Oggi nella rubrica "Libri" ospitiamo un giovane autore Michele D'Ignazio e il suo libro "Storia di una matita".
Ecco una breve presentazione dell'autore:
MICHELE D’IGNAZIO
Nato a Cosenza nel 1984, è coautore del “Dizionario per un lavoro da matti” (Ancora del Mediterraneo, 2010). Un suo racconto, “Sdjsak”, è apparso nella raccolta Aspiranti scrittori (Terre di mezzo editore, 2010), mentre “Scioperare al rovescio” è stato pubblicato su Granta Italia nel 2011.
Nel 2012 esce “Storia di una matita” per Rizzoli.
È autore di documentari (La nostra terra. Praticamente, Soli e insieme, Futuro Arcaico).
D’estate gestisce una piccola locanda nel centro storico di San Nicola Arcella, sull’alto Tirreno calabrese.
Il suo sito è: www.micheledignazio.com
Gentilmente l'autore, ci mette a disposizione la trama del suo libro "Storia di una matita":
"Lapo si è appena trasferito in una grande città per realizzare il suo sogno: diventare illustratore. Ci spera talmente tanto che a un certo punto, a partire dalle sue dita, il suo corpo si trasforma in una gigantesca matita. È uno sconvolgimento nella sua vita quotidiana: anziché pettinarsi deve temperarsi, lascia segni ovunque e si fa sgridare dal custode del condominio che è stufo di ripulire i suoi scarabocchi. La sua testa è diventata una gigantesca punta di grafite. Per uscir di casa, ha bisogno di un viso con degli occhi, delle orecchie, una bocca… una faccia per ogni circostanza, per ogni emozione: ne disegna più di un centinaio, ma ben presto si rende conto che non bastano.
Ma superato lo shock iniziale, il ragazzo-matita non si perde d’animo: si inventa un modo per comunicare con gli altri, trova un lavoro e si lancia alla scoperta di un mondo che ha un gran bisogno di essere ridisegnato."
L'autore, mi aveva chiesto di scrivere per lui una presentazione per tutti voi che leggete questo blog, ma io ho preferito riportarvi le sue parole, perchè possiate entusiasmarvi, così come ho fatto io, al suo libro che ho trovato davvero originale e stimolante per la fantasia di ogni bambino. La bellezza dei libri è costituita dal poter sognare, reinventare, quasi riscrivere, magari anche totalmente, una storia, diamo sempre ai nostri figli questa possibilità, poi con una storia come questa, sembra davvero facile.
Ecco le sue parole:
"E girando intorno alla “Storia di una Matita”, mi piace far giocare i bambini con l’arte e le parole, con semplicità renderli partecipi. Coinvolgerli nella lettura. Ad esempio, la prima parte del libro, quella in cui il protagonista si trasforma in Matita, chiedendo ai bambini di tirare fuori i tanti rumori che ci sono (il cagnolino Stella, il telefono che squilla etc etc), così che le letture vengono condite da tanti “bau bau”, “woof woof” e “drin drin”.
Stuzzico la loro fantasia, leggendo la parte delle facce (pag.28): “…Aveva bisogno di più facce: una per quando è felice, una per quando è triste, una per quando si annoia, una per quando piange, una per quando si diverte, una per quando si innamora. E anche una bella faccia tosta, che non si sa mai e, a volte, ce n’è proprio bisogno. Insomma, innumerevoli facce. Ne disegnò più di un centinaio, ma aveva l’impressione che non sarebbero bastate.”
Giochiamo con i sogni e i desideri: “Lapo sognava di fare il disegnatore e si è trasformato in una matita, io invece mi trasformerei in…” e dare voce a ogni bambino!
Chiedo loro di essere propositivi, lasciando che disegnino ciò che vorrebbero trovare in una piazza. Dopo aver letto la parte del libro (p.46) in cui Lapo, senza accorgersene, inizia a riempire la città di disegni bellissimi
È una storia che lascia molte porte aperte all’immaginazione, così che chiedo loro di inventare una loro versione della storia, un loro finale alternativo.
Sono più di cento gli incontri fatti nelle scuole e nelle librerie."
Qui potete trovare foto e informazioni sul libro.