Noi vi proponiamo questa, pubblicata in volume, che già da diversi anni circola più minacciosamente della videocassetta di The Ring (o di Pootie Tang - questa è pessima, se la capite vergognatevi) distruggendo l'autostima di ogni lettore che credeva di aver letto tutti o la maggior parte dei cosiddetti libri da leggere prima di morire. La lista in questione ha i suoi difetti. Intanto è stata stilata approssimativamente nel 2005, per cui la sezione 2000 risulta incompleta; inoltre mette in lista solo narrativa, ed è eccessivamente sbilanciata su romanzi pubblicati nel corso del 1900, glissando decisamente su quelli pre-Ottocento.
Continuiamo con un'altra carrellata di venti romanzi: nel corso degli articoli vedremo quali sono stati pubblicati in Italia e quali risultano ancora inediti.
Lily Bloom is an aging American transplanted to England who has lost her battle with cancer and lies wasting away at the Royal Ear Hospital. As her two daughters—lumpy Charlotte, who runs a hugely successful chain of stationery stores called Waste of Paper, and beautiful Natasha, a junkie—buzz around her and the nurses pump her full of morphine, Lily slides in and out of the present, taking us on a surreal, opinionated trip through the stages of a lifetime of lust and rage. A career girl in the 1940s, a sexed-up, tippling adulteress in the 1950s and ‘60s, a divorced PR flak in the 1970s and ‘80s, Lily presents us with a portrait of America and England over sixty years of riotous and unreal change.
And then it’s over: Lily catches a cab with the aboriginal wizard Phar Lap Jones, her guide to the shockingly banal world of the dead. It’s a world that is surreal but familiar, where she again works in PR and rediscovers how great smoking is, where her cohabitants include Rude Boy, the son who died at age nine and now swears a blue streak, and three eyeless, murmuring wraiths, the Fats—composed of the pounds, literally the whole selves, she lost and gained over her lifetime. As Lily settles into her nonexistence, the most difficult challenge for this staunchly difficult woman is how to understand that she’s dead, and how to leave the rest behind.
How the Dead Live is an unforgettable portrait of the human condition, the struggle with life and with death. It’s a novel that will disturb and provoke, the work, in the words of one British reviewer, “of a novelist writing at the height of his powers."
Il professor Coleman Silk nasconde un segreto da cinquant'anni, e lo fa così bene che nessuno, nemmeno sua moglie e i suoi figli, se n'è mai accorto. Un giorno però basta una frase (anzi una parola sola, detta per sbaglio, senza riflettere) per scatenare su di lui, e su tutto il suo mondo, le streghe del perbenismo, gli spirti maligni della "political correctness". Mentre la sua vita precipita nel caos, l'America non a caso sta vivendo l'evento più inspiegabile della sua storia democratica: siamo infatti nel 1998, "l'estate in cui il pene di un presidente invase la mente di tutti".
"Dieci giorni dopo la fine della guerra mia sorella Laura precipitò con l'auto giù da un ponte." Sono queste le prime parole, semplici ma inquietanti, con cui Iris Chase, la voce narrante del romanzo, decide, a ottantadue anni, di raccontare le tormentate vicende della sua famiglia nell'arco di quasi un secolo. Ma sin dall'inizio il racconto di Iris viene interrotto dagli stralci di un altro romanzo, una scabrosa storia d'amore scritta dalla sorella tragicamente morta e pubblicata postuma con enorme successo: "L'assassino cieco". Il protagonista del romanzo, un uomo in fuga, inventa per la sua amante una storia di fantascienza su un pianeta inverosimile, dando, così, vita a un terzo livello narrativo.
Voce narrante del romanzo, Madhu ricostruirà pazientemente se stessa ripercorrendo le non comuni vicende di due donne che nell'India di metà '900 cercavano la propria realizzazione, l'una come musicista e artista, l'altra come attivista politica e sindacalista nelle file del Partito Comunista indiano. Sapientemente orchestrato dall'autrice, il monologo interiore di Madhu si espande in un canto a più voci e strumenti, dove tanti personaggi, tradizioni, lingue e paesaggi dell'India contemporanea si misurano con il rifiuto della violenza e dell'intolleranza tanto nella vita pubblica come nelle relazioni private, con la passione per l'arte in ogni forma.
In una Provenza sempre più tecnologica, i sogni idilliaci possono trasformarsi negli incubi peggiori. Eden-Olympia è un complesso residenziale in Costa Azzurra. Ospita i dirigenti delle più potenti multinazionali e vi lavorano quasi diecimila persone. Jane Sinclair giunge in questo paradiso per un incarico da pediatra, accompagnata dal marito Paul. Mentre Jane si dedica con impegno alla professione, Paul si fa prendere dal sospetto. Perché il predecessore di Jane ha ucciso a fucilate dieci persone? Perché di tanto in tanto qualcuno dei residenti sparisce e se ne perde ogni traccia? Perché il dottor Penrose, lo psichiatra, ripete che Eden-Olympia sia un "laboratorio per il nuovo millennio", dove tutto è possibile?
Un libro-labirinto, a metà strada tra horror e thriller psicologico, ma anche un trattato postmoderno di critica letteraria. Johnny Truant è ossessionato da un manoscritto trovato nell'appartamento del vecchio Zampanò, morto da poco. Si tratta dell'analisi e della ricostruzione di un film documentario intitolato "The Navidson Record". In esso un famoso fotografo racconta della sua vita in una misteriosa casa di campagna. Una casa più grande dall'interno che all'esterno, con un muro nel quale compare all'improvviso una porta. Il fotografo, la sua famiglia, i suoi amici si avventurano nei corridoi infiniti che si aprono dietro la soglia, in un crescendo di traversie fisiche e psicologiche, che finiranno per riflettersi anche su chi legge...
Da un autore considerato dal "New Yorker" uno dei dieci migliori scrittori americani "under 40", una raccolta di racconti per cogliere le contraddizioni dell'America contemporanea. In una indefinita provincia del mondo, dove ogni cosa è vincolata alle decisioni di un insindacabile "Ente Supremo", Saunders allestisce una galleria di personaggi: dai finti cavernicoli di un "parco" per turisti, divisi tra presunte cacce alle cimici e la compilazione quotidiana di questionari sul proprio rendimento e su quello altrui, al bambino in bicicletta che sogna terribili vendette nei confronti dei vicini di casa e finisce ammazzato sotto un'auto, al predicatore invasato, che risolve i contrasti fra i discepoli attribuendoli a una cattiva alimentazione.
1900
Abituati a viaggiare insieme sulle strade americane, Willy, poeta giramondo, e Mr Bones, cane dalla spiccata intelligenza, vengono separati dai freddi giochi del destino. Mr Bones dovrà imparare a cavarsela da solo e a difendersi anche da chi sembrerà volerlo aiutare. Così continuerà a fuggire, finché in lui si farà strada la convinzione di poter raggiungere Willy a Timbuctù, terra favolosa dove uomini e cani parlano la stessa lingua e conversano da pari a pari. Che cosa sia davvero Timbuctù, Mr Bones non lo sa, a parte qualche frase sibillina buttata lì da Willy nei suoi discorsi di poeta maledetto e infaticabile clochard. Eppure è proprio in quel luogo che un brutto giorno il poeta se n'è andato lasciando solo il fedele quadrupede.
Benares, la più sacra delle città indiane, è lo sfondo della storia che vede come protagonista un giovane studente universitario. Discendente di un'illustre famiglia bramina decaduta, Samar vive solitario con l'unica consolazione della letteratura europea. L'incontro con un'originale e affascinante donna inglese, Miss West, lo mette a contatto con quel mondo occidentale che conosce soltanto attraverso i libri e di fronte al quale si sente insicuro e inadeguato. È in questo contesto che conosce la bella Catherine, borghese parigina, fidanzata con un musicista indiano, che lo sedurrà, trascinandolo nel vortice della passione e illudendolo di un amore destinato, però, a non avere futuro.
Karolinska Hospital, Stockholm, 27 March 1993. A newborn, a boy, is stretched out in his cot; to S., his mother, he is "supposed to be her son". He is, in fact, a "nameless little being ... condemned to death from the start". It's a stark, and startling, scene to open Slavenka Drakulic's fourth work of fiction, As If I Am Not There: A novel about the Balkans. This scene, which flies in the face of maternal feeling, invites the question why: Why does this woman, feeling only animosity for her child, imagine pressing a pillow gently over his face to end both his suffering and hers? Of course, he is a child of war: The novel's title announces that; more specifically, a child of rape. S., as we learn through the book, is a survivor of the "women's room", part of the camp in Bosnia where she, like so many other women, are raped over and over again in an act of war which will dispossess them of mind and body. It's some years now since Susan Brownmiller's classic Against Our Will depicted rape as an act of civic and sexual war against women but her feminist thesis agitates throughout this novel. "Drakulic takes us down into the very heart of the Balkan darkness", writes Michael Ignatieff; she does so by forcing her readers to look at the "way a body can be enslaved which is known only to women." Rape is one reference here; (unwanted) pregnancy is the other. This book is on the cusp between the literature of survival that frames its story--the opening epigraphs from Primo Levi, Eva Grlic, Varlam Shalamov-- and the special terror of an act of war which violates a woman and the child to whom she is fated to give life. -- Vicky Lebeau
La giovane Amélie è riuscita a trovare impiego in una importantissima multinazionale giapponese, realizzando il sogno di tornare a vivere nel suo paese d'origine. L'incapacità di adeguarsi allo spietato automatismo della "più grande azienda del mondo" la porterà però a subire, in un crescendo di umiliazioni, l'esperienza di una vertiginosa discesa agli inferi. Unica luce, l'altera bellezza di Fubuki, sottile e flessuosa come un arco. Ma anche lei, nonostante il fascino, resta pur sempre un superiore che ama ostentare il proprio piccolo potere...
Nel giorno di San Valentino del 1989, Vina Apsara, cantante rock dalla voce irresistibile, scompare in Messico durante un terremoto. A partire da questo evento Salman Rushdie torna indietro di qualche decennio per ripercorrere la storia di Vina e Ormus Cama, lo straordinario musicista che più volte l'ha perduta e ritrovata. La loro è la storia di un amore che li insegue per tutta la vita, e anche dopo. A raccontarcela è Rai Merchant, un fotografo, amico d'infanzia di Ormus e per qualche tempo amante di Vina. Percorso da innumerevoli storie e personaggi, il suo racconto ci trasporta da Bombay a Londra e a Manhattan, mentre la sua voce si carica di rabbia e di saggezza, d'ironia e d'amore in questa straordinaria rilettura del mito eterno di Orfeo ed Euridice.
"A suo avviso, per essere un uomo della sua età, cinquantadue anni, divorziato, ha risolto il problema del sesso piuttosto bene". È la prima frase di "Vergogna", e chi la pronuncia, il professor David Lurie, quel problema non l'ha risolto affatto. Non a caso, una sera Lurie invita a casa sua una studentessa e la seduce. Costretto a lasciare la professione, Lurie si rifugia da sua figlia, in campagna. Qui potrebbe trovare la pace, e invece trova altra violenza, quella che tre sconosciuti esercitano sulla ragazza. Lurie vorrebbe denunciarli, ma sua figlia si oppone, sostenendo che il pericolo con cui i bianchi convivono è il prezzo da pagare per avere diritto alla terra.
La storia ce l'ha racconta un giovane senza nome, prima studente, poi maestro elementare. E' innamorato di una sua coetanea, Sumire, una una ragazza con il mito di Kerouac e della generazione beat. Sumire però non lo ricambia: lo accetta come amico e confidente, ma niente sesso. Lei è invece innamorata di un'altra donna: Myu, una bellissima imprenditrice quarantenne di origine coreana. Solo che anche Myu, pur attratta da Sumire, non vuole concretizzare in amore il loro sentimento. Non vuole o non può: c'è qualcosa di misterioso nel suo passato che le impedisce di amare, che la separa dal mondo. E così i destini dei tre protagonisti si inseguono senza mai congiungersi, vagano nello spazio e nel tempo come un satellite alla deriva. [La nostra recensione]
Michel Djerzinski e Bruno Clément sono fratellastri e sembrano essere accomunati unicamente dall'abbandono della madre. Michel è uno scienziato dedito alla biologia molecolare e vicino al Nobel. Un uomo che ha dedicato la sua esistenza agli studi scientifici che lo hanno portato all'isolamento e all'impermeabilità a qualunque emozione. Il suo sogno è riuscire a clonare gli esseri umani così da poter garantire a essi una vita perfetta. Bruno è un insegnante, attirato dal sesso in modo morboso, costretto dalla malattia a entrare e uscire dalle cliniche psichiatriche. Sia la morbosità patologica di Bruno sia l'asettica razionalità di Michel sono il risultato dell'ambiente che li circonda. Due vite parallele destinate a incontrarsi.
E' una notte lunga per Jay: ha deciso di lasciare la compagna e i suoi due figli, dopo anni trascorsi tra litigi e riappacificazioni. Mentre si prepara ad abbandonare la sua casa, non può fare a meno di ripensare alla sua vita, di rivivere le trasgressioni dell'adolescenza, i sogni mai realizzati e la paura delle responsabilità. Gli amori passati, gli amici, scorrono davanti ai suoi occhi come in un film, mettendo a nudo tutte le sue debolezze. E' davvero deciso ad abbandonare la noiosa tranquillità quotidiana, rischiando l'affetto dei figli? Riuscirà a chiudersi dietro le spalle quella porta e diventare un altro uomo? L'alba è vicina, non c'è più tempo per continuare a guardare dentro se stesso e scegliere se non voltarsi più indietro.
Articolo di Sakura87