Se pensate alla Befana, dopo la scopa la prima cosa che vi viene in mente è il nasone, dite la verità. È per questo che oggi ho deciso di riprendere la rubrica di libroterapia parlando dell’odio per il proprio naso. Non dico che mi sento un po’ chiamata in causa, ma il mio nasino, non proprio alla francese, da piccola è stato oggetto di qualche presa in giro. Ovviamente non avevo altri difetti e su qualcosa dovevano pur attaccarsi… eheheheh. Se anche voi vi siete mai sentiti goffi e brutti pensando al vostro naso, leggendo questi libri vi consolerete.
Ella Berthoud e Susan Elderkin consigliano la lettura de Il profumo di Patrick Suskind e di Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello. «Il modo in cui gli altri vedono il nostro naso rispecchia l’opinione che noi ce ne siamo fatti, e per chi ha un buon livello di autostima forma e dimensioni non importano. Per imparare ad amare il vostro naso, dunque, non preoccupatevi di lui, ma di voi stessi».
Dagli sgradevoli olezzi di una Parigi del Settecento ai dolci profumi di un neonato, Suskind saprà farci percepire gli odori attraverso meravigliose descrizioni, nonostante la forma del naso. Ed è proprio dall’osservazione di questa escrescenza che prende il via uno dei più bei romanzi di Pirandello. Sarà la moglie di Vitaliano Moscarda a fare un appunto al suo naso, pendente a destra, e con ciò a mandare in pezzi tutta una vita.
So che appena avete letto il titolo avete pensato al celebre nasone della letteratura, Cyrano de Bergerac, e c’è ovviamente posto anche per lui, qui nella rubrica, come per altri titoli che vorrete segnalare a riguardo. E il vostro naso, com’è?