Tra letture, corse in biblioteca - per restituire i libri e per prenderne di nuovi prima che se li freghino gli altri bookaholic come me - weekend innevati e timide giornate primaverili, siamo giunti al terzo mese dell'anno.Ci sono sempre troppi libri che vorrei leggere e ancora troppo poco tempo, ma forse va bene così. L'importante è che io riesca ad avere la mia dose di lettura ogni giorno. Poco o tanto, non importa.
Con questa prospettiva e per stare tranquilli, è meglio avere sempre qualcosa da leggere.Quindi, eccovi le nuove uscite di marzo.
Bobby non crede che le cose che succedono nei libri possano capitare anche nella vita. Sarà che i pochi romanzi presenti in casa sua sono stati nascosti dal padre in soffitta; o che è passato un bel po' di tempo da quando sua madre gli raccontava le favole – anche se Bobby ha solo dodici anni. Da quando sua madre è sparita, lui non fa che archiviarne le tracce rimaste. Catalogare e contare, è questo che gli riesce meglio, mentre passa il tempo a nascondersi dai bulli della scuola e dalla specie di famiglia che gli resta: un padre che beve troppo e la sua nuova fidanzata dal look ossigenato. Fino al giorno in cui incontra Rosa – una ragazzina sola, «diversa» e collezionista come lui – e sua madre, Val, che fa le pulizie in una biblioteca ambulante. È grazie a loro che, in un'estate indimenticabile, Bobby scopre la magia dei romanzi: le tante finestre che possono aprirgli sul mondo, le mille avventure che possono fargli vivere. E alla fine dell'estate, quando Bobby si ritrova nei guai col padre e Val rischia di perdere il lavoro, la biblioteca diventa la loro unica salvezza. A bordo di quello scrigno di storie, fuggiranno in cerca di una vita migliore. Uniti come una famiglia vera. Protagonisti di un'avventura che saranno loro a vivere, giorno per giorno, come in un romanzo di cui non potranno conoscere il finale fino all'ultima pagina.
Cibo e amore vanno spesso di pari passo. Molte storie nascono a tavola o a tavola trovano il loro compimento. Cucinare è quindi un atto d’amore che può, in certi casi, diventare una vera e propria dichiarazione. Ma cosa succede se invece è proprio il cibo a scavare un solco di incompatibilità tra due persone che si piacciono? Come si riconcilia una storia che doveva nascere su un brasato e invece sembra naufragare nel tofu? Cucinando, ovvio! Nasce così il primo ricettario vegano con una storia d’amore intorno. Attraverso i sapori semplici della tradizione e quelli speziati tutti da scoprire, i due protagonisti impareranno a conoscersi, ad avere più cura di sé e a pensare al cibo in modo più consapevole. Aiutati da un narratore serissimo e da sei menù originali, il racconto è un viaggio che si snoda tra diffidenze, pregiudizi, curiosità, passione e divertimento; un vademecum per orientarsi nell’imprevedibile mondo dei vegani radicali e di quelli semplici (Svegan, appunto); per imparare a gestire un ospite vegano e, perché no, per imparare ad amare.
È «maoista» ma va in chiesa, è devota al marito ma non rinuncia al collettivo femminista. Per merenda ti propina la solita rosetta con margarina e zucchero, ed è convinta che due colpi di battipanni ben assestati sul sedere non possano che temprarti il carattere. Insegna in una scuola di periferia e fa il bagno al mare anche in dicembre. Se le chiedi perché, ti risponde: lo so io. Se le racconti una cosa, ti risponde: lo so già. È la mamma di Francesco. Nato come una serie social a episodi, questo libro mette in scena una giocosa, inarrestabile dialettica tra madre e figlio che, tra una risata e l'altra, ci commuove.
«ADDOMINALI Ciò che conta in un uomo oltre alla carta di credito. Io che non ho mai badato a queste cose, un giorno ho scoperto che avrei dovuto averceli a tartaruga. Sono subito corso a specchiarmi, e ho constatato che invece ce li avevo a foca. Avete presente le foche? Ecco, io ne ho una che dorme beata lí dove dovrebbe esserci una tartaruga. Ora, quanto è tenera una foca addormentata? Perché svegliarla? E come dirle che dovrebbe sloggiare per far posto a una tartaruga?»
Mi sono perso in un luogo comune contiene frammenti di comicità pura, ma anche riflessioni piú malinconiche - sempre all'insegna dell'intelligenza. Un testo che si può leggere come si vuole: rispettando l'ordine alfabetico o aprendo le pagine a caso, divorandolo in una sola notte o a poche pillole al giorno. Comunque lo si affronti, ci si vedrà allo specchio, perché è un ritratto di tutti noi, sorpresi - nei nostri salotti reali o immaginari - a parlare senza pensare davvero, pronunciando frasi impronunciabili.
"Ciao, sono Sara Brandi, quella ragazza un po' schiva di Tutti insieme all'improvviso, avete presente? La sorella di Paolo e Samuele, la figlia di Annamaria e Filippo, ma soprattutto la nipote di Walter. Dico 'ma soprattutto' perché solo quando Walter è entrato nelle nostre vite ho capito una cosa per me fondamentale: che in casa Brandi una vena di follia c'è e io non sono quella messa peggio!
Comunque, il motivo per cui sono qui è che ho deciso di regalarvi un po' di questa follia o stranezza o stravaganza o 'brandite acuta', chiamatela come volete.
Bi. L'amore non ha una sola faccia è il romanzo che cerco di scrivere da anni e che grazie a un incontro speciale sono finalmente riuscita a terminare e pubblicare. Con 'incontro speciale' intendo Federica, ve la ricordate? La persona che non solo mi ha cambiato la vita ma che mi ha aiutata a capire chi sono.
All'inizio è stato un gran casino, lei mi piaceva da matti ma la paura mi paralizzava. Nella storia che leggerete ho cercato di raccontare cosa significa provare questa paura: non è la mia storia, ma è il mio romanzo, anzi, è il romanzo che avrei sempre voluto scrivere e quindi volente o nolente ci troverete molte parti di me." Per sedici travolgenti puntate in prima serata, la teenager Sara Brandi ha espresso e coltivato il sogno di pubblicare il suo libro: questo. La storia che ha deciso di narrare contenuta in questa pubblicazione ha alcuni punti in comune con la "vera" Sara della fiction (interpretata da Teresa Romagnoli), ma è totalmente inedita. Racconta di una ragazza che cerca di capire quali sono le sue pulsioni più profonde e sincere e combatte, anche con se stessa, per una vita che sia vita vera e su misura delle sue passioni.
Teresa non è una bambina come le altre: nasconde un segreto e per questo ha scelto di chiudersi in un mutismo che la isola e, al tempo stesso, la protegge. Alessandra, al contrario, è una giovane maestra esuberante. Fa parte di quella folta schiera di donne che, all'inizio del Novecento, si spinse nei paesini più sperduti a insegnare l'alfabeto. Un lavoro da pioniere. Difficile, faticoso, solitario. Anche Alessandra è sola, per la prima volta nella sua vita. Ma le piace insegnare e sfida con coraggio i pregiudizi e le contraddizioni di una società divisa tra idee antiche e prospettive nuove. Nuovo è pure il mestiere di Adelmo, che cerca di farsi strada nel mondo appena nato del giornalismo moderno. Una sfida esaltante per un giovanotto ambizioso e di talento. E le occasioni non mancano in questa Italia ancora giovane, una nazione tutta da inventare. È il 1906, siamo nelle Marche, all'epoca una delle zone più povere della penisola. La maestra e la bambina sono nate qui. Una ad Ancona, l'altra a Montemarciano. Un piccolo paese sconosciuto, che di lì a poco conquisterà, insieme alla vicina Senigallia, le prime pagine dei quotidiani nazionali. Il nuovo secolo infatti porta sogni strani. Come il suffragio universale. Esteso alle donne, addirittura. Ed è per inseguire questo sogno che dieci maestre decidono di chiedere l'iscrizione alle liste elettorali. Sarà un giudice di Ancona, il presidente della Corte di Appello, a dover prendere la decisione. Lodovico Mortara, il giudice delle donne. Maria Rosa Cutrufelli ha recuperato questo episodio storico ingiustamente dimenticato e – attraverso un romanzo avvincente e delicato, commovente e appassionante – lo ha reso vivo e attuale. Perché la battaglia iniziata dalle dieci maestre e da Lodovico Mortara segna l'avvio della nostra (ancora oggi difficile) modernità.
Dave Gurney, pluridecorato poliziotto del NYPD ora in pensione, non rinuncia di tanto in tanto a interessarsi a qualche caso apparentemente senza soluzione - provocando le ire della moglie, che lo vorrebbe impegnato in attività meno rischiose. Ma ci sono tentazioni a cui è impossibile resistere, e per Gurney il pericolo è una di queste. Stavolta, è alle prese con l'omicidio di Carl Spalter, candidato al posto di governatore dello stato di New York, freddato mentre pronunciava il discorso funebre al funerale della madre. Omicidio per cui è stata ingiustamente condannata sua moglie - una sentenza che appare chiaramente pilotata. Ma il caso è tutt'altro che chiuso e, come scoprirà ben presto Gurney, la posta in gioco tutt'altro che bassa: perché là fuori c'è il vero colpevole, qualcuno che, protetto dall'anonimato, è deciso a colpire ancora. E Gurney arriverà molto presto a seguirne le tracce, scoprendo un nemico diabolicamente intelligente, che viene da molto lontano, e ha un insolito soprannome: Peter Pan. Un assassino talmente scaltro che per il poliziotto l'unico modo per fermarlo sarà diventare il suo prossimo bersaglio.
Cucinare è un'attività che richiede voglia di sperimentare, disciplina e un bravo maestro. Antonino Cannavacciuolo mette qui la sua esperienza e il suo talento al servizio degli appassionati che amano le sfide. Ricordando, innanzitutto, che una cosa non deve mai mancare in un piatto: l'emozione.
Nell’immaginario paese di Corsignano – tra Toscana e Umbria – la vita procede come sempre. C’è gente che lavora, donne che tradiscono i propri uomini e uomini che perdono una fortuna a carte. C’è una vecchia che ricorda il giorno in cui fu abbandonata sull’altare, un avvocato canaglia, due bellissime sorelle che eccellono nell’arte della prostituzione e una bambina che rischia la morte. E c’è una comunità di cinghiali che scorrazza nei boschi circostanti. Se non fosse che uno di questi cinghiali acquista misteriosamente facoltà che trascendono la sua natura. Non solo diventa capace di elaborare pensieri degni di un essere umano, ma, esattamente come noi, diventa consapevole anche della morte. troppo umano per essere del tutto compreso dai suoi simili e troppo bestia per non essere temuto dagli umani: «il Cinghiale che uccise Liberty Valance» si ritrova all’improvviso in una terra di nessuno che da una parte lo getta nella solitudine ma dall’altra gli dà la capacità di accedere ai segreti di Corsignano, leggendo nel cuore dei suoi abitanti. Giordano Meacci scrive un romanzo bellissimo, commovente, appassionante, che racconta l’eterno mistero dei nostri sentimenti e lo fa grazie all’antico espediente di trattare le bestie come uomini e gli uomini come una tra le molte specie viventi sulla Terra.
Si incontrano una sera di ottobre, davanti a un teatro. Lui, rientrato da Londra, insegna recitazione a un gruppo di anziani. Lei lavora in un’agenzia di viaggi. Dal fascino indecifrabile di Teresa, Nino è confuso e turbato. Starle accanto lo costringe a pensare, a farsi e a fare domande, che via via acquisiscono altezza e spessore. Al di là dell’attrazione fisica, coglie in lei un enorme mistero, portato con semplicità e scioltezza. L’uno guarda l’altra come in uno specchio, che di entrambi riflette e scompone le scelte, le ambizioni, le inquietudini, le attese. Tanto Nino è figlio del suo tempo (molte passioni spente, nessuna tensione ideologica), tanto Teresa, con il suo segreto, sembra andare oltre. Ostaggi di un mondo invecchiato, si lanciano insieme verso un sentimento nuovo, come si trattasse di un patto, di una scommessa. Accade sotto lo sguardo lungo e partecipe di Grazia, zia di Teresa e insegnante di teatro di Nino, attor giovane allo sbando. Proprio mentre crescono l’attesa e il desiderio, Grazia esce di scena, creando una sorta di “dopo” che rilegge l’intera vicenda di Nino e Teresa, il loro cercarsi là dove sono più profondamente diversi.Paolo Di Paolo entra nel teatro della contemporaneità cogliendo i segni di un bene inaspettato, di una luce che si accende dove smettiamo di esigere garanzie, dove viene voglia di mettersi alla prova. E di capire se siamo in grado di vivere.
Un «morto» che viene a riprendersi un tesoro. Una donna che sembra vissuta più volte. Un passato cattivo che ritorna e lascia misteriosi indizi sulla pista. E in esso la polizia cerca risposte a domande che appaiono impossibili. Stavolta Carlo Monterossi, il detective per caso della nuova Milano nera vividamente dipinta da Alessandro Robecchi, è un detective per rabbia.
Berlino, anni Trenta. La città pullula di adolescenti senzatetto. Fratelli di sangue è una delle tante gang di strada, formata da otto minorenni che si aggirano tra i vicoli nei dintorni di Alexanderplatz vivendo di piccoli furti e prostituzione, costantemente in fuga dalle forze dell’ordine. Haffner ci conduce nelle viscere dell’underworld di una Berlino gelida, fatta di ospizi di fortuna, mense popolari, fabbricati abbandonati e bettole. Nel frattempo, Willi Kludas fugge dall’orfanotrofio di un’altra città e, viaggiando di notte aggrappato all’asse delle rotaie di un treno, riesce a giungere a Berlino. Qui incontra Ludwig, un membro dei Fratelli di sangue, e insieme decidono di dare uno sguardo alla ricca Berlino ovest. Con il denaro ricavato da una comune esperienza di prostituzione i due affittano una piccola stanza e decidono di cercare un modo onesto di guadagnare. Riescono a inventarsi una professione rivendendo scarpe usate e, dopo vari problemi con la polizia, possono finalmente iniziare una nuova vita lontani dalla strada.
Troppe responsabilità gravano sulle giovani spalle di Purity Tyler, per tutti Pip: un debito universitario di centotrentamila dollari che il suo pessimo lavoro da promotrice telefonica non potrà mai ripagare, una madre lunatica, ipocondriaca e del tutto priva di senso pratico, e nessun padre con cui condividere i due carichi. L'incontro fortuito con una bellissima e indecifrabile attivista tedesca nella casa di Oakland che Pip occupa con altri squatter le offre un'inattesa possibilità di fuggire da tutto questo: uno stage (retribuito!) presso la sede sudamericana del Sunlight Project, l'organizzazione clandestina che divulga via rete notizie riservate sui traffici di mezzo mondo. Accettando, Purity potrà contribuire alla pulizia del pianeta gettando luce sui misteri dei potenti, e allo stesso tempo, perché no, carpire informazioni sull'identità di suo padre, che la madre si rifiuta da sempre di rivelare, per indurlo a metter mano al portafogli. E poi potrà conoscere il mitico Andreas Wolf, ispiratore e leader carismatico del Progetto. Wolf è finito sotto i riflettori durante l'attacco a Normannenstraße del 1990, che ha scoperchiato gli altarini della Stasi e di un intero sistema, e da quel momento la sua ascesa verso l'Olimpo dei leaker piú scomodi è stata inarrestabile. A differenza del collega e rivale Julian Assange, Wolf vorrebbe fare della purezza il suo marchio di fabbrica («Wiki era sporca: c'è gente che è morta a causa di Wiki»); come lui, tuttavia, esprime il rapporto instabile e complicato che lega potere e segreti. Oscuri e nefasti sono quelli che si nascondono nel passato di Andreas, in una Ddr pre-caduta del Muro; oscura e ambigua è la sua tensione verso la nuova arrivata Pip. Il contatto con il leader segnerà per lei l'inizio di un viaggio di formazione alla scoperta di suo padre e di sua madre, della stoffa morale di cui sono fatti quelli che ama, del lato oscuro dietro a ogni luce. L'autore di Le correzioni e Libertà dilata il tempo e lo spazio della sua narrazione - la Germania Est degli anni Ottanta, Philadelphia, Oakland, Denver, la Bolivia di oggi -, espande la galleria dei personaggi e moltiplica i protagonisti, diversifica le insidie con cui si devono misurare - dalla potenziale distruttività del ruolo genitoriale alla schiavitú dell'immagine, dalla corruttibilità delle idee forti alla guerra fra i sessi -, e restituisce una grande opera di inedita ambizione e irresistibile pathos.
Girl runner, la ragazza che correva, si chiama Aganetha Smart e, nel 1928, conquistò la medaglia d'oro per il Canada alle Olimpiadi di Amsterdam. Ma chi si ricorda più di lei e della sua gloria passata, ora che vive sola e abbandonata in una casa per anziani? Eppure, un giorno, la sua tranquilla routine viene interrotta dalla visita di un ragazzo e una ragazza, desiderosi - almeno così dicono - di farsi raccontare la sua storia e girare un documentario sulle sue imprese sportive. Con il corpo debole ma la mente pronta a un'ultima avventura, Aganetha si lascia così caricare in auto e trascinare via. Man mano che il viaggio la conduce verso i luoghi della sua infanzia, nelle brumose campagne dell'Ontario, i ricordi di Aggie (come la chiamavano affettuosamente in famiglia) invadono la scena, si accavallano, raccontando una vita movimentata e intensa. I numerosi personaggi del suo lontano passato tornano così a esistere, più presenti dei vivi che la circondano: c'è Aganetha bambina e poi adolescente che, insieme alle sorelle, impara a conoscere il mondo dei grandi; c'è la Prima guerra mondiale, che si porta via tanti giovani; c'è la scoperta del talento atletico e quell'allenatore che eccita la sua voglia di primeggiare; ci sono i tormenti dell'amicizia femminile e poi quelli del primo amore; infine c'è la donna adulta, alle prese con scelte di vita che non sempre si collocano nel solco della propria epoca. Oltre a una trama ricca di colpi di scena, è la voce narrante di Aganetha a sedurre e ipnotizzare il lettore, con le sue emozioni, la sua forza d'animo e quella speciale generosità che la porta a entrare in contatto con persone molto diverse da lei. Solo quando il suo viaggio si avvia alla conclusione, Aggie scopre che i due giovani che sono venuti a cercarla non sono quel che dicono di essere, e conoscono un segreto che lei non ha mai rivelato a nessuno.
Trentatre racconti, tre pagine ciascuno. Trentatre storie che si conficcano nel bersaglio, una dopo l'altra, precise come frecce. Una strabiliante rassegna di personaggi che, in poche righe, emergono di volta in volta buffi, drammatici, inquietanti, eroici, e sempre veri. Personaggi cui affezionarsi, personaggi da detestare, personaggi in cui scorgere, a tratti, la propria immagine riflessa. Gianrico Carofiglio racconta i dettagli a margine, gli impercettibili scostamenti dai percorsi tracciati, un mondo sempre in bilico fra comicità e inquietudine, fra oscurità e improvvisi, emozionanti squarci di luce.
Lui si chiama Iosèf, nella sua lingua vuol dire: colui che aggiunge. Ha aggiunto la sua fede nella ragazza amata, le ha creduto. Si è aggiunto come sposo, a lei incinta non di lui. Si è aggiunto come padre secondo di quel figlio, "spuntato in mezzo a loro da un travaglio di stelle". Cadevano a coriandoli, la notte che è nato. "Lei è Miriàm, nome della sorella di Mosè, che per prima cantò la libertà in faccia al deserto, dalla riva raggiunta a piede asciutto nel mare aperto in due." Attraverso la loro viva voce, attraverso le loro gioie e le loro preoccupazioni di genitori e di sposi - e attraverso la voce di un narratore che li segue con partecipazione da Betlemme sino a Gerusalemme e poi per le trentatré seguenti pasque -, veniamo accolti dentro al cerchio intimo e pieno di luce della Sacra famiglia. Alla nascita di Ieshu si diffonde profumo di pane fragrante nella grotta, dove accorrono i pastori, accorrono i Magi. Chiunque lo prenda fra le braccia già ravvisa nel suo volto una somiglianza, impone al nuovo nato un desiderio, un'aspettativa: a Iosèf sembra il viso di Miriàm riflesso dentro l'acqua, per Miriàm somiglia "ai neonati di ogni e qualunque stirpe in vita sulla faccia del mondo", a uno dei pastori pare pane della festa, "la pelle è un filo d'olio, sotto è 'na mullica", il vecchio Simone riconosce in lui "il traguardo di molti appuntamenti, la forma di germoglio di un'attesa finita".
Un uomo, seduto alla scrivania in una casa buia in riva al lago, scrive a macchina una storia. È la storia della sua vita, ed è la trama di un thriller. Professore in pensione, oggi è tornato nella casa in cui, insieme alla famiglia, passava le estati da piccolo, fino a quando la consuetudine è stata interrotta in seguito al mortale incidente in canoa occorso a un amico, episodio di cui si scoprirà in parte responsabile. Nella casa dei ricordi, attraverso una sequenza di immagini che oscillano fra passato e presente, realtà e fantasia, l’uomo ricostruisce un vissuto oscuro, costellato di vicende intrise di violenza e depravazione. Il filo conduttore è l’incontro sessuale avuto occasionalmente con una ragazza, durante l’adolescenza, a bordo di un treno, episodio che viene raccontato nei dettagli, continuamente interrotto e poi ripreso nel corso della narrazione. La ragazza si trasformerà nell’interlocutore che a poco a poco aiuterà il protagonista a dipanare la matassa ingarbugliata del passato fino all’estrema conclusione, che lo vedrà vittima e carnefice allo stesso tempo.
Andrea Brighi, detto Kurt, in viaggio verso la Svizzera per un trasporto illegale di valuta, devia improvvisamente per Trieste in seguito all’incontro fortuito (e forse immaginario) con Stefano Zanchi, alias Diavolo Biondo, suo ex amico nonché datore di lavoro più di vent’anni prima a Radio Punto Nord. Tornano a galla così i ricordi di un tempo in cui i due uomini passavano le giornate scambiandosi emozioni, spesso forti e all’insegna della trasgressione, progetti per il futuro, ragazze. Tra tutte, Anna, un amore mai del tutto dimenticato, un sentimento ancora vivo e una storia finita troppo presto di cui ora riaffiorano i dettagli. Nella misteriosa e decadente pensione Ghega dove alloggia il protagonista, il passato tornerà a disturbare la quotidianità di Kurt, ex dj in fuga, fornendogli una chiave di lettura inedita per ripensare agli avvenimenti dei propri vent’anni. Ormai annoiato e quasi disilluso, l’uomo sarà capace di riscoprire se stesso dopo una discesa agli inferi tra personaggi bizzarri e pericolosi, in una storia trascinante di sesso, ricatti e debiti non priva di rimpianti e nostalgia, sulla colonna sonora di una giovinezza perduta.
Milano. Ronnie ha trentacinque anni, origini nigeriane e fisico da atleta. Orfano, è arrivato in Italia a 12 anni su un barcone partito da Tripoli e incarna il prototipo del self-made man. Schivo e solitario, ha costruito un impero dal nulla conquistandosi una fortuna che gli analisti stimano in due miliardi di dollari nonché la reputazione di magnate, dedito esclusivamente ai propri affari. È il fondatore di Talentik, piattaforma web di audio sharing, uno dei siti più visitati al mondo dopo Facebook, Google, YouTube, Alibaba, e Yahoo.Fra sei giorni Talentik debutterà a Piazza Affari e la sua quotazione in borsa segnerà un momento storico per l’imprenditoria italiana, facendo di Ronnie uno degli uomini più ricchi del pianeta. Il giorno uno Ronnie è sul tetto del mondo, il giorno sei deciderà di rinunciare a tutto ciò che ha costruito negli ultimi ventitré anni. Qual è il mistero che si nasconde dietro questo gesto? Mentre il Governo annaspa, la recessione incombe e la Protesta dei Porcelli infuria nelle strade, il segreto del protagonista verrà svelato a poco a poco grazie all’intervento di Ragazzo, un aspirante giornalista in cui Ronnie si imbatte all’inizio del libro e a cui, come per un’intuizione, deciderà di affidare la propria, incredibile storia.
Kullervo è un ragazzo orfano dotato di poteri sovrannaturali, cresciuto nella fattoria del mago oscuro Untamo. Il mago ha ucciso il padre, rapito la madre, e provato per tre volte a eliminare il ragazzo, salvato solo dall'amore della sorella gemella Wanona e dai poteri del cane Musti. Quando Kullervo è venduto come schiavo giura vendetta contro Untamo, ma imparerà che neanche la rivalsa potrà metterlo al riparo dal suo destino spietato.
"In questo ripostiglio non nascono opere letterarie. Mettiamola così: mi psicanalizzo da sola, perché i soldi per uno psicologo non ce l'ho. Non scrivo libri, non sono una poetessa, non sono nessuno. Sono una ragazza incasinata, allegra e perennemente innamorata. Sono una ragazza che ha scelto di sentire, sentire tutto: anche il male. Tutto qui." Con queste parole Susanna Casciani descrive la sua pagina Facebook, seguita da duecentomila persone. Un "quaderno virtuale", dove scrive frasi, poesie, aforismi e pensieri, tutti d'amore. Da qui le sue parole partono per un viaggio fatto di migliaia di like e condividi che rendono questa ragazza una delle scrittrici del web più citata e amata. Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore è un romanzo che si ispira a tutte quelle parole che hanno saputo parlare al cuore di migliaia di persone.
Una raccolta di racconti, alcuni dei quali completamente inediti, accompagnati da una serie di commenti autobiografici, ricchi di aneddoti, storie, rivelazioni sulle circostanze che lo hanno portato a scriverli.
Roman Markin amava l'arte, l'aveva studiata, sognava di diventare un pittore. Ma nella Russia staliniana, più che artisti, servivano "censori di immagini", deputati a modificare dipinti e fotografie per cancellare personaggi caduti in disgrazia e considerati traditori dal regime. Ma Roman non resiste alla tentazione di salvare o di aggiungere volti e particolari perché restino tracce, anche se quasi invisibili, di chi ha amato, di chi è stato, e di quello che è stato. Così, da un lato rifiuta - anche se nemmeno lui sa bene perché, forse solo per amore della bellezza - di cancellare del tutto la figura aggraziata di una ballerina invisa al regime, dall'altro inserisce il volto del perduto fratello Vas'ka ovunque, nelle fotografie ufficiali, nei quadri del realismo socialista, persino su un paesaggio bucolico ceceno dipinto nel XIX secolo dal pittore Zacharov. Ed è seguendo negli anni il destino di quel quadro, e del paesaggio che rappresenta, che si snoda questa storia fatta di tante storie e di tanti destini, intrecciati tra loro, al di là del tempo e dello spazio. Dal quadro spariranno delle figure, e altre ne appariranno, come se il dipinto volesse in qualche modo seguire le vicende tragiche del luogo che rappresenta.
Agosto 1977. Dopo settanta ore di viaggio e 1800 chilometri percorsi, Jon Hansen scende dalla corriera a Kåsund, un villaggio della contea Finnmark, nell'estremo nord della Norvegia. Dice di chiamarsi Ulf e di essere un cacciatore. Gli abitanti del luogo lo ospitano nella capanna di caccia della comunità, senza fare troppe domande. Jon cerca un posto in cui nascondersi. Nella sua vita precedente lavorava come spacciatore di hashish e acidi per il Pescatore, uno dei signori della droga più feroci di Oslo. Un po' per pietà, un po' per disperazione, Jon ha tradito e ora è braccato. Lo strano paesino in cui si trova potrà offrirgli una possibilità di redenzione? Almeno fino all'arrivo di quelli che lo inseguono?
BEFORE di Anna Todd non è un sequel, non è un prequel: è molto di più. Perché è il mondo di AFTER che non è stato ancora raccontato. L'inedito e atteso racconto di tutto quello che c'è stato prima dell'incontro tra Tessa e Hardin e quello che è venuto dopo.Direttamente dalle voci dei protagonisti, per vivere la storia di un amore infinito con nuovi occhi e scoprire tutti i retroscena.
L’amore è scegliersi ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo. Il treno sfreccia silenzioso in una mattinata grigia. Pedro sta guardando le nuvole che lentamente si aprono, quando all’improvviso un raggio di sole entra dal finestrino e illumina la ragazza seduta di fronte a lui. Barbara ha gli occhi grandi, un viso da bambina e un sorriso puro. I due si innamorano a prima vista. E decidono che ogni giorno insieme deve essere come la prima volta. Sono separati da centinaia di chilometri e centinaia di difficoltà, ma non rinunciano. Per questo faranno in modo di incontrarsi sempre in un posto e in un luogo diverso. Per riscoprire tutte le volte la meraviglia e dimenticare la distanza. Per toccare insieme la sabbia rovente di una spiaggia affollata e l’erba fresca bagnata di rugiada di una collina in primavera. Per stupirsi di fronte alla gioia della normalità nel primo caffè del mattino, dell’ennesimo bacio reclamato da una briciola di biscotto. Finché un giorno prendono una decisione. Quella di scegliersi ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo. Come un lunghissimo sorriso che si rinnova a ogni risveglio. Perché l’amore è fatto di attese e di lunghi abbracci, di scherzi e lacrime, di fragilità e protezione. È il più bello dei viaggi, e la destinazione è la vita. Dopo Prometto di sbagliare, uno dei più grandi fenomeni editoriali degli ultimi anni, venduto in tutto il mondo e tuttora nella Top Ten dei più amati in Italia, Pedro Chagas Freitas ci regala una nuova, meravigliosa storia sull’amore. Prometto di sposarti ogni giorno è il romanzo più atteso dell’anno, ha scalato le classifiche a soli due giorni dall’uscita e ha suscitato l’entusiasmo dei lettori che l’hanno proclamato il libro più bello dell’autore.