Iniziamo con un distinguo: da una parte il "Like" posto su link e siti vari anche esterni al social network che, se pigiati, permettono di joinarsi a fanpage, condividere link, avviare applicazioni, ecc.; dall'altra il classico "Like" a status testuali dei nostri amici, ai video condivisi da YouTube, alle foto e via di questo passo.
La prima categoria di mi-piace-sta-cosa è da qualche tempo molto in voga, tantissimi infatti sono i siti e le community che riportano collegamenti del genere e, essendo già conteggiati in diversi tipi di ricerche di mercato, credo siano già tenute ben in considerazione dalle aziende e dai vari trendsetter del mondo della rete.
Ma what about la seconda tipologia di "Like", quella diciamo più "plebea"? In questi anni da facebookiano ne ho viste di ogni: "Like"s che tradotti significano "ho letto questa cosa ma non voglio commentarla esplicitamente, eppure ti segnalo d'averla letta", altri che implicano "l'ho vista velocemente, non ho tempo ma lascio ad ogni modo il mio segno", oppure ancora "non ti conosco personalmente, sei mio amico virtuale su Facebook, questo è il mio modo trasversale di condividere una cosa con te ecco il mio mi-piace-ciò-che-fai-ma-non-ti-commento". E questi sono solo alcuni dei tanti esempi di funzionalità, come evinco ma trovo anche conferma leggendo i vari forum a riguardo.
Io ad esempio uso spesso il "Like" dopo una serie interminabile di commenti ad un post, likando l'ultimo della serie, quasi a voler chiudere la discussione. Ah, giusto, altro distinguo: "Like" al post generale e "Like" al singolo commento. In questa giungla di mi-piace-likarti, molte e molte altre ancora possono essere le interpretazioni.
Da molte interpretazioni possono derivare molte implicazioni: come potrebbero le grandi realtà economiche ben radicate sul Web e su questo social network sfruttare meglio i cosiddetti "Like plebei"? Dopo la nascita ma soprattutto la compravendita delle false identità commerciali, che sia il "Like" la nuova frontiera dell'e-marketing?