Lo hobbit: la battaglia delle cinque armate

Creato il 13 dicembre 2014 da Veripaccheri
Lo Hobbit: La battaglia delle Cinque Armate di Peter Jackson con Martin Freeman,  Ian McKellen, Elijah Wood, Billy Connolly, Cate Blanchett, Evangeline Lilly    Nuova Zelanda, Usa durata, 144'
   Già un anno fa, su queste pagine, avevamo affermato che, per dare un giudizio definitivo a proposito della nuova trilogia firmata da Peter Jackson, bisognava aspettare l'uscita dell'ultimo capitolo. E, in effetti, "La battaglia delle cinque armate" conferma che i tre capitoli componenti "Lo hobbit" non possano non essere visti come frammenti di un' unica - mastodontica - opera. Accade, quindi, che tutti i timori ed i (pre)giudizi, derivanti in particolar modo da "La desolazione di Smaug" - e comunque già in parte ritirati presa visione dell' extended version, che attendiamo anche per "La battaglia..." - vengano, abbastanza velocemente, a cadere. 
Nonostante l'ambientazione, i toni, le interpretazioni ed alcuni svolgimenti siano a favore, peraltro giustamente, di una resa fiabesca - ricordiamo che il film è stato girato a 48 fps -, a conti fatti, Peter Jackson ha modellato materia ancora grezza - il romanzo era stato scritto da Tolkien molti anni prima che lo stesso concepisse "Il signore degli anelli" - con la consapevolezza ed i mezzi per poter restituire all'opera originale una densità d'infrastrutture che obbiettivamente al libro mancavano.  A tutto ciò si aggiunge - e non è cosa di poco conto - un'alta dose di intrattenimento, laddove le scene di battaglia - sia tra eserciti che tra i singoli eroi ed antagonisti - tengono testa, essendo girate divinamente, a quelle leggendarie del fosso di Helm/dei campi del Pelennor/etc. S'aggiunge, a tutte queste ottime impressioni, grande accortezza all'evoluzione psicologica dei personaggi - anche di quelli che poi saranno presenti dopo il ritrovamento "dell'unico anello" -, accuratezza che trova il suo massimo punto d'espressione nella follia di Thorin.
Tutte le aggiunte apportate in sceneggiatura - oltre ad arricchire, come dicevamo sopra, il testo - si rivelano perfettamente congegnate per far combaciare "The hobbit" con "The lord of the rings", restituendo alla Terra di Mezzo, ancora una volta, epicità, dolcezza, poesia. Antonio Romagnoli

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