Mi trovo alle 20.30, dopo essere stato scarrozzato da un taxista folle che parlava da solo, anche quando io restavo in silenzio per evitare la conversazione, davanti all’Hostaria Il Mozzicone (in Borgo Pio 180 a Roma), dove mi aspetta Alessandro Fidenzi, il buon Gianluca Sansone (dell’omonima tabaccheria) e il resto dello 06, per una cena degustazione.
Tra le presentazioni e gli accomodamenti mi rendo subito conto dell’atmosfera rilassata e amicale che caratterizza i partecipanti.
La cena è tipicamente romana e molto gustosa, si parte con due primi: una bella cacio e pepe seguita da una corposa carbonara e da una gricia niente male, annaffiate da vino bianco e rosso della casa. La mia anima snobarella mi fa buttare sul vino bianco, non conoscendo la provenienza, ma il sapore asprognolo e casareccio me ne fanno importare ben poco e mando giù i bicchieri con molta soddisfazione.
Tra i membri del club si parla di condivisione, di evitare che il mondo del fumo lento resti relegato a quattro baroni che evitano di far conoscere sigari e cultura degli stessi, e hanno ben ragione, purtroppo non si può relegare il sapere a quattro gatti e questi discorsi me li fanno diventare ancora più simpatici, non sto in mezzo a dei parrucconi e la cosa mi piace non poco.
Mentre parlo il boccone mi cade dalla forchetta nel piatto e lo schizzo si tuffa sulla mia giacca vintage. Ora non è per il capo in sé, ma per il gesto goffo, che solitamente potrei innervosirmi. Ma tutti sono così easy che non ci riesco e l’ottimo Alessandro, mentre mi vede alle prese con l’acqua gassata, mi dice “Ma che ti frega?”. E ha ragione. Sorrido, mi slaccio la giacca prendo un pezzo di pane e faccio la scarpetta. La sana, vecchia, scarpetta.
Finalmente è il momento del sigaro: Romeo y Julieta Cazadores (Cepo: 44 Lunghezza: 16,2 cm).
Un sigaro molto “ruvido” per certi versi, un modulo non per avventori.
La fumata parte molto leggera e si preannuncia molto interessante con il passare del tempo, infatti sui 2 quinti comincia ad evolversi a ingrassarsi e si abbina perfettamente alla cena lauta che abbiamo avuto.
Le chiacchiere scorrono, i ragazzi e le donne dello 06 sono eterogenei, non c’è una sola fascia d’età, questo club riunisce una forbice generazionale invidiabile, ma anche una varietà sociale che lascia a bocca aperta. Tutti sono di una gentilezza non convenzionale. Questa è la forza di questo club, la sua spontaneità, la sua incapacità di essere ingabbiato in categorie di qualsiasi genere.
La serata si conclude con grappa e caffè e finito il bellissimo sigaro, per accompagnare le chiacchiere mi accendo un Cohiba Siglo II.
La notte romana è calda e piacevole, mi allontano dopo aver salutato tutti, con Loris, Stefano e Umberto parlando di Pop Art, Prodigy e di nuovo il maestro Zappa.
Lo 06 porta nuova amici. Lo 06 è davvero una buona scelta!
Buona scelta
IBD