“Ti amo” le disse nel mentre camminava. Si voltò e le disse “Ti amo”.
Lei gli rivolse lo sguardo.“Ecco cos’era quel giro d’ali strane che ogni tanto sento qui, vuoi vedere?” e alzò la maglietta sulla pelle nuda. “La vedi?” lui si sporse un poco, gli occhi curiosi alla ricerca di un’ala, una farfalla.
“Qui, guarda, al bordo dell’ombelico, questa foglia di nuvola nuova” e s’affacciò sul suo ventre una foglia di nuvola nuova. Proprio una foglia di nuvola nuova, niente da dire, nessuno avrebbe potuto scambiarla per una voglia di caffè o di fragola.
Una foglia di nuvola nuova cresciuta con l’amore.
“Sai, non è la prima volta che cresce. Beh, ora è rosa, d’acero il suo profumo, altre volte di pino verde e profondo bosco; altre, una volta accadde, d’orchidea bianca. Tu la conosci la foglia di orchidea? Quella è nata insieme a lei.”
Lui la guardava nascondendo l’emozione tra le mani e l’incredulità tra i capelli. Non sapeva mai starle dietro, lei correva, tenerle il passo d’idea era un viaggio verso la luna, ogni volta, un’altalena.
“Un giorno sarebbe bello volare, intendo là, oltre; una capsula, stretti, pigiati, e via, nell’aldilà. Tu verresti con me? Ora che mi ami, lo faresti?”
“Lo farei anche senza amarti”
Chiara