Per qualcuno queste due ore di film in cui - per i nostri parametri occidentali - non succede niente di eclatante se non la vita che scorre e i rapporti che si approfondiscono e talvolta cambiano potrebbero essere troppe. Personalmente invece ho apprezzato sia questo racconto di vita senza colpi di scena (che poi la vita non è per la maggior parte fatta così?) sia la possibilità di cogliere le differenze con una realtà che - per quanto per molti versi fortemente occidentalizzata - resta invece profondamente diversa dalla nostra.
Gli interni e gli esterni della bellissima casa giapponese dove vivono le quattro ragazze, la preparazione dei cibi e del liquore di prugne, gli scorci su questi panorami in cui la natura riesce ancora a prevalere sugli abitati urbani, le stradine di queste città in cui il treno passa vicinissimo alle case, i trenini con una sola carrozza che attraversano i boschi e le montagne, tutto ci restituisce quell'idea della provincia giapponese che ci è lontana, ma non estranea grazie ai manga e ai cartoni giapponesi.
E infatti scopro che questo film di Hirokazu Kore-Eda è liberamente ispirato appunto a un manga, Umimachi Diary (di cui vedete qui qualche tavola), che dal mio punto di vista spiega anche perché alcuni personaggi (ad esempio Chika e il suo fidanzato) e alcune situazioni sembrano la traduzione vivente di personaggi e scene disegnate.
Che poi mi chiedo sempre: ma sono i manga che imitano l'essenza più profonda del Giappone oppure sono i giapponesi che imitano i manga? Talvolta ho la sensazione che il Giappone abbia talmente introiettato il linguaggio dei manga che è diventato ormai difficile capire cosa è nato prima, come con l'uovo e la gallina.
Little sister è dunque un gradevole viaggio attraverso il Giappone, con i pochi sussulti che un treno con una sola carrozza può produrre, alla scoperta di quattro donne diversissime, che sarà difficile non amare e non voler abbracciare alla fine del film. Ma attenzione! Perché in tutto il film i contatti fisici tra le persone sono praticamente inesistenti, pur essendo forti le dinamiche emotive che si innescano tra i personaggi.
Anche questo è il Giappone.
Voto: 3/5