Un secondo ordigno non è esploso ed è stata recuperato dagli investigatori. Entrambe le molotov, secondo quanto appreso, sono state realizzate utilizzando bottiglie di birra e sono state lanciate attraverso la saracinesca a maglie del'ingresso della sede di Equitalia.
Danni alla porta di ingresso, annerita la stessa saracinesca e i muri. I primi ad intervenire sul posto sono stati i carabinieri che hanno allertato i vigili del fuoco. Sul posto è poi intervenuta la Digos.
Sulla facciata del palazzo, proprio sotto le finestre della sede di Equitalia, compaiono anche scritte come 'ladrì: sarebbero però vecchie e ricorrenti. C'è poi una scritta in rosso, «lotta continua», che sarebbe invece nuova.
A Livorno, il 5 gennaio scorso, si era già verificato un altro episodio contro la sede di Equitalia: era stata recapitata una lettera con un proiettile calibro 7.65. Nella missiva che l'accompagnava l'autore specificava di non avere nulla a che fare con le ideologie anarchiche e l'ipotesi degli investigatori fu che si fosse trattato di un gesto isolato. È sempre ai primi di quest'anno, ma l'episodio emerse solo il 26 gennaio, era stata scoperta una busta con un meccanismo a orologeria a carica manuale indirizzata all'Agenzia delle entrate di Livorno.
Al momento comunque non verrebbe ipotizzato alcun collegamento con quanto avvenuto stamani. Oltre alle due molotov è stato lanciato anche un petardo, che però non è esploso. Il petardo è di quelli che si trovano regolarmente in commercio.
Gli investigatori stanno svolgendo accertamenti sui frammenti degli ordigni esplosi e sulla molotov ancora integra.
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