L'album è quasi una storia, o meglio una raccolta di racconti. Racconti di gente comune, che soffre, insomma 'poveri cristi'; il tutto è però affrontato con un sarcasmo che rende tutti questi piccoli personaggi degli eroi gloriosi, eroi che combattono con la vita di tutti i giorni ed alla fine vincono o, per lo meno, sopravvivono con un sorriso sulle labbra. Da non sottovalutare è inoltre il modo in cui l'artista calabrese ha fotografato alcuni aspetti dell'attuale situazione del nostro paese, con discrezione ma dimostrando ancora una volta che la musica, lungi dall'essere un mero strumento estetico, può unire a questo obiettivo la capacità di dare una visione disincantata e veritiera della realtà che ci circonda. Ed è proprio in questo clima pieno di aspettative che si attende il suo arrivo nella cornice intima e soffusa del New Age di Roncade, mentre sul palco si esibiscono gli April's Fool, giovane band veneta di spiccate tendenze acusticheggianti e velleitariamente country che, nonostante l'impegno, non riesce a scaldare il pubblico. Alla fine della loro performance il sottopalco si riempie di affezionati pronti ad intonare a memoria le canzoni preferite; il locale è discretamente pieno (anche grazie alla gratuità dell'evento) e alle 23 e 30 finalmente la Brunori SAS entra in scena.
Il live parte all'insegna del cabaret; il leader del gruppo anticipa una serata di heavy metal puro e poi attacca con Fra milioni di stelle, scorrevole, allegra, con un giro armonico accattivante; subito il pubblico è conquistato, tutti guardano sognanti il palco e dondolano teste sorridenti seguendo la musica. Terminato il brano, il nostro cantautore continua con la sua ironia mordace, affermando di rubare dalla tradizione cantautorale italiana e di voler continuare su questa strada fintanto che i suoi avvocati riusciranno a vincere le cause di plagio. Il pezzo seguente è Italian Dandy, un must dell'artista meridionale; il pubblico si scatena ed urla letteralmente la canzone a memoria dall'inizio alla fine, tanto che quando si arriva all'atteso ritornello si sente un'unica potente voce corale cantare: “le avevo già scritto duecento poesie, la prima diceva così...”. SI prosegue con Paolo, pezzo pseudo-divertente, a detta dell'autore stesso, in cui si parla della religiosità naturale delle persone semplici (ed un po' bigotte), con poche necessità e poche, ma chiare, richieste.
Si chiude così la parte romantico-melensa del live e si riprende ritmo con L'imprenditore, sulla cui presentazione l'autore non risparmia l'ironia, definendolo una sorta di inno di questa grande azienda a scopo di lucro che è la Brunori SAS, ricordando come la Calabria sia di fatto la locomotiva d'Italia e come loro siano venuti a pubblicizzare la cultura del lavoro; infine, prima di iniziare, ci tiene a sottolineare come la melodia sia assai semplice, esattamente come quella degli inni di certi altri imprenditori (leggi B.). Al termine dell'esecuzione, proseguendo in questo suo spiritoso dialogo col pubblico, preannuncia una cover di un brano dei Soundgarden a cui però, in nome di una rivisitazione personalistica, sono stati cambiati musica, testo e titolo. E' questo l'incipit dell'attesissimo Guardia '82, a cui il locale intero risponde con entusiasmo, tanto che ,in alcuni punti, Brunori può persino permettersi di lasciar cantare la platea al suo posto. Dopo questa i musici lasciano la scena tra gli applausi, ma, ovviamente, nel tempo di qualche minuto ritornano sul palco richiamati a gran voce da un pubblico ormai carico e ben desideroso di mantenere ancora lo splendido clima che si è venuto a creare.
Il concerto prosegue quindi con Il pugile, di cui vale la pena segnalare il ritornello ed i giochi di voce del cantante. Segue una frizzante canzone sui giovani d'oggi, Con lo spray, stranamente esclusa dall'ultimo album dell'artista, ed una cattivissima Animal Colletti in cui si registrano accenni di pogo al grido: “Voglio tirarmi il collo, come un pollo! Come un pollo!”. Per concludere infine, Dario ci propone la sua rivisitazione di Stella d'argento di Gino Santercole (che in un altro live aveva definito “la più bella canzone d'amore di sempre) e , trascinato anche lui dall'eccitazione del momento, sulle note del brano, dichiara pubblicamente l'assunzione a tempo indeterminato di tutti presenti, senza bisogno di curricula o colloqui, all'interno della sua artistica azienda, mandando il pubblico in visibilio e chiudendo definitivamente un concerto fenomenale.
Che dire, dunque? Brunori, con la sua (auto)ironia pungente e mordace, con la sua sincerità e la sua spensieratezza, riesce a trascinare il pubblico dove vuole, facendolo completamente suo, e regalandogli un caleidoscopio di sensazioni vario e toccante, che rende un live come questo un'esperienza in cui la musica non è il solo aspetto importante, pur restando quello fondamentale. Ricordatevi solo una cosa: se mai vi capiterà di andare a sentire Brunori dal vivo, nei giorni successivi non potrete fare a meno di canticchiare ovunque le canzoni preferite ,vagheggiando ancora quel clima magico e quella dolcissima parentesi capace, per un'oretta e mezza, di far dimenticare gli affanni della vita, nobilitandoli.
Giacomo Cortese
Setlist:
Fra Milioni di StelleItalian Dandy
Paolo
La Mosca
Come stai
Rosa
Una Domenica Notte
Le, Lui, Firenze
Tre Capelli sul Comò
Il Giovane Mario
Imprenditore
Guardia '82
Encore:
Il PugileCon lo Spray
Animal Colletti
Stella d'Argento