Lipperini femme fatale
di Iannozzi Giuseppe
Lipperini femme fatale
Vengo, spacco
Un corpo da velina
perfetto, un sogno
maledetto
senza futuro
per me
Vengo, attacco
coi miei anni
sul gobbone,
più rancida di Jeanne d’Arc
pronta a far una strage
per un femminismo
di mortadella
per me, per me, per me
Più invasata di Jeanne d’Arc
per me
che bella
non sono
nell’anima
e nel corpo
Vengo, e non vengo
L’ho detto e lo ripeto,
ho amato uno solamente,
Iosif
con lo zoccolo caprino
Non un passo indietro
ora che il suo stato
è anche il mio
Sarò fatale,
donna fra le donne,
tra Proserpina
e il Sessantotto
Fatale, fatale
per far male,
un errore grammaticale
fra le pagine di Šerbanenko
e la Carrà
strizzando l’occhio più cieco
a l’Unità
Carramba! Che sorpresa
Vi denuncerò
uno a uno
da dietro il sipario
ridendomela
sotto i baffi
senza sbaffi
Sarò fatale,
stalinista fra tanti Nessuno,
tra il Don Giovanni mozartiano
e il nudità delle sessantottine
Fatale, fatale
per far male
da Platone a la Repubblica
e ancor più Avanti!
E a chi me contro
un bel taglio di sorriso
e zac!
sostenendo sempre
la tesi proletaria armata
del fascista rosso dei PAC