Un'altra giornata da disabile, un altro giorno in cui dovrò far valere la mia dignità continuamente calpestata da tutti indistintamente, esclusa la mia famiglia che invece mi sprona a resistere. A volte sono proprio le persone più amiche che fanno errori che, anche se raramente involontari, mi feriscono profondamente, riaprendo antiche ferite che con pazienza certosina avevo cercato di rimarginare. Quindi riemergono mostri che avevo incatenato negli abissi della mia memoria, devastata e messa a dura prova da miliardi di dati che non posso cancellare per sopravvivenza (es.: non potendo prendere appunti scritti, anche perché non posso più leggere la carta, devo memorizzare tutto in testa). Cerco di distrarmi ascoltando cosa succede su Terra, ma sono sempre le stesse cose che peggiorano di giorno in giorno e la routine mi uccide: un pianeta in mano ai servizi segreti quanta verità può dare? Nessuna.
Mi riconsolo quindi nel mio mondo 3D tutto da toccare dove, a differenza di alcuni ricordi, ci sono cose che non vorrei mai perdere, ad esempio alcuni pezzi di un'ossidiana, arrivata al cuore di ciò che era in origine, per quanto si è spezzata cadendo. Avevo perso da tempo pure quel cuoricino che invece ho trovato di nuovo stamattina nel cestello della lavatrice. Cerco di essere autonoma per quel che posso quindi i panni li stendo da sola, mi piace pure perderci tempo per non stirarli dopo, così passando la mano nel cestello per "vedere" se c'era qualche altra cosa da stendere, ho ritrovato questo pezzettino d'ossidiana a forma di cuore minuscolo. Ricordo quindi da quando era integra a quando già spezzata e ridotta a scheggia tagliente la usai per aprire scatoloni quando traslocai 3 anni fa (ci tagliavo il nastro adesivo). Ho ricordato tutto, ho riaperto un mondo sommerso che prepotentemente è riemerso proprio adesso che sto per andarmene di nuovo.
Un cuoricino che arriva nelle mie mani in vista di un nuovo trasloco, che non è una fuga dal luogo in cui sono arrivata per rinascere, ma semplicemente un atto di sopravvivenza soprattutto per la mia dignità e per la mia salute, entrambe gravemente compromesse dall'umidità e dal liquame dell'ignoranza: dove andrò? Sicuramente al mare di nuovo, spero di non finire dove in molti mi hanno ingiustamente mandata..., ma sarà difficile: stanno per scadere i miei primi 50 anni anagrafici terrestri, è quindi epoca di vivere i successivi facendo giustizia e tagliando finalmente lingue come taglierò di nuovo nastro adesivo. Comunque oggi posso dire che, se è vero che la memoria rappresenta gli occhi dei ciechi, io ci vedo benissimo!