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La signora ha inviato un fax al carcere di Bollate, dove Vallanzasca è detenuto, per chiedere che il progetto venga interrotto. La vicenda è riportata oggi su L’Eco di Bergamo. «Tengo a sottolineare – ha spiegato la titolare dell’ attività – che Renato non c’entra niente con questa decisione, lui si è sempre comportato bene, sono io che forse non avevo ben misurato che il suo nome, purtroppo, si porta dietro troppo dolore e una notorietà che non gli dà scampo».