Libro del mese #Febbraio: L’ombra del sicomoro – John Grisham

Creato il 01 marzo 2014 da Bea23

Autore: John Grisham
Titolo: L’ombra del sicomoro
Titolo originale: Sycamore Row
Genere: Legal thriller
Data prima pubblicazione: 2013 (in Italia nel 2013)
Casa Editrice: Mondadori
Collana: Omnibus
535 pagine
Prezzo copertina: 20,00 €
EAN 9788804636502

Non so come procedete voi nella scelta dei libri da leggere – prima o poi dovrò dedicarci un post, lo so – ma io sento il bisogno di alternare storie impegnate a romanzetti leggeri, saggistica e storia. E ogni tanto mi parte il trip per la giurisprudenza, i gialli o i casi da risolvere (ok thriller, ma poco spargimento di sangue, che anche solo a leggerlo mi fa un po’ impressione).

Così ho optato per John Grisham, qualche settimana fa. L’unico libro che avevo letto (mea culpa) era Il momento di uccidere. Giustamente – non avrei potuto fare altrimenti, vista la mia mania per l’organizzazione – quando ho deciso di avventurarmi nei legal thriller mi sono scaricata la bibliografia ordinata dell’autore e sono partita dal primo. Mi è piaciuto (ve lo avevo raccontato qui), ma i mille volumi che occupano sempre il mio comodino mi avevano tenuta così occupata che non ero più riuscita a leggerne altri. Fino a questo mese, quando ho deciso di buttarmi su L’ombra del sicomoro, che un po’ ne è il sequel.

Diamo una faccia a questi autori. Oltretutto Grisham è anche un bell’uomo.

Per chi sa di cosa stiamo parlando, il protagonista è ancora una volta l’avvocato Jake Brigance. È passato un po’ di tempo dalla sua straordinaria vittoria per il processo Carl Lee Halley che toh! gli capita sulla scrivania un altro caso davvero scottante, ed economicamente molto fruttuoso (o almeno così pare). Una grossa eredità – siamo sui 20 milioni di dollari – che un “vecchietto” suicida lascia per il 90% alla badante di colore, escludendo volontariamente figli e nipoti dal testamento. Uno scandalo, contando che il romanzo è ambientato alla fine degli anni ’80, in Mississipi.

È un bel libro, ti tiene incollata alle pagine perché vuoi sapere come va a finire, chi riceverà i soldi e cosa si nasconde dietro una scelta così drastica. Ci sono tutti gli ingredienti per il romanzo giuridico di successo e, diciamocelo, tutti almeno una volta nella vita abbiamo pensato a come vorremmo destinare i nostri averi dopo la morte. La giurisprudenza italiana è un po’ diversa, quindi non fatevi tante illusioni. Se avete parenti a cui non volete che vada niente non basta un testamento olografo per escluderli. Il diritto successorio fa da cornice a tutto il libro ed è ben trattato dall’autore, anche se un po’ allungato (come il vino con l’acqua) da tematiche più sociali come il razzismo e le discriminazioni.

Saltano fuori parenti che non avete mai incontrato ma che, quando sentono parlare di soldi, diventano i vostri familiari più prossimi. Escono tutte le beghe che hanno causato contrasti familiari ed emergono tutti i più perfidi inganni e i trucchi del mestiere, da parte di avvocati esperti che puntano solo a vincere per il bene delle loro tasche.

Leggendo i pareri di altri blogger e sentendo le recensioni di amici che l’hanno letto – e che erano più aggiornati di me sui volumi precedenti – si tratta di un ritorno in gran forma per l’autore statunitense. Pare, infatti, che gli ultimi libri non avessero destato tanto successo e avessero un po’ annoiato e deluso i fan. Mentre sfogliavo le pagine del mio e-book mi immaginavo chi avrebbe potuto impersonare sul grande schermo la cara Lettie o il bonario ma non sempre comprensivo giudice Atlee. Oramai Grisham viene associato a grandi pellicole come La giuria, Il rapporto Pellican e L’uomo della pioggia di Francis Ford Coppola, sono quindi sicura che tra un po’ lo ritroveremo nella rubrica “Film tratti da libri”. Nel complesso direi che è il libro migliore che ho letto questo mese e si merita la qualifica.


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