Ma gli Arcade sono sorprendenti, perché uniscono due doti che solitamente non si coagulano bene in caso si stia parlando di una band straniera, indie e proveniente dal lontano Canada: sono intelligenti ( i loro testi sono frutto di un intenso labor limae ) e fanno cantare. Lucca ne è stata una prova più che evidente. Hanno aperto il concerto ad un pubblico sfiancato dal caldo proiettando immagini de ‘I guerrieri della notte’, fondendo in sottofondo The Suburbs ( Continued ), ending track del loro ultimo lavoro - se non ulteriore passo nella loro crociata esistenziale verso l’uomo e la sua Provincia Promessa, che ben vedere sembra più una Gaza dei nostri giorni che una terra della manna . Entrano in scena e sono tanti, il palco è pieno di persone e strumenti ( tireranno fuori anche una ghironda dall’enorme container che li segue ). Il concerto prende la carica con Ready To Start, comincia con
Loro cantano con il loro esercito di plurimusicanti che al cambio di ogni canzone invertono posizioni e strumenti, un Win Butler con un taglio nazi che non si nega alla folla e prende di petto ogni pezzo senza perdere fiato (mai!), una Regine riscoperta riccia regina dei sogni che ‘volteggia’ tra Haiti e una magistrale e ‘Blondiana’ Sprawl II, cantata quanto ballata. Finisce il concerto, ritornano con Keep The Car Running, finiscono il tutto ( a malincuore ) con Wake Up.Tra le chicche del concerto è da notare un’inedito – una splendida Speaking In Tongues a metà esibizione, che incanta e tranquillizza tra una concitata No Cars Go e gli organi all’incipit di Intervention. Win mette le mani avanti, e dopo aver scherzato sulla statua a centro piazza (sul whothefuckingisthisguy?), ritorna a interpretare le sue parole.
Marzia Picciano
Setlist :
Ready To Start
The Suburbs
Month Of May
Rebellion ( Lies )
Laika
No Cars Go
Speaking In Tongues
Intervention
Modern Man
Rococo
Tunnels
Haiti
Sprawl II
We Used To Wait
Power Out
Encore:
Keep The Car Running
Wake Up
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