I.cunnus diaboli: fertilità
protagonista assoluto è il Corpo- quello di Marie, o, più in generale, quello femminile, nel rispetto della solida e ispiratissima vague europea recente. ma non il corpo scientificamente misurato, manomesso, allenato o curato, bensì il copro nel suo significato più arcaico di generatore di vita. la cinepresa, infatti, insiste perentoriamente sul corpo di Marie, sui suoi dettagli anatomici: quando le vengono le mestruazioni, quando fa l’amore con il ragazzo, anche quando si ferisce correndo nel bosco. un corpo rappresentato senza mediazioni o abbellimenti estetici, ma solo mostrato nella straordinaria bellezza della sua imperfezione.
la progressiva decadenza cui va incontro il fisico di Marie, è il segnale evidente della necessità di rinnovamento. basta allenamenti forzati, primati, record, competizioni, obiettivi da raggiungere sacrificando sé stessi; niente più chiusura ermetica né ipocrita dabbenaggine; basta anche il controllo vigile di una madre iper-protettiva (ma non repressiva). Marie vuole cambiare vita, ricominciare tutto daccapo, rinascere. ma l’opportunità per cambiare, contrariamente a quel che ritiene, non deriva dal trasferimento a casa di Bobby (il fascinoso arciere), anche se- a una lettura più approfondita- la casa di quest’ultimo si dimostrerà essere proprio il trampolino di lancio più adatto: per iniziare di nuovo, con innocenza e purezza, in un paesaggio dove finalmente si potrà vedere il sole.
titolo originale: Linkeroever un film di Pieter Van Hees2008