Roma, tutti assolti per la morte di Gianni Danieli, ucciso da un pino sulla Colombo
di Adelaide Pierucci Non ci sono colpevoli per la tragedia del pino killer. Non si saprà probabilmente mai perché un albero sia stato lasciato per anni pericolante sulla Cristoforo Colombo finché all'improvviso è crollato su un motociclista uccidendolo sul colpo. L'inchiesta sulla morte del fisioterapista dei vip, Gianni Danieli, 42 anni e padre di due figli, schiacciato nel dicembre 2013 dallo schianto del pino, è stata archiviata. Ieri il gip di Roma Donatella Pavone ha prosciolto dall'accusa di omicidio colposo gli otto indagati dell'Unità organizzativa ambiente del X municipio, competente in quel tratto di strada, tutti dirigenti del servizio che si sono succeduti nell'incarico dal 2008 al giorno della tragedia. Otto funzionari, che secondo l'ipotesi accusatoria del pm Alberto Pioletti, viste le specifiche mansioni, avrebbero dovuto occuparsi del controllo e della potatura degli alberi scongiurando incidenti.Sono usciti così dall'inchiesta Aldo Papalini, Claudia Menichelli, Marina Vecchiarelli, Aldo Barletta, Emanuela Bisanzio, Paolo Cafaggi, Domenico Di Palo e Claudio Saccottelli. Secondo il gip, a carico degli indagati non ci sarebbero stati elementi di prova sufficienti per accusarli in dibattimento. Quindi tutti prosciolti. La procura invece riteneva che con la corretta manutenzione dell'albero lo schianto mortale si sarebbe potuto evitare. COMMENTI DEI LETTORI fortunatone 13:46:07, 2015-10-24
La solita vergogna tutta italiana con le solite lobby a coprire tutto per i loro colleghi, vergognatevi, speriamo che presto si faccia pulizia di questi personaggi.Vergogna!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! macan52
12:49:13, 2015-10-24
Attenzione! Nessun colpevole per la giustizia penale che ha criteri più restrittivi e garantisti, ma sicuramente saranno colpevoli ( per il tramite delle assicurazioni ) per la giustizia civile che ha criteri ben diversi . Certamente rimane l'amaro in bocca sapendo che tutti possiamo rischiare la vita se una serie di circostanze sfavorevoli si sommano ad una serie di colpe umane più o meno evitabili o prevedibili. Santor
09:54:18, 2015-10-24
Attro Epilogo Vergognoso della Storia Italiana. La fatalita' ci puo' anche stare ma che non ci sia nessun colpevole.... Questa vicenda dimostra ancora una volta di Quanto sian antiquate e marce le Leggi e la Magistratura Italiana. Un Pino Pericolante rimane li per anni. Una persona muore a causa del Menefreghismo altrui, NESSUN COLPEVOLE!. Giusto cosi' Viva l'ITALIA e Quel che ne rimane..... Lascio ad altri ogni commento. Unico pensiero. Una cosa del genere potrebbe capitar a chiunque. A noi stessi, ad un' nostro familiare o a qualcuno dei nostri Figli. Di chi e' la Colpa? Di Nessuno.... Ma per favore. Che Schifo!.
L'albero era stato legato ad un cartellone pubblicitario, segno che si era a conoscenza della pericolosità.
Il GIP che ha inteso archiviare ha accertato CHI ha eseguito questa operazione e per ordine di CHI?
Oppure è stato un gesto "spontaneo" di sconosciuti che hanno preso una scala lunghissima per raggiungere il ramo, legarlo con un cavo d'acciaio ed agganciarlo poi a quell'ancoratura precaria e provvisoria del cartellone pubblicitario?!!
Viene da pensare che, invece, per raggiungere quell'altezza, per di più a bordo strada, c'è stato bisogno di una gru a cestello in uso proprio ai Servizi giardini e verde delle Istituzioni, oppure ai VV.FF.; in tal caso da qualche parte deve esserci un verbale dell'intervento provvisorio ed inutile.
Forse si è perso sotto qualche mucchio di carte di qualche sonnolenta scrivania a stipendio sicuro? Oppure è stato fatto sparire?
L'orribile scena dell'omicidio rimasto impunito grazie ad un magistrato che non è stato in grado di stabilire di chi sia stata la responsabilità della mancanza del taglio di questa gigantesca ghigliottina, che però era stata ancorata con un cavo d'acciaio ad un fragile cartellone pubblicitario!!!
Siamo pieni di queste situazioni.
Qui è responsabile il Comune di Roma, proprietario dell'albero, che però è stato dichiarato irresponsabile dell'accaduto, quindi con
"Licenza di uccidere".