Descrizione:
"Non solo le forme ma anche i colori concorrono a creare un oggetto che può essere espressione di una sensazione, di un sentimento. Ad esser sinceri, preferisco lasciare a chi osserva l’opera l’interpretazione, dal momento che la creazione dovrebbe parlare da sé! qualunque cosa io possa dire temo che suonerebbe come un apologia, ad ogni modo con Maschera, senza essere troppo laconica, ho voluto esprimere la bellezza della vita che a volte si cela dietro una maschera appunto, ma che io vedo caratterizzata soprattutto dal colore, dalla gioia di vivere e, perché no, anche dal... burlesque." Marzia Paladino
Biografia Marzia Paladino:
Non ho un preciso ricordo di quanto ho iniziato ad interessarmi delle forme delle cose che mi circondavano ma sicuramente questo deve essere accaduto nei primissimi anni della mia vita, i miei genitori mi ricordano spesso di essersi quasi allarmati quando a due o tre anni rimanevo per ore a fissare oggetti, animali, luoghi come una semplice foglia, io ricordo che provavo curiosità e piacere nell’osservare come gli oggetti attorno a me avessero forme e dessero sensazioni diverse tra loro, poi gli anni della prima scolarità e del liceo ma sempre caratterizzati da questo perdermi in ciò che solo da grande ho capito essere una predisposizione umorale alle forme, alle sensazioni con una particolare ammirazione per l’arte che le ritraeva. Dopo un primo diploma di tipo umanistico ed un secondo più tecnico preso per esser vicina all’azienda di famiglia, intraprendo gli studi universitari nella facoltà di Scienze della Comunicazione ramo beni culturali. Fin qui niente di strano se non questa grande curiosità e questo magone, quasi una nostalgia per qualcosa che non riuscivo a mettere a fuoco ma che adesso ho realizzato essere la voglia di poter esprimere anch’io con immagini, colori e forme quelle sensazioni che fino ad ora erano prigioniere dentro di me. In realtà qualche avvisaglia di quello che mi sarebbe piaciuto fare “da grande” si era già manifestata ad esempio in occasione di alcuni viaggi ed in particolare di uno fatto in Cina, non da turista ma per vedere dal vivo applicazioni importanti realizzate con nuove tecnologie come l’illuminazione a LED. Shanghai ed Hong Kong sono state una folgorazione, in questo i cinesi mi hanno stupita, di notte lo sky line di Hong Kong è uno spettacolo meraviglioso di colori e forme che mutano lungo le pareti verticali dei grattacieli. Nel frattempo l’attività di famiglia che mi legava al mondo dell’elettronica civile e industriale, pur piacendomi, incominciava a evolversi con la creazione da parte mia di una nuova azienda in cui amalgamare tecnologia, design futuribile e arte anche arcaica con un occhio all’aspetto del basso impatto ambientale, del rispetto della natura e del riciclo. Nasce così LADYLED s.r.l. una piattaforma dotata di show room nella quale la mia creatività potesse esprimersi liberamente. I miei primi lavori sono state installazioni sollecitate da architetti e imprenditori che operano nel mondo dell’home design realizzando oggetti su specifica richiesta ma con progettazione della parte elettronica e illuminante realizzata da me e dal mio staff tecnico. In seguito, partecipare a numerose mostre in collaborazione con artisti (pittori, scultori, fotografi ), mi ha aperto il mondo delle installazioni scenografiche e artistiche con corpi illuminanti creati ad hoc per mettere in risalto oggetti d’arte. Fanno parte di questa esperienza gli allestimenti realizzati con spot a LED appositamente creati per le mostre “Se questi sono uomini” e “Agathe” del foto reporter catanese Fabrizio Villa tenutesi al Palazzo della Cultura di Catania. La partecipazione con le mie creazioni a LED alla manifestazione “La notte bianca del cinema” alle Ciminiere di Catania. Scenografia a LED sia monocromatici che RGB per il “Percorso dei sensi” durante la IX edizione di ENOPOLIS organizzata dall’Associazione Italiana Sommeliers al Monastero dei Benedettini di Catania. Collaborazione con lo Spazio Culturale Re Ba di Catania per illuminare numerose mostre d’arte lì tenutesi. Evento “Beauty and Ligthing” organizzato presso il mio show room con la sfilata di modelle che indossavano una linea di borse da me disegnata con particolari inserti a LED, evento ritratto dagli scatti artistici del fotografo e regista Marcello Trovato. Le stesse immagini sono state scelte dalla rivista Living Adamis per l’articolo di presentazione del nuovo look primavera 2011. Una menzione a parte merita la collaborazione con l’artista Giacomo Failla in occasione dell’evento “Archetipi illuminanti” svoltosi presso Lo Scalo al Porto turistico di Riposto (CT) e durante il quale le sculture eteree dell’artista Failla, magistralmente presentate dal critico d’arte Simona di Bella, sono state enfatizzate dai corpi illuminanti inseriti all’interno delle stesse e da me realizzati. Quando l’unione di due energie si fonde in una vibrante alchimia, irrorata dalla brezza del mare di Riposto, si dà vita ad un evento che contiene elementi viaggianti su un ponte che lega un antico sentire ad un contemporaneo vivere. Giacomo Failla, artista catanese, ci racconta un percorso plastico intenso, suggestivo e affascinante, fatto di opere che abitano lo spazio e dialogano con il luogo, riempiendolo. La materia invade con irruenza nello spazio, eco di un sentimento tipico di chi è figlio del “Vulcano”, ma al contempo delicata e fragile come l’animo umano. I tagli o i buchi presenti in queste opere, fungono da metafora della vita, dei pieni e dei vuoti che la caratterizzano. Nell’artista è forte la volontà di ricercare un dialogo tra materia e oggetto. Tutto diventa possibile quando le opere di Failla incontrano lo stile e la creatività di Marzia Paladino “Ladyled”. Come l’alito vitale, la luce le rende vive come a voler illuminare i lati oscuri dell’anima. Nasce una sinergia tra archetipi spirituali e simboli materici. La forza della materia-corpo e la luce eterea dell’anima, ricordano quelle stelle che, anche se scomparse da centinaia di anni, continuano a splendere. Marzia Paladino, giovane artista catanese è la creatrice di un nuovo linguaggio tra arte e design, tra tecnologia elettronica e sensibilità gotica. LadyLed crea intrecci, giochi e sinergie attraverso l’utilizzo dei LED, fonti luminose su circuiti elettronici. Partnership assolutamente riuscita tra due artisti, che rendono l’arte protagonista del quotidiano perchè l’arte è anche questo: il racconto della vita. Simona Di Bella. Altre mie realizzazioni a LED caratterizzano il look di importanti esercizi commerciali soprattutto nel settore Restaurants e Bars e sono presenti nel mio book “Ligthing design Ladyled”. Con l’aumentare del mio impegno creativo nella realizzazione di nuovi oggetti e installazioni, ho ritenuto opportuno tutelare le mie creazioni con brevetti che proteggano i miei oggetti nell’idea e nella forma.
Continua la serie di interviste creative con La lighting design Marzia Paladino:
- Che cosa è per te Marzia la creatività?
Secondo me la creatività è un dono che molti hanno ma spesso non sanno di possedere. La capacità di creare scaturisce dall'esigenza di manifestare stati d'animo, forti emozioni che emergono da grandi sofferenze o grandi gioie, dall'osservazione della bellezza del creato o semplicemente da moti dell'anima.
- Quali stili e movimenti artistici ti hanno più influenzato nel tuo percorso evolutivo?
Il mio percorso artistico nasce parallelamente a quello tecnico. Aver lavorato per anni nell’azienda di famiglia che si occupa di sviluppo e progettazione nel campo dell’elettronica civile e industriale mi ha messo in contatto con persone, ingegneri e sviluppatori, sempre alla ricerca di soluzioni moderne e innovative, questo ha stimolato in me il desiderio di coniugare il know how acquisito ad esempio nelle applicazioni dei moderni PowerLed e dei relativi sistemi di pilotaggio con l'esigenza di dare spazio alla mia creatività anche in campo artistico. La luce mi ha sempre affascinata, da Caravaggio che riusciva a renderla divina, agli impressionisti che la utilizzano per descrivere l' evoluzione del paesaggio, ai futuristi che scoprono ed esaltano la luce artificiale. Anche la fotografia ha una storia che parla di luce, di ombre e di colore, da Man Ray a Stieglitz, da Cindy Sherman a Edward Weston, da Giacomelli a Ghirri. Diciamo che ogni linguaggio riesce a suscitare in me stimoli che portano ad una continua osservazione e ricerca.
- La luce un filo conduttore per trasmettere messaggi, sensazioni e vibrazioni visive, ogni posizione "d' anima di luce" nelle tue creazione e ben studiata per trasmettere un messaggio preciso o ti lasci trasportare dall'impulsività creativa del momento?
Credo che in ogni opera sia contenuto un messaggio o un concetto, a volte esplicito altre volutamente non rivelato. Quello che mi interessa è suscitare l'emozione dello stupore in chi guarda, come i bambini che guardano per la prima volta i fuochi d' artificio. Accendere una curiosità un po' infantile. Questo mi diverte e alleggerisce spesso i miei lavori. La luce non la vediamo, ne percepiamo la presenza, ma non la forma, è questa duttilità concettuale che mi ha portata a utilizzare i LED come alfabeto di un linguaggio personale e comunicativo. La luce vive sola ma rende vivi oggetti e ambienti, diventa la magia che illumina la scena, nessuno spettacolo può avere inizio senza di lei.
- L'arte contemporanea dopo il taglio della tela di Fontana, un'opera così semplice ma così significativa, è andata oltre la bidimensione creando installazioni che attraverso luci, suoni e materiali coinvolge l'osservatore stimolando sempre più sensi percettivi... come vedi l'evoluzione del "colore" luce nell'arte?
Fontana con i suoi "concetti spaziali" ha dato vita a delle possibilità percettive delle quali noi artisti contemporanei usufruiamo con grande libertà. Il colore è subordinato alla luce, come Michelangelo diceva che nel marmo era già contenuta l'opera e lui non aveva che da togliere il superfluo, la realtà esiste già, mi limito a illuminare ciò che più mi interessa. Il colore non esisterebbe se non ci fosse la luce, non ha forma o peso, è un multiplo della luce. La sua evoluzione è saldamente legata alle contaminazioni che avvengono tra i diversi linguaggi creativi.
- Il programma del Bauhaus aveva come obiettivo quello di creare un nuovo tipo di artista creatore che sapesse avvicinarsi alle necessità umane secondo un metodo preciso. Il designer è un artista creatore?
Mi piace pensare che il designer, figura che ottiene merito proprio grazie al Bauhaus, sia un creatore di un'arte funzionale, cioè l'arte riesce a trovare uno spazio e una forma rigorosa, queste figure conoscono strumenti e codici tecnici, ma riescono ad adoperarli creativamente. Al Bauhaus dobbiamo la valorizzazione di figure creative spesso declassate. L'aver creato una sinergia tra queste figure, ha reso possibili nuovi spazi tra arte e artigianato, tra filosofia e tecnologia. Diciamo che tutto viene contenuto tra le braccia della cultura. Il designer è un artista dei nostri giorni. Contiene in se la forza creativa e gli strumenti della tecnologia. Credo che sia il punto di incontro tra arte e rigore.
- Come vedi l'evoluzione del design e della produzione di pezzi unici personalizzati?
Credo che il designer sia il creativo dei nostri giorni, a cui viene chiesto di interpretare la realtà secondo un rigore tecnico e una sensibilità artistica. Non sarà più scindibile il rapporto tra forma d' arte e tecnica. Gli strumenti professionali, artigianali o tecnologici fungono da colori, tele e cavalletti... Cambia il concetto di arte e cambia anche l' uso che se ne fa. I pezzi unici in quanto non riproducibili sono generalmente opere d'arte che hanno un valore dato proprio dalla loro unicità, per me il valore dell'opera prescinde da questo concetto, ogni opera è unica, anche una foto, ne posso avere mille copie ma conserva sempre l'unicità della matrice e del messaggio che contiene. La luce è un'opera unica in quanto tale!
- Eco-design & riciclo... una moda passeggera o un nuovo modo di vedere le cose?
L'eco design e il riciclo non sono una moda passeggera, non è solo un modo per riciclare oggetti che altrimenti andrebbero eliminati, ma è anche una necessità in un mondo che sempre più avrebbe bisogno di tornare a uno stile di vita più rispettoso per la natura, inoltre è un modo per trasformare e quindi personalizzare oggetti, nati per altri scopi, in corpi illuminanti unici e personalizzati.
- L'utilizzo della rete web 2.0 (social network, blog, forum ecc...) aiuta gli artisti a farsi conoscere ed apprezzare?
Sono totalmente a favore di questo tipo di comunicazione perchè non solo dà la possibilità di fare conoscere a tutti, anche a chi vive dall'altra parte del mondo, il proprio modo di creare e progettare oggetti e corpi illuminanti è un tipo di comunicazione immediata con designer, architetti, creativi in genere che altrimenti non potrebbe avvenire. Grazie a Facebook ho avuto occasione di conoscere e incontrare personalmente importanti professionisti del settore creativo con i quali mi sono potuta confrontare.
- Ed infine parlaci dei tuoi progetti ed eventi futuri...
Ormai sono in ballo ed iniziano ad affollarsi idee e stimoli per nuove realizzazioni. Al momento sto lavorando ad un importante progetto che vede l'uso dei miei sistemi di illuminazione a LED per dare risalto ad oggetti marmorei che si trovano all'interno della navata centrale di una antica chiesa di Pistoia. Subito dopo mi occuperò di un progetto che mi vede in Canada per sponsorizzare il design italiano anche con la mia partecipazione, presentando una linea di lampade da me ideata.
Per informazioni:
Marzia Paladino
LadyLed
www.ladyled.it
Post realizzato da myArtistic Blog Design Atelier creativo di Padova che oltre a gestire un blog d'Arte e Design realizza decorazioni su mobili antichi restaurati e crea pezzi innovativi con arte, design e tecnologie all'avanguardia. Contatti: www.myartistic.it info@myartistic.it
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