Terminato l'ultimo incontro nelle scuole per il progetto Libriamoci, di cui vi avevo parlato nel post precedente quindi non sto a ripetermi, posso tirare le somme.
Sono senza voce.
Bene, a parte questa considerazione scema, posso dirre che sono stati tre giorni divertenti e anche istruttivi.
Sono partita con tre progetti differenti a seconda dell'età degli interolocutori.
In prima, seconda e terza elementare ho letto le favole.
Sembra banale, ma dato che una maestra mi ha detto che nessuno legge più le favole ai bambini ho capito di aver fatto bene.
Ho usato un vecchio libro della collana "I Qundici", libro che possedeva mia nonna, passato per le mani di mia mamma e poi nelle mie e delle mie sorelle; vissuto, insomma.
I bambini hanno ascoltato con attenzione e curiosità, hanno voluto vedere le figure, si sono divertiti.
La più bella favole è "I vestiti nuovi dell'imperatore", che a me faceva morire quando ero piccola e che anche ai bambini è piaciuta molto.
In quarta e quinta elementare invece ho letto "La bambina che leggeva i libri" di Baccalario e poi abbiamo fatto un gioco per costruire una storia.
Partendo da quattro elementi fondamentali (protagonista, antagonista, luogo e oggetto magico), individuati di volta in volta dai bambini, abbiamo creato tante favole diverse. Divertente ma anche utile, dato che ho spiegato la struttura di una storia, il climax, la verosimiglianza e l'importanza della ricerca.
Tra bambine che dovevano sconfiggere il diavolo, maghi che si rubavano la fidanzata tra loro, streghe, incantesimi, gatti neri e cavalieri, spero di aver insegnato qualcosa.
Oggi invece si è tenuto l'incontro che avevo già preventivato come più impegnativo, anche se devo dire che è andata molto meglio di quanto pensassi.
In un istituto superiore ho parlato del mercato editoriale e poi ho fatto una panoramica a volo d'uccello sulla letteratura horror.
Devo ringraziare tutte le maestre e le professoresse perché, senza di loro, queste cose non si potrebbero fare e, sopratutto, i bambini e i ragazzi se ne andrebbero a zonzo da soli (più grandi sono meno è alto il loro livello d'attenzione, per altro).
Infine ringrazio Ivan Alemanno di Watson Edizioni per aver dato a me e agli altri autori questa bella opportunità.
Tra parentesi, ieri il suddetto Ivan mi ha mostrato la copertina del mio nuovo romanzo...
Aspettate ancora qualche giorno e vi prometto stupore.
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