La letteratura di ogni parte del mondo è ricolma di romanzi su storie d’amore che finiscono male, che non dovevano mai iniziare, incontri tra poveri amanti illusi che in realtà non sarebbero mai dovuto cominciare e che portano solo alla rottura di altri cuori, legami e vite.
Ma cosa sarebbe l’adulterio senza Emma Roualt? E quanti scrittori ringraziano Flaubert per aver detto quello che tutti in fondo, pensano o hanno pensato rispetto ai loro personaggi («Madame Bovary c’est moi!»).
Perciò, nonostante la grande abbondanza di queste storie, noi lettori non saremo mai abbastanza grati a Flaubert per questo suo roman. Anche se la trama non è delle più felici o originali. E visto che quel senso di amaro si unisce alle ultime parole del romanzo, abbiamo pensato che fosse doveroso inserire Madame Bovary alla lista dei nostri sequel inventati (qui ne potete leggere altri e suggerirne al nostro indirizzo mail o pagina facebook).
Deliziatevi con le disavventure seguenti la morte di Emma in questo immaginario “post”, ed evitate di domandarvi se a Flaubert sarebbe o meno piaciuto: d’altra parte, c’est un jeu.
Madame Bovary, di Gustave Flaubert, 1856
La trama in pillole: il matrimonio tra Emma Roualt, ragazza di campagna dalle tendenze romantiche, e Charles, pragmatico ufficiale sanitario, non è dei più riusciti e felici, forse anche a causa dei ripetuti tradimenti della moglie, convinta ogni volta di trovare l’amore in un nuovo amante. Quando all’adulterio si aggiunge la perdita di denaro non resta altra soluzione che ingoiare il veleno; decisione che ucciderà anche il marito e lascerà la figlia orfana.
Ultima frase del libro: Ha appena ricevuto la croce d’onore.
Come avrebbe potuto continuare.
Il romanzo termina con un unico superstite, Berthe, figlia di un infelice matrimonio. Leale come il padre ma volubile come la madre, la ragazza decide di darsi allo studio della medicina, ricalcando le orme paterne, ma nel contempo legge e trova le lettere che provano le liason della mamma ed anche i suoi gravi debiti. Berthe decide di punire chi ha causato la morte dei suoi genitori e va ad incontrare Rodolphe Boulanger; ne incontra però il figlio e tra di loro scatta inevitabilmente una grande passione. Il ragazzo fa l’attore e la convincerà a mollare gli studi medici per seguire la compagnia; le cose però non vanno benissimo e la vita felice da bohémien dura poco: mentre Boulanger junior torna a casa del padre per contrarre un matrimonio prestabilito ma ricco, Berthe resta sola e senza un soldo. Per salvarsi dalla strada, la ragazza si ritira in convento, dove diventerà suor Emma, in onore della madre.