Nel film, Thorr è figlio di Odhinn (adotto la grafia usata dai traduttori dal norreno) e fratello di Loki, il Maestro d’Inganni. Fin qui, tutto è rispettato. Asgardr è il loro regno, in lotta contro i Giganti di Ghiaccio di Iothunnheim, e qui ci siamo. Dove ci allontaniamo piuttosto brutalmente è nel fatto che Odhinn, Re di Asgardhr, e Padre degli Dei, deve proclamare chi dei due figli è il nuovo re. Orrrrore. Sacrilegio. Odhinn non lasciò mai il suo regno a nessuno dei suoi figli, e tantomeno proprio a Thorr. Chi avrebbe potuto essere il suo erede, il perfetto Baldr, venne ucciso grazie alle trame del Maestro degli Inganni, Loki. Odhinn morirà combattendo contro il lupo Fenrir, nel Ragnarokkr, il Crepuscolo degli Dei. Il film si riallinea con il mito quando presenta Thorr come uno sbruffone, poco svelto di cervello, guerrafondaio e guascone. Sì, il Dio del Tuono era facilmente ingannabile. Collerico e sempre pronto a menar le mani, e poco avvezzo al dialogo. Elemento in cui eccelle Loki, il Maestro di Inganni, molto svelto di lingua e di natura infida. Nel film, ha il viso liscio e sardonico di Tom Hiddleston, che mi ha fatto pensare immediatamente al Draco Malfoy di Serpeverde (Slytherin). Anche perché il suo costume aveva risvolti e inserti verde brillante, come questa Casa di Hogwarts. Thorr, invece, aveva gli occhioni blu e i capelli fluenti di Chris Hemsworth. Talmente fluenti e ben pettinati (pure nella scena in cui muore temporaneamente) da poter figurare in una delle pubblicità di shampoo e balsami. Tuttavia, direi le cose a metà, se il tratto distintivo di Thorr, oltre al suo carattere sbruffone, è il suo fisico scolpito e liscio, mostrato generosamente in una scena abbagliante. In quel momento, si poteva sorvolare con facilità sulle frequenti libertà prese dal regista; non sembravano poi così fondamentali. J Riavutisi dallo shock da ammirazione repentina, si poteva tornare al gioco “questo c’era-questo non c’era, e a bearsi degli effetti speciali, in grandissima quantità, e tutti di elevatissima qualità. Asgardr era stata trasformata in una città in stile steampunk-futuristico, Bifrost, il ponte arcobaleno, una lunga striscia di cristallo piena di arcobaleni, mentre Iothunnheim, il Regno dei Ghiacci, una landa desolata e blu (Avatar?), piena di giganti snodati, squamosi e color blu-violetto. ...e la trama? Molto semplice. Il guascone Thorr, munito del suo martello Mjollnir, disobbedisce al padre e per provare di essere forte e coraggioso, si reca con alcuni “amici” (una delle cose che ho digerito con maggiore difficoltà nel film) nel Regno dei Ghiacci, Iothunnheim, per sconfiggere definitivamente gli antagonisti di sempre. Riescono a cavarsela, ma commettendo un crimine grave: hanno infranto la debole tregua tra Odhinn e Lafri, il Re dei Ghiacci, e hanno disubbidito al Padre degli Dei. Thorr viene spedito senza tanti complimenti, a cavallo di una tempesta magnetica, sulla terra, privato del martello e dei suoi super-poteri. Una volta sulla terra, impara ad arrabattarsi come un mortale, incontra una graziosa Nathalie Portman, astrofisica invasata, alla ricerca perenne del Ponte diEinstein-Rosen, che lo aiuta e se ne innamora (difficile restare indifferenti, lo ammetto). Combatte e protegge gli inermi terrestri dalle minacce del Distruttore (una sorta di divinità distruttrice, un richiamo al Terminator degli anni ’90, credo...), diventando nuovamente degno di impugnare il Martello Divino, ritorna Thorr il Dio del Tuono, vola di gran carriera ad Asgardr, per aiutare Odhinn in fin di vita, e impegnarsi in un corpo a corpo confusionario e distruttivo con il fratellino Loki. Nel corso del combattimento, Thorr prende a martellate il Bifrost, il Ponte dell’Arcobaleno che gli permetteva di tornare sulla terra, e si preclude la possibilità di rivedere la dolce Nathalie, pur riportando la pace nel turbolento Regno degli Dei. Loki precipita in un buco spazio-temporale, lasciandosi cadere, di sua scelta. Un anticipo di quello che succederà nel Ragnarokkr, insomma...almeno nella mitologia. In conclusione di questi pensieri sparsi? Il film mi è piaciuto, è un momento di svago godibile, e gli effetti speciali sono davvero eccellenti e divertenti. Se conoscete la mitologia norrena, la caratterizzazione dei personaggi (per non parlare dei loro abiti e armature) vi piegherà dalle risate, se oltrepasserete lo scandalo delle libertà interpretative...in ogni caso, gentildonne e gentil fanciulle, Chris Hemsworth in jeans e basta, vi ripagherà di qualunque errore o grossolanità commessa. Garantito! :-D
Libro, film...pensieri sparsi e confusi – Thor, per esempio
Creato il 15 maggio 2013 da Loredana GasparriNel film, Thorr è figlio di Odhinn (adotto la grafia usata dai traduttori dal norreno) e fratello di Loki, il Maestro d’Inganni. Fin qui, tutto è rispettato. Asgardr è il loro regno, in lotta contro i Giganti di Ghiaccio di Iothunnheim, e qui ci siamo. Dove ci allontaniamo piuttosto brutalmente è nel fatto che Odhinn, Re di Asgardhr, e Padre degli Dei, deve proclamare chi dei due figli è il nuovo re. Orrrrore. Sacrilegio. Odhinn non lasciò mai il suo regno a nessuno dei suoi figli, e tantomeno proprio a Thorr. Chi avrebbe potuto essere il suo erede, il perfetto Baldr, venne ucciso grazie alle trame del Maestro degli Inganni, Loki. Odhinn morirà combattendo contro il lupo Fenrir, nel Ragnarokkr, il Crepuscolo degli Dei. Il film si riallinea con il mito quando presenta Thorr come uno sbruffone, poco svelto di cervello, guerrafondaio e guascone. Sì, il Dio del Tuono era facilmente ingannabile. Collerico e sempre pronto a menar le mani, e poco avvezzo al dialogo. Elemento in cui eccelle Loki, il Maestro di Inganni, molto svelto di lingua e di natura infida. Nel film, ha il viso liscio e sardonico di Tom Hiddleston, che mi ha fatto pensare immediatamente al Draco Malfoy di Serpeverde (Slytherin). Anche perché il suo costume aveva risvolti e inserti verde brillante, come questa Casa di Hogwarts. Thorr, invece, aveva gli occhioni blu e i capelli fluenti di Chris Hemsworth. Talmente fluenti e ben pettinati (pure nella scena in cui muore temporaneamente) da poter figurare in una delle pubblicità di shampoo e balsami. Tuttavia, direi le cose a metà, se il tratto distintivo di Thorr, oltre al suo carattere sbruffone, è il suo fisico scolpito e liscio, mostrato generosamente in una scena abbagliante. In quel momento, si poteva sorvolare con facilità sulle frequenti libertà prese dal regista; non sembravano poi così fondamentali. J Riavutisi dallo shock da ammirazione repentina, si poteva tornare al gioco “questo c’era-questo non c’era, e a bearsi degli effetti speciali, in grandissima quantità, e tutti di elevatissima qualità. Asgardr era stata trasformata in una città in stile steampunk-futuristico, Bifrost, il ponte arcobaleno, una lunga striscia di cristallo piena di arcobaleni, mentre Iothunnheim, il Regno dei Ghiacci, una landa desolata e blu (Avatar?), piena di giganti snodati, squamosi e color blu-violetto. ...e la trama? Molto semplice. Il guascone Thorr, munito del suo martello Mjollnir, disobbedisce al padre e per provare di essere forte e coraggioso, si reca con alcuni “amici” (una delle cose che ho digerito con maggiore difficoltà nel film) nel Regno dei Ghiacci, Iothunnheim, per sconfiggere definitivamente gli antagonisti di sempre. Riescono a cavarsela, ma commettendo un crimine grave: hanno infranto la debole tregua tra Odhinn e Lafri, il Re dei Ghiacci, e hanno disubbidito al Padre degli Dei. Thorr viene spedito senza tanti complimenti, a cavallo di una tempesta magnetica, sulla terra, privato del martello e dei suoi super-poteri. Una volta sulla terra, impara ad arrabattarsi come un mortale, incontra una graziosa Nathalie Portman, astrofisica invasata, alla ricerca perenne del Ponte diEinstein-Rosen, che lo aiuta e se ne innamora (difficile restare indifferenti, lo ammetto). Combatte e protegge gli inermi terrestri dalle minacce del Distruttore (una sorta di divinità distruttrice, un richiamo al Terminator degli anni ’90, credo...), diventando nuovamente degno di impugnare il Martello Divino, ritorna Thorr il Dio del Tuono, vola di gran carriera ad Asgardr, per aiutare Odhinn in fin di vita, e impegnarsi in un corpo a corpo confusionario e distruttivo con il fratellino Loki. Nel corso del combattimento, Thorr prende a martellate il Bifrost, il Ponte dell’Arcobaleno che gli permetteva di tornare sulla terra, e si preclude la possibilità di rivedere la dolce Nathalie, pur riportando la pace nel turbolento Regno degli Dei. Loki precipita in un buco spazio-temporale, lasciandosi cadere, di sua scelta. Un anticipo di quello che succederà nel Ragnarokkr, insomma...almeno nella mitologia. In conclusione di questi pensieri sparsi? Il film mi è piaciuto, è un momento di svago godibile, e gli effetti speciali sono davvero eccellenti e divertenti. Se conoscete la mitologia norrena, la caratterizzazione dei personaggi (per non parlare dei loro abiti e armature) vi piegherà dalle risate, se oltrepasserete lo scandalo delle libertà interpretative...in ogni caso, gentildonne e gentil fanciulle, Chris Hemsworth in jeans e basta, vi ripagherà di qualunque errore o grossolanità commessa. Garantito! :-D
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