La trama. Estratto del libro. (…) “In quegli anni a Milano, e più propriamente nel nord Italia, venne data vita a una vera e propria federazione di clan. Non era importante la provenienza dei singoli o del capo cosca, quanto le affiliazioni con le mafie storiche, quelle del sud, in primis la ‘ndrangheta calabrese, le mafie siciliane, la camorra e in qualche misura la sacra corona unita pugliese. Gli equilibri, manco a dirlo, erano labili e bisognava stare attenti. Ai nemici dichiarati, ma anche a quelli considerati amici: tutti disponevano di armi e nessuno si tirava indietro” (…)
La vicenda vera di un poliziotto che abbandona la professione per passare a vestire i panni del killer e poi di Boss e infine, a collaboratore di giustizia. Un viaggio autentico, che parte dagli anni di piombo e si addentra nella guerra al nord tra i clan organizzati di tutte le mafie.
Giudizio. Il libro è una cronaca reale del mondo della malavita milanese, a partire dagli anni 70′ in poi. Questa realtà criminale è narrata senza fronzoli ma con estrema cura, prestando la voluta attenzione a non distaccarsi dalla tecnica “poliziesca” che si può riscontra solo nei rapporti di servizio redatti dagli addetti ai lavori. Ne segue che il lettore finisce per immergersi in una lettura quasi frenetica che assomiglia a una corsa a perdifiato, senza pause di sorta. Le pagine del libro hanno il pregio di raccontare in modo credibile un mondo spesso romanzato (e abbellito), con sorprendente attinenza ai fatti e le sue atmosfere. In alcuni passaggi, a causa del rapido susseguirsi degli eventi, si rischia di perdere il segno e una parte del filo conduttore, ma nel complesso i racconti sono interessanti e ricchi di quell’esclusività professionale che sono un polizotto che ha lavorato sul campo può possedere e trasmettere a un lettore attento. Consigliato, per gli amanti del genere ma non solo
MaLo