Siamo a Brahmpur, nell'India settentrionale; è il 1951. La signora Rupa Mehra ha appena benedetto il matrimonio della figlia Savita e già sta pensando all'altra figlia, Lata, e al "buon partito" che sicuramente troverà anche per lei. Ma Lata ha deciso di opporsi all'usanza dei matrimoni concordati: vuole scegliere da sé l'uomo con cui dividere l'esistenza... Da qui, pagina dopo pagina, il quadro si allarga e accoglie un'intera genealogia di personaggi, uomini e donne che vivono, lavorano, si scontrano, si amano, intrecciando le loro avventure e i loro sentimenti agli avvenimenti storici e politici del loro Paese sontuosamente magico e drammaticamente povero, saggio e dissennato, antichissimo e bambino.
Un narratore "collettivo", voce di un gruppo di coetanei maschi, rievoca a vent'anni di distanza la vicenda delle cinque sorelle Lisbon, oggetto proibito della loro adolescenza, avvolte in un'aura di mistero che la tragica fine comune - si sono tutte tolte la vita nel breve spazio di un anno - ha fissato per sempre. Nella memoria di questi antichi, tenacissimi spasimanti, esse divengono il simbolo di una possibilità remota e perduta: l'irruzione di un fremito ignoto nel mondo tranquillo, ordinario, opprimente dell'America suburbana degli anni Settanta. Il libro segna l'esordio folgorante di uno scrittore poco più che trentenne, ma già padrone di uno stile e di un universo letterario affatto personali. [La nostra recensione]
Toronto, primi anni Novanta. Tony, Roz e Charis si conoscono dai tempi dell'università e sono tre tipi completamente diversi tra loro. Ciò che le accomuna, ed è alla base della loro amicizia, è Zenia, entrata nella vita di ciascuna di loro portandosi via i loro uomini; data per, morta ora riappare più splendida e conturbante che mai. Cercando di scoprire il mistero, le tre amiche percorrono la loro storia personale, con le ferite d'infanzia che le hanno segnate.
Quattro personaggi intrecciano negli Emigrati la loro vita con quella dell’autore: Henry Selwyn, brillante chirurgo e uomo di mondo, ritiratosi in tarda età nella torre di una casa della campagna inglese dove Sebald affitta in gioventù un appartamento; Paul Bereyter, promeneur walseriano e maestro elementare del futuro scrittore in una scuola di paese; il prozio Ambros Adelwarth, cameriere negli hotel di lusso di mezzo mondo e maggiordomo presso l’alta società; il pittore Max Ferber, compagno di lunghe conversazioni serali a Manchester. Quattro personaggi legati alle vicende del popolo ebraico, spaesati ed errabondi, di cui Sebald ripercorre il cammino andando in cerca di amici e testimoni, diari, documenti, ritagli di giornali, fotografie, cartoline, e intessendo come sempre parola e immagine fotografica in un’investigazione che è anche indagine sul proprio sradicamento. Se in Austerlitz Sebald si ritrarrà sullo sfondo, qui è egli stesso a prendere in mano il filo del ricordo, dispiegando una struggente sinfonia dei senza casa: dall’inizio in sordina del primo movimento, lacerato da uno sparo finale, al corpo ascetico del maestro Bereyter disteso sopra i binari, con l’abetaia innevata sullo sfondo, alla storia di Ambros Adelwarth, dove il tripudio di luci, profumi, colori declina nelle atmosfere cupe di una clinica psichiatrica, fino al lento ripiegarsi di una vita fra le brume di Manchester, nelle penombre dei pub al porto o dell’atelier dove Ferber disegna e cancella senza tregua la propria opera.
Un piccolo raffinato college nel Vermont. Cinque ragazzi ricchi e viziati e il loro insegnante di greco antico, un esteta che esercita sugli allievi una forte seduzione spirituale. A loro si aggiunge un giovane piccolo borghese squattrinato. In pigri weekend consumati tra gli stordimenti di alcol, droga e sottili giochi d'amore, torna a galla il ricordo di un crimine di inaudita violenza. Per nascondere il quale è ora necessario commeterne un altro ancora più spietato...
Olanda 1967: due giovani uomini - Onno Quist, pecora nera di una famiglia illustre e potente, e Max Delius, astronomo e infaticabile dongiovanni - si incontrano per caso e diventano amici inseparabili. O meglio, si incontrerebbero per caso, se il loro destino non rispondesse a un misterioso disegno cosmico, accuratamente pianificato da intelligenze angeliche. Onno e Max si innamorano della stessa donna, la dolce violoncelista Ada Brons. Da qui prende le mosse questo romanzo che parla di temi universali come l'amicizia, la fedeltà, il tradimento, le intricate relazioni fra genitori e figli, la morte.
[Del romanzo esiste una sola versione italiana, del '93, fuori catalogo. Non mi è stato possibile rintracciarne una sinossi. Il romanzo è una sorta di spin-off del più famoso romanzo dell'autrice Il colore viola, e ha come protagonista Tashi, donna africana che ha sposato un americano e pertanto divisa tra due culture.]
152. Indigo – Marina Warner (1992)
Inspired by The Tempest, Indigo traces the scars of colonialism across continents, family blood-lines and three centuries. Rich, sensual and magical in its use of myths and fairytales Indigo explores the intertwined histories of the Everard family and the imaginary Caribbean island where Ariel, Caliban, and his mother, the healer and dyer of indigo, Sycorax once lived.
'It was the day my grandmother exploded. I sat in the crematorium, listening to my Uncle Hamish quietly snoring in harmony to Bach's Mass in B Minor, and I reflected that it always seemed to be death that drew me back to Gallanach.'Prentice McHoan has returned to the bosom of his complex but enduring Scottish family. Full of questions about the McHoan past, present and future, he is also deeply preoccupied: mainly with death, sex, drink, God and illegal substances...
Harlem, 1926. Joe Trace, un venditore cinquantenne di cosmetici, uccide Dorcas, la giovane amante di diciotto anni. Al funerale della ragazza, Violet, la moglie di Joe, cerca di sfigurarne il cadavere. Questa è in sintesi la trama del romanzo, ultima superba prova della straordinaria scrittrice Toni Morrison. Ma il significato e il valore dell'opera si collocano ben oltre il puro intreccio. Essa è soprattutto un ritratto della società nera che una voce narrante - uomo o donna? al lettore la risposta - intesse con un racconto il cui ritmo ricorda il jazz e che spazia tra la New York degli anni Venti, dall'incedere frenetico, e la Virgina del 1880, dall'atmosfera più lenta e lirica. Joe e Violet rappresentano quel flusso migratorio di neri che all'inizio del Novecento lasciò le zone rurali per riversarsi nella Città: ed è in quel mondo segnato dal razzismo e dalla segregazione che si sviluppa la love story a tre, carica di passione e tragedia. I protagonisti sono accomunati da un passato di disagi e sofferenze: l'uomo è stato abbandonato dalla madre, sua moglie proviene da una famiglia poverissima e l'amante ha perso i genitori durante dei disordini razziali. Alla loro vicenda si affiancano altre storie, voci che si susseguono e si intersecano, punti di vista molteplici, ma nonostante il clima di disperazione e di violenza che si respira in certe pagine, tutto sfocia nell'ottimismo: la Città è comunque un luogo che offre la la possibilità di costruirsi una vita indipendente e realizzata. Connotato da ricca invenzione linguistica, "Jazz", a lungo ai vertici delle classifiche statunitensi, è un grandioso affresco dell'America di colore all'epoca della Grande Depressione, ma al contempo è anche pura musica.
Per la polizia non ci sono dubbi: è stato un incidente. Il piccolo Esajas correva sul tetto innevato quando è caduto, precipitando nel vuoto. Ma Smilla non è convinta: lei viene dalla Groenlandia, la neve la conosce bene, e ora quelle impronte le dicono chiaramente che non si è trattato di un incidente... Mentre Copenaghen si prepara a celebrare il Natale, Smilla inizia a indagare, trovandosi pericolosamente a confronto con una serie di inquietanti personaggi, coinvolta in un'indagine destinata a portarla lontano, in viaggio su una nave la cui meta misteriosa è un punto deserto della calotta polare. Perché là, fra quei ghiacci che conosce, teme e rispetta, è nascosta la verità che Smilla cerca. La verità che forse, inconsciamente, ha sempre saputo...
È notte sulla strada tortuosa di Graylin Island, di fronte al Maine. È notte, e né il Senatore alla guida della Toyota, né la ragazza al suo fianco sanno che al culmine di quella curva li aspetta una sbandata ed un salto nell'acqua nera. L'uomo riesce a riemergere dalla palude e a salvarsi. Ventisei anni, una laurea in storia americana, una ricerca sulla vita del Senatore, Kelly Kelleher perde la vita durante quella corsa concitata che da una festa la stava portando forse in un motel. Da questo episodio di cronaca che sconvolse l'America (l'uomo era Ted Kennedy, la ragazza la sua giovane segretaria), Joyce Carol Oates, ha tratto un romanzo intenso, una storia che scorre nei minuti in cui Kelly, intrappolata nell'auto, ripercorre per rapidi lampi le ore precedenti all'incidente e la sua intera esistenza. Una storia che si imprime negli occhi con la sua visionaria verità. Una metafora dl potere e del tradimento.
Articolo di Sakura87