AUTRICE: Lisa Kleypas
TITOLO ORIGINALE: Someone To Watch Over Me
USCITA ITALIANA: I Romanzi 804, marzo 2008
GIUDIZIO PERSONALE:
UN’ASPRA RIVALSA, UNA NUOVA PASSIONE
Grant Morgan, celebre investigatore di polizia, riconosce immediatamente la donna che viene ripescata dal Tamigi priva di sensi. È Vivien Rose Duvall, la più nota cortigiana di Londra. La donna che lo ha rifiutato. Un po’ per vendetta e un po’ per scoprire chi voleva ucciderla, Grant decide di portarla a casa sua. Ma al risveglio, Vivien non ricorda nulla del proprio passato. Delicata e vulnerabile, si rivela ben diversa da come Grant la ricordava…
Inizio con questo libro una delle serie della Kleypas più famose e riuscite, quella dei Bow Street Runners. Agenti di Bow Street, il primo corpo di polizia di cui fu dotata la città di Londra che sorvegliava sui molti crimini che iniziavano a diffondersi nella città industrializzata.
I protagonisti della serie della Kleypas saranno un gruppo di agenti scelti agli ordini di sir Ross Cannon, una vera e propria leggenda tra i cittadini inglesi per le sue molte vittoriose operazioni di pulizia del crimine.
Grazie alla sua abilità ed audacia, Grant ha cambiato la sua condizione. Figlio di un libraio oberato dai debiti e chiuso in prigione insieme alla moglie e alla figlia maggiore, ha passato gli anni dell’infanzia in un orfanotrofio da dove è fuggito. Ha fatto diversi lavori finché non è entrato nella polizia. Ora è ricco, ammirato e temuto da tutte le classi sociali. Proprio durante una delle operazioni a lui affidate, Grant recupera dal Tamigi il corpo di una donna vittima di un tentato omicidio. Con sua sorpresa si accorge di conoscere quella creatura perché è Vivien Duvall, la più famosa cortigiana di Londra. La porta con sé, a casa sua, per curarla e per indagare sul misterioso tentativo. Al suo risveglio la ragazza non ricorda nulla del suo passato, né tantomeno di essere una cortigiana odiata e ammirata insieme. Agli occhi di Grant la ragazza, però, risulta molto diversa dalla donna che si ricordava e che lo aveva messo in imbarazzo davanti a tutto il ton. Decide di tenerla con sé e di dirle che lui è il suo protettore, sia per tenerla sotto controllo che per approfittare di lei. Ma la ragazza è così dolce, così pudica, ma anche intelligente e colta e per nulla vanitosa e ostentatrice, come era stata Vivien, che Grant sviluppa un potente sentimento nei suoi confronti e un forte senso di protezione. Con sollievo di tutti si scopre che la ragazza non e Vivien, ma Victoria Devane.
Giudico positivamente questo romanzo perché sono molto più numerosi i suoi aspetti positivi e ho trovato solo un aspetto negativo.
Mi è piaciuto il tema dello scambio di identità tra due persone perfettamente uguali fisicamente ma caratterialmente opposti come lo sono Vivien e Victoria. Anzi, quest’ultima ha sviluppato un carattere diametralmente opposto a quello della sorella proprio per un senso di autodifesa da tutto ciò che vede emergere nell’altra e che non le piace. Per tutta la prima parte del libro questa caratteristica della trama crea una forte antitesi tra essenza e apparenza, tra il profondo sentire alcuni sentimenti da parte della ragazza e il fatto di essere associata a una donna dissoluta.
Tra i due protagonisti ho soprattutto apprezzato Grant: così forte, burbero, tenero. All’inizio può sembrare infido nel modo in cui inganna Victoria ma, in realtà la sincerità in lui emerge subito e prepotente. Fa di tutto per proteggere Victoria, sentendosi irrimediabilmente responsabile per lei e non vuole perderla come ha fatto con tutto il resto della sua famiglia. E poi ho amato in lui il fatto che abbia detto “ti amo” per primo e ben prima di portarsi a letto Victoria.
Mi è piaciuto il fatto che, come in molti romanzi della Kleypas, l’ambientazione riguardi sì la cerchia aristocratica ma punti soprattutto sul cosiddetto demi-monde, cioè quello strato sociale a metà tra la grande aristocrazia e il popolo, animato da personaggi interessanti come le cortigiane d’alto bordo, i giocatori, insomma tutto il cosiddetto sottobosco londinese.
Trovo che la Kleypas abbia sviluppato una trama impeccabile, movimentatissima, mai scontata; la risoluzione del mistero è, quanto meno, sorprendente e il suo stile, sia nelle descrizioni che nei dialoghi che nelle scene di azione sia molto riuscito.
Unica nota negativa, ma che per me conta molto e che, comunque, non ho sentito una forte affinità con i personaggi. Le loro vicende mi hanno coinvolta, mi hanno tenuta con il fiato sospeso, ma non mi hanno mai commossa. Non ho trovato delle scene che mi parlassero in profondità di queste due persone, o anche di Vivien, mi è sembrato che la loro personalità rimanesse molto in superficie. C’è poco spazio per capire il perché agiscono in un determinato modo, perché hanno certe ferite, perché hanno reagito in un determinato modo ai dolori della vita. Sia per quanto riguarda Grant, di cui si sa un po’ di più, ma soprattutto per Victoria c’era bisogno di una maggiore introspezione psicologica. Sempre a mio modesto parere.
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