Libro VS Film - Sfida n° 37

Creato il 09 aprile 2014 da Leggiamo
A volte vorrei parlare dei film che mi capita di vedere, ma poi penso che un blog di libri non sia il posto giusto. Allora penso di parlare dei film tratti dai libri, questa cosa avrebbe senso, no? Ma quello che ne viene fuori non è mai una recensione, ma continui paragoni tra due opere dalla struttura tanto diversa. E così nasce questa rubrica (a cadenza casuale) in cui mi divertirò a mettere sul piatto della bilancia un'opera letteraria e una cinematografica e vedere da che parte penderà l'ago.
LIBRO VS FILMchi vincerà?
Oggi in sfidaIl Profumo
  Parità!
A volte mi è più facile paragonare un libro e un film a distanza di molto tempo dalla lettura/visione, probabilmente perché il mio lato oggettivo e razionale riesce ad avere il sopravvento su tutto il resto, e questo è uno di quei casi.
Premetto che non sono una grande estimatrice dell'opera di Süskind, opera che quando uscì ebbe un enorme successo, ma non posso nemmeno dire che non mi sia piaciuta. È un libro particolare che mi è rimasto più impresso per la storia che racconta che per come viene raccontata dal momento che non ho trovato sempre bilanciata la parte etica e morale con quella più macabra e noir.
Siamo nella Francia del XVIII secolo e in uno dei quartieri più sporchi e maleodoranti di Parigi nasce Jean-Baptiste Grenouille un bambino decisamente poco bello ma soprattutto privo di qualsiasi odore il quale però, per ironia della sorte, è dotato di un olfatto finissimo.
Grenouille cresce asociale, distaccato, introverso, solo i profumi sembrano attirarlo sopra ogni cosa, e quando entrerà a lavorare nella profumeria di Giuseppe Baldini darà vita a distillati inimitabili e imparerà le tecniche del mestiere.
Ma una smania incontrollabile brucia nel petto di Grenouille che come unico scopo ha quello di trovare il profumo perfetto, quel profumo capace di dominare il cuore della gente, e dove può risiedere un effluvio così speciale se non nell'uomo stesso?
Così Grenouille si trasforma in uno spietato e indifferente assassino; privo di qualsiasi forma di empatia e accecato solo dal folle desiderio di riscattarsi agli occhi di tutti e di farsi idolatrare mettendo ai suoi piedi le persone, Grenouille estrae le essenze per i suoi profumi dai giovani corpi di ragazze nel fiore degli anni, trasformandosi in una delle figure più abiette e crudeli del panorama letterario internazionale. Grenouille non ha cuore, sentimenti, empatia. Uccide perché deve, perché quegli odori gli servono disperatamente, perché senza di loro non è nessuno.
Difficile trasportare sul grande schermo un libro la cui narrazione è affidata all'olfatto. Leggendolo sembra di respirare i fetori e il degrado della vecchia Parigi, ma anche le note di testa, di cuore e di fondo delle creazioni di un folle personaggio desideroso di infondere amore e devozione là dove lui conosce solo livore e disprezzo. 
Per questo ho apprezzato Tom Tykwer - regista e collaboratore alla sceneggiatura - che ha deciso di concentrarsi sulla storia fine a sé stessa dandole quell'impronta gialla e quella carica di suspense che a volte tra le pagine del libro veniva a mancare.
Addirittura nel film la figura di Grenouille ha un lato quasi umano, uccide perché deve, ma non ha quella fredda incoscienza che troviamo nel romanzo e che si porterà dietro fino all'imprevedibile finale. Finale visionario, cinico, surreale, ma c'è da dire che se apparentemente l'epilogo del libro è lo stesso del film, sostanzialmente non è così. Il gesto conclusivo che compie Grenouille ha due motivazioni quasi opposte che ho condiviso in egual maniera. Sì, forse da una parte Tykwer ha snaturato il personaggio, ma il Grenouille cinematografico è decisamente diverso da quello letterario. Quest'ultimo è un reietto della società, la sua anima nera gli si riflette nel volto e nei gesti, mentre nel film da carnefice si trasforma quasi in vittima. E va bene così, l'antieroe di Tykwer è già abbastanza sconvolgente ed estremizzarlo ulteriormente non sarebbe servito a nulla, se non a far perdere il contatto con la storia.
Solo un appunto. Il protagonista non fa odore e questo lo porta a sentirsi invisibile di fronte alla gente, ma nel film è un dettaglio totalmente trascurato anche se di fondamentale importanza perché è la genesi della follia di Grenouille, la chiave di volta di volta che sta alla base di un personaggio terribilmente complesso e lontano da ogni sorta di identificazione.
Voleva liberarsi per una volta nella vita. Per una volta nella vita voleva essere uguale agli altri e liberarsi di ciò che aveva dentro: come essi si liberavano del loro amore e della loro stupida adorazione, così lui del suo odio. Voleva essere conosciuto per una volta, una sola volta, nella sua vera esistenza, e ricevere una risposta da un altro uomo nel suo unico sentimento vero, l'odio.
Due prodotti ben confezionati che trovano la giusta collisione in una storia che racconta la pazzia e il degrado, oltre che la disperata ricerca di un qualcosa che il denaro non potrà mai comprare e che solo la morte potrà distruggere.
Libro: 7/10
Film: 7/10

E secondo voi?
Libro o film?

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