Life sucks. Let's dance

Da Giupy
Happy Bunny e' stata la mia maggiore fonte di saggezza per anniVi chiederete perche' la mia vita faccia schifo. Be', non e' che vada COSI' male. Se penso a tutti quei bambini che muoiono di fame, l'ebola, il terrorismo, le donne con le gambe corte, i programmi della De Filippi, be', mi sento una privilegiata nella mia bolla di cervi amorevoli scoiattoli amici e orsi che volano. A dire il vero non so neanche bene cosa sia la sofferenza, quella vera.

Pero' su una cosa sono esperta: le storie a distanza. Perche' nel quasi-decennio del mio essere in coppia (incredibile no, avendo io solo... ehm... 21 anni) abbiamo avuto sempre la lampante idea di mettere un sacco di chilometri tra di noi. Perche' io volevo tanto andare in Giappone, e lui tanto andare in Francia, e poi in Francia ci sono andata anche io ma non nello stesso periodo, perche' sarebbe stata una mossa astuta e noi siamo una coppia poco furba. Cosi' abbiamo continuato a trovare sempre lavoro in posti diversi ed essendo che ognuno aveva i suoi sogni da rincorrere e disoccupati non si puo' stare ad una certa ci e' venuta l'idea piu' scema di tutte: oh ma posso fare domanda di dottorato in America, cosi' vieni pure tu, perche' l'America e' la terra delle speranze no?(Postilla: voi novelli cowboy del 2015 che volete partire alla conquista del West, sappiate la dura realta': il sogno americano non esiste. O meglio: sicuramente voi avete un amico che ha vinto la lotteria della Green Card e vi dice che in Italia sopravviveva facendo il dog sitter in nero e vivendo nella soffitta di sua nonna, ora si e' laureato ad Harvard e gestisce un'impresa alla Silicon Valley e sta assieme ad una modella. Perche' un amico cosi' ce l'hanno tutti. Pero' questa persona non sono io. Quello che vi dico io e' che tu puoi pure essere molto intelligente e fluent in English e averci tutti i dottorati che vuoi, ma se l'America non ti vuole non ti vuole, stacci).Ma vi rendete conto che il primo Toy Story ha tipo l'eta' dei miei studenti? Molta gente ci tiene a darmi il suo parere sul vivere una storia a distanza. Questo perche' ho un sacco di amici che sono evidentemente terapisti di coppia. Che muoiono dalla voglia di dare buoni consigli, passato il tempo del cattivo esempio. Molti sostengono che le storie a distanza non funzionino.Oh no, io sono la prova vivente che funzionano eccome. Solo che fanno un po' schifo. Soprattutto se hai questo problemino della distanza e del fuso. "Non preoccuparti tesoro, appena la fatina dei denti mi regala 900 euro e il mio advisor  decide che non devo lavorare per un mese, saro' subito da te". E poi le telefonate: posso chiamare in Italia solo di mattina o primo pomeriggio perche' poi in Europa la gente se ne va a nanna. Per fortuna che non ho un lavoro vero e molte volte sono a casa, ma questo non vuol dire che io non debba lavorare, preparare le lezioni o fare altre mille cose che la gente di solito fa di mattina. Cosi' finisco per parlare su Skype mentre cucino, stiro, pulisco. Ci vuole abilita', visto oltretutto con che facilita' Skype si disconnette e fa cadere la linea. Al momento mi sembra di avere una relazione piu' che altro con il mio iPhone (che, in effetti, e' molto affascinante).Pero' essendo io una persona che vede il bicchiere mezzo pieno do comunque un senso al mio essere dall'altra parte del mondo rispetto alla mia dolce meta': ballo. Perche' Moroso ha mille pregi, due PhD e rara bellezza nonche' capacita' di abbinare i colori, MA non sa ballare. Il mio insegnante di salsa dice che chi sa camminare sa anche ballare, ma questa massima non e' purtroppo sempre vera. Oltretutto, essendo che qui tutti vanno a sciare e fanno hiking e altre cose che io no grazie, il week end sono sempre sola come un ratto. Cosi' ballare mi fa passare del tempo utilmente e con gente che non gira con dei ramponi da arrampicata nello zaino.Per prima cosa, mi sono iscritta a danza classica. La danza classica e' sempre stata la mia passione indiscussa, la considero la piu' elevata forma d'arte e, lo ammetto, progetto di adottare un bambino russo per farne il primo ballerino del Bolshoi. Pero' qui in Colorado, immagino, danza classica e' un po' una cosa da pussy e quindi le bambine vanno ai rodei piuttosto che mettersi le punte. Questione di punti di vista, ma se non altro ora che finalmente ho trovato un corso di danza classica mi sento molto brava (Black Swan e' un film che mi piace tantissimo. Segreto del giorno: prima di entrare in classe ad insegnare mi immagino questa scena per darmi coraggio e poi quando finisco mi dico da sola "I was perfect! I was perfect!" perche' sono megalomane. Ora che lo sto scrivendo il mio sentirmi la protagonista di questo film potrebbe denotare qualche disturbo psicologico, ma voi non ditelo alla mia analista ok?)Poi, faccio salsa ormai da un paio d'anni. Non e' che io sia bravissima a ballare la salsa ma tutti mi prendono per Sudamericana e assumono che io abbia la musica nel sangue e mi parlano in spagnolo. Cosi' imparo pure un altra lingua e conosco tanta gente da tante parti del mondo, alcuni dei quali hanno baffi spioventi e l'accento dei Messicani cattivi di Breaking Bad (perche' nei telefilm i Messicani sono sempre cattivi, l'avete notato? Non e' politically correct questa cosa)In ultimo, mi sono recentemente iscritta a swing dance. Swing dance e' tipo il ballo piu' divertente del mondo. Eccone una prova: Questa era un flash mob a Denver e io l'ho perso, mannaggiaLa cosa piu' divertente di swing dance sono gli uomini che arrivano con le bretelle e il papillon e i baffi a manubrio e le scarpe di vernice. L'istruttore l'altro giorno  mi ha detto che qui a Boulder/Denver c'e' una della maggiorni comunita' di swing dance del Midwest. Non sa bene il motivo.Io pero' una spiegazione ce l'ho. Qui in realta' stanno un po' vivendo il dream of the 1890, con barbe lunghe e bretelle. Quindi in realta' loro GIA' si vestono in questo modo. Anzi, lo swing dance e' avanguardia pura. Ad ogni modo, diventero' una ballerina bravissima (e non sono stata nemmeno a pavoneggiarmi per la mia abiltia' della zumba) e dimostrero' alla vita che pfffff, non mi abbatto certo per il fatto che sto assieme al mio cellulare. Ci hanno pure fatto un film con Scarlett Johansson su questa cosa, "Her", e mi sembrava perfettamente normale.


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