L’abito da sera ce l’ho. I tacchi alti anche. Scendo le scale con innata eleganza (tanto le scale e i tacchi sono virtuali, posso farcela!) e, schiarendomi la voce per non far sentire che sono commossa, ritiro il premio che AlecomeAle e Mia mi hanno assegnato:
Grazie di cuore, ragazze, ne sono veramente felicissima, graziegrazie! Mi ha fatto davvero molto piacere!
Per ritirare il premio, però, ci sono delle regole da rispettare:
- Segnalare sul proprio sito 5 blog con meno di 200 lettori evidenziando i link
- Lasciare un commento su questi blog per avvisarli del premio
- Ringraziare chi vi ha assegnato il premio
- Condividere con i lettori 5 cose di sé che le persone non conoscono.
I blog che segnalo sono:
Rosie. Serve una motivazione? Mi pare palese il perché! E’ una scheggia e abbiamo praticamente gli stessi gusti in fatto di libri!
KristinaG. Fa delle foto bellissime, va a caccia degli ultimi trend in materia di moda e make up ed ha una mamma super!!!
Arcobaleno. Lei di blog ne ha due. Da un lato è una cancer blogger, dall’altra è una cuoca sopraffina! Non sapendo quale delle due realtà premiare, ho fatto ambarabaciccicoccò. Ed è uscito il blog di cucina. Fa dei piatti meravigliosi e…andate a vedere come li presenta!!
Beatrice. Ha appena festeggiato la sua ultima chemio, ha raccontato il suo percorso con grande dolcezza. Anche lei scatta foto bellissime. La abbraccio forte e molto volentieri le assegno il “liebster blog”.
Tomele. Non solo cancro. Anche lei ha una storia densa e forte da raccontare, e la racconta bene, è grintosa la ragazza!
Ora le 5 cose di me che (forse) ancora non vi ho detto:
1) Detesto i carciofi dal più profondo del cuore. Non li posso vedere nemmeno scritti. Mi infastidisce persino l’odore. La cosa è atavica dato che la prima volta che ho inventato uno stratagemma machiavellico per buttare nel water quelli che avevo nel piatto senza che i miei genitori mi scoprissero avrò avuto si e no 5 o 6 anni.
2) Non mi scompongo troppo per cavallette, topi o scarafaggi, ma posso farmi venire una crisi isterica per un verme o un bruco. Se ne vedo uno, tanto per cominciare scappo, poi inizio a grattarmi come una mata e – se ne ho l’opportunità - corro sotto la doccia. Una volta, in ufficio, ho lanciato per aria la scatolina con le etichette e sono corsa a lavarmi le mani perchè sopra c’era l’immagine di un bruco. Questo davanti a tre persone. Se ne vedo uno in tv, chiudo gli occhi. O tolgo gli occhiali, l’effetto è lo stesso. “Maschio Alfa, è passato?!”. Il primo che per fare il simpatico mi manda la foto di un bruco, verrà denunciato alla polizia postale!
3) In prima elementare mi guadagnai l’appellativo di “vocabolario”. Erano anni in cui essere bravi a scuola era un dovere e fonte di ammirazione, non un’aggravante, quindi andavo molto fiera del mio appellativo. Uno dei miei ricordi più vecchi e di cui sono più orgogliosa risale alla 2° elementare. Erano anni in cui la scuola funzionava, e in seconda elementare facevamo già i temini. Ricordo che la maestra lesse il mio (che, già da allora, mi dilungavo da fare spavento), mi prese per mano e mi portò nella classe dei bambini di 5°, lesse il mio tema anche a loro e disse “Bambini, voi quest’anno dovrete fare l’esame. Dovete imparare a fare temi come questo”. Ho fatto la ruota come i pavoni per dieci giorni.
4) Impazzisco per le pietre dure, in particolare l’agata (specialmente quella blu e, neanche a dirlo, quella viola) e l’ambra.
5) Dopo cinque minuti che conoscevo Maschio Alfa, lo avrei preso a sberle. Mi ha ispirato immediata antipatia. Calcolando che siamo andati a convivere dopo 9 mesi che stavamo assieme, ci è quasi voluto di più perchè io decidessi di uscirci insieme!! Poi, una volta o l’altra vi racconterò come mai ho deciso di andarci a cena dopo mesi che gli calavo due di picche uno dietro l’altro, è una storia che merita…