Lasciate perdere la Rinascente, tanto non avete bisogno di tre servizi di bicchieri di cristallo e nemmeno della ciotola in argento portatutto.
Di buoni spesa invece sì.
Ormai trovare una coppia che si sposi senza aver prima convissuto è (comprensibilmente) raro quanto trovare una banconota da 500 euro per terra (e per fortuna!).
Di conseguenza quando si arriva all'altare spesso si ha già messo su casa e dell'ennesimo frullatore non si sente minimamente il bisogno.
Io, per dire, convivo da nove anni: dovessi mai sposarmi dubito che avrei bisogno di piatti, bicchieri e arredamento. Di fare la spesa, invece, sì.
E allora perché non fare una lista nozze alimentare?
Se lo sono chiesti i dirigenti di Crai, che hanno lanciato la prima lista nozze al supermercato.
Da qui si costruisce una lista nozze invitando amici e parenti a dare un contributo economico, esattamente come già succede in agenzia viaggi.
Alla fine la somma totale verrà convertita in buoni spesa da 20 euro, da utilizzare nel giro di due anni nel punto vendita selezionato in fase di registrazione della lista nozze.
Vi sembra poco romantica l'idea? Secondo me è pragmatica e figlia dei tempi e dimostra come il supermercato sia sempre più sensibile ai cambiamenti della società (contrariamente a chi ci governa...).
Se ormai facciamo la lista nozze online su Amazon, all'Unieuro, da Euronics, in agenzia viaggi, su Dalani. E' ovvio che le esigenze di chi sceglie di sposarsi sono cambiate, quindi perché non prenderne atto?