LIFESTYLE | L’importanza del lusso

Creato il 23 ottobre 2015 da Siboney2046 @siboney2046

L’idea di questo post nasce dalla discussione sorta sotto la condivisione su Facebook di un articolo che ho pubblicato su Glamour.it dal titolo “Cosmetici high cost: quali vale la pena acquistare?”. Scopo del suddetto articolo è di suggerire alcuni prodotti di prezzo alto per i quali vale la pena spendere perché i risultati che garantiscono giustificano il prezzo elevato. La discussione scaturita in seguito alla pubblicazione verteva sulla presunta immoralità di vendere (o acquistare) cosmetici di questo prezzo quando ci sono persone che con cifre pari al costo di quei cosmetici ci vivono un mese. Ancora più grave sarebbe acquistare prodotti a questo costo in un periodo storico come questo segnato dall’austerità. Scusate tutti ma io non sono affatto d’accordo perché il lusso è sempre esistito, e per fortuna!

Premetto che io sono una poraccia: non ho una scarpiera in stile Kim Kardashian; non ho una cabina armadio che straripa di abiti di ultime collezioni, neppure quelle di H&M (in realtà non ho neanche una cabina armadio ma un modestissimo armadio a tre ante per tutto l’anno); per quanto ne vada pazza non ho una 2.55 di Chanel né alcuna borsa di Gucci o Louis Vuitton, neanche una minipochette ereditata da una trisavola; non passo le mie serate in ristoranti stellati a mangiare pesce crudo appena pescato; non vado in vacanza in Sardegna ogni estate né in settimana bianca a Cortina d’invero. Per la precisione non faccio un cazzo di tutto ciò perché non ho tempo (ma neppure le risorse) per farlo in quanto lavoro in un centro commerciale che non conosce sabati, domeniche e festività e il tempo che mi resta lo trascorro studiando ingegneria civile, sperando di avere un giorno un lavoro che giustifichi (anche da un punto di vista monetario) gli sforzi fisici, mentali e finanziari che io la mia famiglia assolutamente media abbiamo dovuto compiere per raggiungere questo punto. Il lusso per me è mangiare una pizza con le amiche il venerdì sera, il momento in cui posso finalmente rilassarmi (giusto quelle due ore perché poi il weekend si lavora di nuovo e duramente).

Fatta questa doverosa premessa, per fare capire a tutti che la mia tesi non è una giustificazione ad uno stile di vita luculliano, vorrei rivolgermi a tutti coloro che affermano (e sono tanti - nel mio lavoro incontro quotidianamente persone che senza alcuna cognizione di quello che dicono si esprimono in questo modo - ) che far pagare una crema 200€ è uno scandalo, che è immorale, che c’è gente che quei soldi vive un mese, bla bla bla. Posso capire che prezzi del genere possano suscitare lo sdegno di alcuni individui ma francamente non riesco minimamente a capirlo. Penso sia chiaro come il sole che creme, cosmetici o profumi che costano cento euro, duecento, trecento e anche più, sono destiate ad un preciso target di consumatori che hanno il necessario potere d’acquisto per portarsele a casa senza essere costrette a mangiare pane e acqua per il resto del mese. Ci sono dei marchi che producono beni destinati al mercato del lusso, esattamente come le borse di Gucci, le scarpe di Louboutin, ma anche le automobili Ferrari, gli yacht, le ville di Beverly Hills. Nessuno è costretto a spendere il suo stipendio mensile per una crema antietà (io neppure lo farei perché non posso, tuttavia non punto il dito su chi lo fa, anzi, ben venga!). Non biasimo le case cosmetiche (come i marchi di alta moda, i brand di design, …) perché mettono sui loro scaffali trattamenti che non potrò mai acquistare perché fortunatamente c’è chi lo può fare e dio li benedica! Grazie al cielo esiste il lusso, perché il lusso è uno dei motori più potenti della nostra economia: grazie alla signora che spende cinquecento euro in creme (perché può farlo) ci sarà tutta una serie di persone che, pur non vivendo nel lusso, potrà mangiare, pagare i conti e sfamare i figli. Dietro la tanto criticata cremina da cinquecento euro infatti ci sono persone: per realizzare quei prodotti esistono team di chimici, biologici, ricercatori (LAUREATI) che studiano PER ANNI la composizione del prodotto, la provano, la testano, la riformulano mille volte; esistono essenze prime pregiate e rarissime la cui estrazione costa moltissimo; esistono grafici e designer che VENGONO PAGATI (come spesso i moralisti che criticano i prezzi di questi prodotti senza tuttavia riconoscere il valore intellettuale del lavoro delle persone dicono “ma cosa vuoi che costi fare quella cosa lì? me la potevo fare da sola”) per creare packaging, campagne pubblicitarie, marketing, advertising; esiste poi una rete di agenti di mercato che si sposta quotidianamente sul territorio nazionale per promuovere il prodotto; esistono delle commesse che devono sentire i commenti di tuttologi che grazie a due video tutorial su YouTube a proposito di “come fare la tua crema con una banana e tre chicchi di caffé” pensano di possedere le nozioni accademiche di biochimici che hanno duramente studiato per anni. Tutte queste persone che stanno dietro quella crema da cinquecento euro sono esseri umani come voi che criticate, hanno mutui da pagare, hanno figli da mandare a scuola, non vivono degli effluvi di Chanel n°5, motivo per cui io ringrazio il lusso, sotto ogni punto di vista, per esistere e per dare la possibilità di vivere dignitosamente anche a chi non vive nel lusso.

(Se poi vogliamo essere puntigliosi, se non fosse stato per qualche ricco mecenate oggi non avremo quasi nulla di tutte le opere d’arte che affollano i nostri musei; non avremo edifici dall’incommensurabile valore, talmente alto da non poter essere quantificato, come i Palazzi di Firenze, Roma, Venezia,… Non avremo i castelli, le ville, i parchi così come non avremo i grattacieli di New York. E anche allora i ricchi mecenati che scialacquavano patrimoni per erigere opere dall’imperituro valore venivano criticati da chi non poteva permetterselo perché spendevano soldi per cose inutili, eppure oggi facciamo la coda per ore per vedere quelle cose inutili appese alle pareti delle gallerie d’arte di tutto il mondo. Sono chiaramente d’accordo che una crema viso non è la Gioconda, ma il principio è lo stesso: grazie a quella crema da cinquecento euro c’è una famiglia completamente nella media che un giorno potrà concedersi il lusso di andare al Louvre ad ammirare il quadro più famoso di Leonardo Da Vinci!).