LISA Pathfinder arriva a destinazione

Creato il 26 gennaio 2016 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Dopo sei settimane di viaggio, la sonda dell'ESA LISA Pathfinder ha iniziato, il 22 gennaio, la sua prima orbita attorno al punto di Lagrange L1 del sistema Sole-Terra.

Lanciata con successo dallo spazioporto europeo di Kourou nella Guiana Francese LISA Pathfinder è una missione apripista al futuro osservatorio spaziale di onde gravitazionali, quelle increspature dello spazio-tempo previste da Albert Einstein nella teoria della Relatività Generale che stanno animando in questi giorni i laboratori LIGO.

La sonda ha raggiunto la sua posizione a 1,5 milioni di chilometri di distanza, dopo aver acceso i propulsori per 64 secondi il 20 gennaio.
"Avevamo programmato due accensioni per raggiungere l'orbita finale in L1 ma alla fine ne è stata necessaria una sola", ha detto nel report Ian Harrison, Spacecraft Operations Manager presso il centro operativo ESOC di Darmstadt, in Germania.

A partire dal 7 dicembre 2015, sei manovre, accuratamente disegnate per non far passare la sonda attraverso le pericolose fasce di Van Allen, hanno innalzato l'apogeo delle orbite attorno alla Terra. Il viaggio verso L1 è iniziato il 12 dicembre 2015.
Questa settimana tre micro-ustioni porteranno LISA PF lungo la sua ellisse definitiva di 500.000 × 800.000 chilometri attorno a L1.

L'esperimento principale, il LISA Technology Package (LTP), contiene due masse di prova, due cubi di oro e platino di 46 millimetri, fluttuanti in due contenitori sottovuoto ad una distanza di 38 centimetri l'uno dall'altro. Mentre i sensori inerziali, sensibili a movimenti di un milionesimo di millimetro (un nanometro) ed il sistema di micro-propulsori saranno in grado di annullare l'effetto di qualsiasi forza esterna, ogni altro debole movimento verrà misurato da un interferometro laser sensibile a variazioni picometriche (cioè nell'ordine di un millesimo di un milionesimo di millimetro).

LISA Pathfinder - rappresentazione della sezione scientifica con le due masse di prova e l'interferometro laser.
Credit: ESA