Il mausoleo di Costanzo Ciano, padre di Galeazzo, è in collina, guarda il mare e la città da una posizione privilegiata ma nessuno lo vede, e a quanto pare nessuno sa dov'è: non ci sono indicazioni e la strada è un sentiero sterrato, scavato dalle auto intrepide di coppiette e di nostalgici.
Mai terminato, oramai quasi completamente crollato, ha l'atmosfera di un film dell'orrore.
Gli alberi sono cresciuti alti al suo interno, sostenendolo come un antico tempio di Angkor Wat.
Fuori e dentro spazzatura di ogni tipo accumulatasi negli anni. Una volta, sullo spiazzo che guarda il mare, c'era il timpano della facciata, crollato e spezzato, a fare da zerbino. Ora rimangono i sarcofagi aperti e pieni d'acqua limacciosa, rovi, carcasse d'auto e una piccola discarica d'amianto.
©Loredana de Michelis
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