Riuscire a parlare di epatite, solitudine, uomini neri, persone che si sono perdute e incontri ravvicinati con il carcere e far ridere e divertire chi ti ascolta, non è facile e non è da tutti: è da Gipi. La sua vita sembra una giostra in cui vai sù e poi giù, grazie alle situazioni estreme nelle quali lui e i suoi amici, spesso con l’aiuto di droghe varie, solevano cacciarsi; Gipi si mette a nudo – e non solo perché si diverte a giocare a “gnudino” – raccontando i fatti suoi, compresi quelli che hanno evidentemente lasciato un segno sul Nostro, interfacciandosi anche con i luoghi più nascosti della sua anima alla ricerca di pace. Le paure, i mostri che lo hanno attanagliato, le ombre della sua mente, sono un coro di specialisti che appaiono nelle pagine intenti a giudicare le sue sciocchezze. E anche il suo inconscio prende forma, su un’isola lontana in cui tra pirati e selvaggi si scoprono cose semplici e non banali. Da un minimo aneddoto spesso saltiamo ad un altro, anzi ad una serie di altri aneddoti, inframezzati da qualche altra estemporanea immagine della sua memoria, senza mai portare fuori strada ma seguendo un filo logico e valevole che si dimostra fino all’ultima pagina.
Questa vita disegnata poco male sa divertire e sorprendere, e sapientemente anche intenerire e commuovere. Un’autobiografia che è anche una dolce espiazione, un alleggerirsi l’anima e riflettere un po’ sulla vita, con lo stile gipiano in splendida forma tra geniali trovate sia scritte che illustrate, dando prova d’artista e di (grande) sensibilità.
Azzurra Scattarella
Gipi, LMVDM, Coconino Press, 2008, € 12.00