Living In Florence #2 - I Fiorentini sono antipatici?
Creato il 12 settembre 2014 da L'Aspirante Biondo
Durante i primi mesi di università e di "ambientazione" a Firenze ho conosciuto tantissime persone, moltissimi fuori sede. Si era formato un piccolo gruppetto di persone che insieme cercava di capire come sopravvivere ai primi turbolenti mesi, probabilmente perché ci sentivamo più sicuri a stare in contatto con persone che stavano attraversando lo stesso periodo di transizione. Già dai primi tempi molti di loro erano convinti che non avrebbero fatto amicizia con i fiorentini perché "antipatici" e a me questa cosa dava molto fastidio sopratutto perché il loro pregiudizio non era giustificato dall'esperienza, ma solo dal sentito dire. Alcuni poi hanno trovato conferma della loro convinzione io, invece, non posso fare altro che smentire: i fiorentini non sono antipatici.
Secondo me è tutta una questione di comportamento, di attitude per dirla all'inglese. Quando sono arrivato in città non conoscevo nessuno, mi sentivo spaesato, ma non diedi per vinto e, durante l'infinta giornata del test di ingresso, quasi per caso, conobbi Simona, un'adorabile ragazza, fiorentina, che mi introdusse al mondo del cosplay e dei manga che prima conoscevo solo superficialmente. Ebbene sì, Simona non era per niente antipatica, anzi, era una ragazza adorabile a cui piaceva stare in compagnia, chiacchierare, conoscere persone. Imparammo a conoscerci e diventammo buoni amici. Con il tempo cominciai a fare conoscenza con altri ragazzi fiorentini e toscani che avevano un modo di pensare e di concepire le cose completamente diverso dal mio. Io non mi facevo problemi e ascoltavo volentieri le loro storie, le loro passioni, i loro hobby, mi interessava ampliare le mie vedute, mentre alcuni dei ragazzi fuori sede che avevo conosciuto continuavano a fare gruppo e ad andare avanti sicuri della loro convinzione. E poi come posso non citare Alice? Io e lei ci siamo conosciuti in un modo molto singolare: Primo giorno di lezione, trecento persone in aula da 90 posti, io e Simona decidemmo di disertare e di andare in giro per negozi. Alice ascoltò tutto il nostro discorso, ci insegue e ci chiese di poter venire con noi. Da quel momento non ci siamo più separati. Addirittura i nostri vecchi compagni di corso ci chiamavano Bonnie e Clyde. E anche se adesso lei ha lasciato Firenze (spezzandomi il cuore) e ha scelto una strada diversa, io so di poter contare su di lei come lei sa di poter contare su di me. Perché siamo amici, perché ci vogliamo bene. E lei è toscanissima, aspira così tante sillabe che a volte ho il dubbio che stia parlando in arabo (Ciao Ali, tvb). Poi c'è Eleonora (che tra l'altro ha debuttato sul blog con la nuova rubrica "Elinor's Diary," andate a dare un'occhiata!), anche con lei ci siamo conosciuti all'università, abbiamo frequentato parecchi corsi insieme e piano piano ci siamo avvicinati, adesso siamo ottimi amici e insieme cerchiamo di trovare un modo per sopravvivere in questa pazza città e di capire qualcosa riguardo i nostri affari personali e sentimentali. Io la considero la mia psicologa personale, e i suoi consulti sono gratis. E lei è fiorentina, figlia di Fiorentini de Le Cure.
La lista di persone che ho conosciuto in questi quattro anni è lunga, sarei ipocrita a non ammettere che qualche fiorentino antipatico l'ho incontrato anche io, ma le persone antipatiche ci sono anche a Reggio Calabria. Quindi no, secondo me i fiorentini non sono antipatici, le amicizie non si stringono in base alla provenienza geografica, ma in base alla simpatia, all'affinità, agli interessi condivisi con una persona... è tutta una questione di attitude!
Alla prossima settimana.
Vincenzo.
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