Per fortuna esistono libri come Minima Moralia.
Minima Moralia: Meditazioni sulla vita offesa
Titolo originale Minima Moralia: Reflexionen aus dem beschädigten Leben
Autore Theodor Adorno
1ª ed. originale 1951
Genere saggio
Lingua originale tedesco
Il titolo del libro deriva dalla Grande etica, un’opera meno conosciuta di Aristotele. Nella dedica Adorno scrive che la “triste scienza” (un gioco di parole riferito a La gaia scienza di Nietzsche) di cui tratta il libro è “l’insegnamento della buona vita”, un tema centrale nella radici greche ed ebraiche della filosofia occidentale. Oggi, sostiene Adorno, una vita onesta non è più possibile, perché viviamo in una società inumana. “La vita non vive”, dichiara l’epigramma che apre il libro. Adorno illustra questo concetto con una serie di brevi riflessioni e aforismi e, muovendo dalle esperienze quotidiane, giunge a intuizioni inquietanti sulle tendenze generali della società tardo-industriale. Gli argomenti presi in considerazione sono la natura sovversiva dei giocattoli, la desolazione della famiglia, la decadenza della conversazione, la diffusione dell’occultismo e la storia del tatto. Adorno mostra come i più piccoli cambiamenti del comportamento quotidiano siano in relazione con gli eventi più catastrofici del ventesimo secolo.
Il libro riconosce le sue radici nella “vita offesa” dell’autore, uno degli intellettuali costretti all’esilio dal regime nazista, i quali, dice Adorno, sono “mutilati senza eccezione”. Ma come dice uno degli aforismi, “La scheggia nell’occhio è la miglior lente di ingrandimento”. Come le schegge dello specchio infranto della filosofia, i frammenti del libro cercano di illuminare gli indizi della discesa dell’umanità verso l’inumanità. Minima moralia afferma che la visione giudaico-cristiana-illuministica della redenzione è l’unico punto di vista valido da cui si può affrontare un mondo profondamente tormentato. Portando la “luce messianica” del criticismo su un terreno di completa negatività, Adorno cerca di “proiettare negativamente un’immagine di utopia”.
Tratto da Wikipedia, l’enciclopedia libera.