Secondo appuntamento con la scrittura mutante di Marco Minghetti: come realizzare una nuova modalità di scrittura capace di andare oltre le barriere e le divisioni classiche del sapere.
Il modo più ovvio e radicale di riprodurre la poliedrica virtualità dei punti di vista con cui si può leggere il reale è fare scrivere insieme un numero il più possibile elevato di persone, provenienti da campi disciplinari diversi e da esperienze eterogenee, facendole interagire come se fossero i neuroni di uno stesso cervello, creando sinapsi creative al servizio di una opera finale collettiva, interconnessa e condivisa, dall’identità molteplice, certo, ma al tempo stesso unica e coerente. Il concetto di mashup, di contaminazione, trasformazione e trasferimento fra conoscenze, discipline e prodotti artistici o di altro tipo, è essenziale per lo sviluppo della conoscenza e della innovazione nella nostra epoca neo-alessandrina. Sotto questo aspetto assai significativa è la presenza ne Le Aziende inVisibili di 190 immagini di Luigi Serafini (il grande artista italiano scoperto proprio da Calvino) che commentano il testo, che è divenuto così un “romanzo a colori”. A sua volta questo testo è divenuto un blog, una web opera (costituita da una ventina di cortometraggi realizzati sia in Real Life sia in Second Life), una serie di eventi proposti in varie città italiane.
Ma la nostra scrittura è mutante soprattutto perché l’idea è di “trasformare” programmaticamente un testo scelto per il suo valore sia etico che estetico. Nel caso de Le Aziende InVisibili, il Piano dell’Opera si è consolidato innanzitutto intorno all’ipotesi di realizzare la riscrittura della cornice calviniana, costituita dai dialoghi fra Marco Polo e l’Imperatore che aprono e chiudono ciascuno dei 9 capitoli de Le Città Invisibili. Io mi sono assunto il carico della loro trasformazione in una conversazione fra l’Amministratore Delegato di una Corporation e il suo Direttore del Personale. Questa “traduzione” è stata quindi offerta come frame di riferimento unitario a tutti i co-autori delle 110 Aziende In-Visibili, ovvero due per ognuna delle 55 “Città Invisibili” del romanzo.
Le Aziende In-Visibili mantiene, in prima battuta, anche l’organizzazione concettuale de Le Città Invisibili, come è noto articolate intorno ad undici diverse categorie di città, ognuna dal nome di donna, che presentano, nella mappa dell’Impero di Kublai Kan descritta da Marco Polo, ciascuna cinque varianti:
Il medesimo schema è rispecchiato (nel senso di replicato e insieme duplicato) ne Le Aziende In-Visibili, poiché è facile vedere come ciascuna categoria calviniana si presti ad una riflessione, morale, estetica, politica, sociologica, e dunque al tempo stesso manageriale, coerentemente con i principi dello Humanistic Management/Mindset.
Mi preme sottolineare che il nostro ragionamento non vuole rimanere solo legato al management: ne La Mente InVisibile i personaggi escono dal mondo aziendale, dando vita a una riflessione sulla Bibbia intesa come archetipo degli archetipi letterari, interpretato in chiave metafisica con risvolti noir e horror. In questo caso, come accennavo sopra, individuato un manipolo di autori di diversissimi fra loro per età, background e sensibilità letteraria, solo in alcuni casi appartenenti al team originario della Living Mutants Society (Luciano Comida, Patrizia Debicke, Antonio Fazio, Gianluca Garrapa, Mario Pireddu, Matteo Domenico Recine, Andrea Sgarro, Piero Trupia, Antonio Tursi), ho chiesto a ciascuno di loro di scegliere un libro biblico e, partendo dal punto di vista di un personaggio de Le Aziende InVisibili, ispirarsi ad esso per creare un racconto che interagisse con la storia-frame, incentrata sul personaggio di Sam Deckard, ma anche con le altre linee narrative.
Nasce e cresce così una trama complessa e piena di sorprese, con personaggi che entrano ed escono in continuazione da una storia all’altra, rincorrendosi nel corso delle 11 storie che animano gli 11 capitoli (ciascuno dedicato ad un tema specifico come la memoria, l’amore o la complessità), suddivisi in 132 episodi, a loro volta incentrati su un tag o parola chiave. Una struttura quindi simile a quella della prima opera: ma, in questa seconda prova della Living Mutants Society, abbiamo spinto ancora più a fondo l’acceleratore su una forma-romanzo contemporanea, in cui i singoli pezzi del puzzle (o meglio del caleidoscopio) narrativo, ovvero i 132 episodi, possano essere combinati infinitamente a seconda dell’estro e della preferenza del lettore. Inizialmente addirittura il romanzo era stato pensato sotto forma di Romanzo Nativo Digitale e ancora non dispero di trovare un editore multimediale interessato a battere questa strada. La particolare struttura del testo consente di immaginarne la pubblicazione come una vera e propria applicazione per Ipad/IPhone. Ogni Episodio infatti è affiancato nella versione originale da una InVisible Scorecard (che nel romanzo pubblicato è stata ridotta ai soli elementi spazio-temporali) con alcuni elementi di supporto per la sua lettura-interpretazione:
- una attribuzione numerica progressiva (Episodio n. 01/132, 02/132,ecc.);
- una colonna sonora;
- il link ai passi della Bibbia oggetto della “mutazione” letteraria;
- la categoria di riferimento corrispondente al tema del Capitolo;
- la tag cloud generata per ogni Episodio dalle 132 parole chiave del Romanzo (ognuna assegnata ad un Episodio);
- la Sentenza del Libro dei Mutamenti Cosmici (testo del tutto immaginario) che illumina ogni Episodio di un arcano sapere;
- la posizione geografica in cui si trovano i personaggi;
- la data in cui si svolge l’azione;
- i riferimenti agli altri 10 Episodi che qualificano ciascuna delle 11 serie narrative (ogni Capitolo propone 1 Episodio di ciascuna delle 11 storie che compongono il romanzo.)
Questi elementi potrebbero diventare il “software” dell’applicazione stessa consentendo ad esempio:
- Di leggere il libro nella sequenza numerica degli episodi che però non riflette lo sviluppo cronologico né del romanzo nel suo complesso, né della singola linea narrativa di cui ogni Episodio fa parte (essendo quasi tutte le Storie caratterizzate da flashback, salti logici e temporali, eccetera), ma solo l’ordine dei macro-temi ovvero dei Capitoli (che contengono gli Episodi di ogni trama dedicati di volta in volta alla memoria, all’amore, alla complessità, eccetera);
- Di leggere il libro nella sequenza cronologica degli Episodi, ordinandoli per data.
- Di leggere il libro storia per storia, selezionando di volta in volta una specifica linea narrativa fra le 11 che compongono il romanzo.
- Di leggere il libro ordinando gli Episodi sulla base della ricorrenza di una o più delle 132 parole chiave.
- Di leggere il libro avendo per ogni Episodio come “testo a fronte” l’intero capitolo del libro biblico di riferimento, opportunamente linkato.
- Di leggere il libro “geolocalizzando” ogni Episodio sulla mappa del mondo (a metà strada fra reale e immaginario) in cui si svolge la trama.
- Di leggere il libro consentendo o sospendendo la possibilità di leggere la Sentenza proposta come glossa.
- Di leggere il libro ascoltando come sottofondo la colonna musicale.
Questa applicazione base potrebbe essere integrata da un sito Internet in cui gli utenti possano postare nuove tracce narrative ispirate da altri libri biblici e corredate da altre colonne sonore.
A venerdì prossimo con i tre segreti per scrivere un romanzo collettivo…