Lione, la citta’ dei leoni

Da Ideamamma

Ci ho messo un pò per elaborare tutte le nozioni che ho appreso durante la mia trasferta a Lione ma alla fine… eccomi qui, pronta per raccontarvi qualcosa di curioso ma anche per mostrarvi quanto è bella la città di Lione; devo dire che ne ho sempre sentito parlare bene ed in effetti è proprio molto carina: piccola e a portata di mano inoltre si raggiunge in aereo molto velocemente quindi se avete un fine settimana libero, ve la consiglio! Io ci sono andata sia come turista sia in veste di blogger, invitata da Boiron per una visita ai laboratori; da cosa inizio? Vorrei andare per ordine e quindi illustrarvi il mio piano di viaggio che è iniziato con l’esplorazione della città quindi… pronti a volare?

Devo dire che ero preoccupata un pò per il tempo perché le previsioni non davano nulla di buono ma invece, siamo riusciti clamorosamente a schivare i temporali e a goderci una bellissima visita della città anche… fermandoci all’aperto per un’ottima merenda. Ma partiamo dall’inizio…
Una volta arrivati all’aeroporto di Lione, siamo stati accolti da Magalì, una bellissima ragazza che ci ha accompagnato per la città facendoci da guida e mostrandoci le meraviglie della città e anche qualche piccolo segreto; mentre con il pullman privato stavamo giungendo proprio nel centro della città, ci ha iniziato ad illustrare come fosse strutturata Lione facendoci presente che la città è Patrimonio dell’Unesco e sapete perché? Perché durante tutta la storia, Lione è stata in grado di lasciare visibili il passaggio del tempo costruendo “accanto” e non sopra a quello che già esisteva lasciando così inalterata la storia millenaria che l’ha preceduta proprio come se fosse una pergamena che dal centro si srotola mostrandosi. Il simbolo della città è, per l’appunto, un leone e sparsi all’interno della penisola, ce ne sono bene 69, altro numero tipico associato alla città; perché penisola? Perché il centro di Lione è proprio al centro tra il fiume Rodano e il Saona quindi trovandosi al centro è una penisola; altra particolarità della città è che non può più espandersi nei dintorni perché ormai le pianure sono già occupate da altri paesini e quindi il suo sviluppo può essere solo… verso l’alto e un esempio lo dà proprio la Torre metallica di Fourvière. La città è anche sì divisa in la Collina che Prega dove sono presenti tutti i monumenti storici e sacri della città e la Collina che Lavora ovvero dove c’è il maggior concentramento di aziende e industri che lavorano la seta.

Volete sapere un segreto? Magalì ci mostrato dei “passaggi segreti” detti traboule ovvero delle normalissime porta che sembrano l’ingresso di una casa che in realtà si possono varcare per entrare in cuniculi che anziché fare il giro del palazzo, portano proprio all’interno mostrando degli scorci bellissimi; molti ormai sono diventati privati perché portando proprio all’interno dei palazzi e quindi vicini alle abitazioni, i condomini non erano molto favorevoli ma in città qualcuno è ancora aperto e… noi ci siamo stati e devo dire che ne vale la pena!

Non vorrei dilungarmi molto nel racconto soprattutto storico ma voglio lasciarvi alcune direttive su cosa visitare; assolutamente la Cattedrale di Notre Dame e la Basilica di St. Jean perché sono 2 opera d’arte che meritano. Una passeggiata è doverosa all’interno delle piccole vie del centro dove potete trovare dei carinissimi scorsi storici ma anche dei ristoranti dove portvi fermare; noi ad esempio, ci siamo fermati per una merenda scegliendo fra diversi tipi di crepes e un frullato di frutta fresca: buonissimo! Da vedere da vicino è anche l’Opera, palazzo rimodernato ma con il suo fascino e da lì potete fare una lunga passeggiata per la via centrale, la Via delle Repubblica, la via dello shopping sfrenato ma… ricordatevi che i negozi chiudono presto. Insomma, da vedere ce n’è ma lascio spazio alle foto per una carrellata che di sicuro vi incuriosirà molto.
Volete un consiglio di viaggio? Magalì ci ha consigliato di portare a casa i famosissimi cioccolatini di Vision, la pasticceria più antica e famosa di Lione che produce uno strano tipo di cioccolatino realizzato con pasta di mandorle ricoperta di pasta di zucchero verde; solitamente si trovano all’interno di cofanetti verdi che sembrano un cuscino perché era “solito” portarli in dono alla madonna. Li ho assaggiati e… ottimi!

Devo dire che all’inizio l’esperienza di partire da sola mi spaventava un pò ma ho trovato un gruppo di viaggio veramente compatto e simpatico con il quale mi sono divertita molto; questa è solo una parte del viaggio, tra poco… l’esperienza più strana, più diretta e coinvolgente ovvero la visita all’interno dei laboratori Boiron per vedere e scoprire le varie fasi di lavorazione.


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