Mentre quest’ultimo, infatti, aveva una discreta – doppia – introduzione, divisa tra compleanno del vecchio Bilbo (Ian Holm) e racconto del viaggio e della conoscenza dei nani, Lo Hobbit: la desolazione di Smaug parte subito in quarta con i nostri eroi tremendamente vicini alla Montagna Solitaria, possono vederla a occhio nudo, ma al tempo stesso ancora un po’ lontani perché ostacolati in molti modi da varie creature del regno, oltre che dalla frequente assenza di Gandalf (Ian McKellen). La simpatia di – quasi tutti – i nani rimane molto alta come sempre, anche se questa volta la faccenda si fa leggermente più seria e meno giocosa rispetto al primo film, soprattutto nella seconda parte, nella quale Martin Freeman, che è oramai una sicurezza nel ruolo di Bilbo da giovane, la fa da padrone. Analogamente a come in Un viaggio inaspettato si rimane estasiati dall’epico momento degli indovinelli di Gollum, Lo Hobbit: la desolazione di Smaug offre sensazioni e brividi di grande suspance all’entrata in scena appunto del grande drago Smaug, la cui vibrante voce è doppiata in originale da Benedict Cumberbatch. Smaug non è un drago qualsiasi, ma una sorta di intelligentissimo e paranoico psicopatico che adora dormire nell’oro e gongolarsi nella sua potenza e ricchezza: un villain in piena regola e perfettamente caratterizzato, oltre che spaventoso. Anche la parentesi di Pontelagolungo sembra convincere con i suoi umani meschini e i canali che ricordano una Venezia d’altri tempi, doge incluso. L’unico elemento che convince meno è la storia d’amore interraziale, un po’ banale e calco di quella tra Aragorn e Arwen ne Il signore degli anelli – La compagnia dell’anello. Nonostante questo piccolo difetto, è innegabile che Lo hobbit: la desolazione di Smaug sia un altro gioiello fantasy regalatoci dal durissimo lavoro di Peter Jackson e di tutta la sua – gigantesca – crew neozelandese degli studi Weta di Wellington: costumi e trucco impeccabili, musiche stupende, concept art e scenografie meravigliose. Non c’è davvero un solo elemento che esca dalla coerenza del mondo diegetico delineato. Consigliatissima è la visione in 3D dato che è nativo, ovvero è già girato in stereoscopia, non convertito. Da provare se possibile anche in proiezione HFR a 48 frames al secondo. Se invece il 3D non fa assolutamente per voi (anche se qui è di alto livello) sarebbe da considerare una visione in lingua originale. Ulteriore consiglio: fomentarsi assolutamente nel frattempo con la saga de Il signore degli anelli, mandato in onda queste domeniche festive da Mediaset, stasera per esempio danno Le due torri. Troverete tanti riferimenti al tempo e alle vicende de Lo hobbit, a cui non avevate fatto probabilmente caso. Come dire: il cinema ai tempi della serialità.
Lo Hobbit: la desolazione di Smaug, la recensione
Creato il 22 dicembre 2013 da Emeraldforest @EmeraldForest2Possono interessarti anche questi articoli :
-
Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate
L’immenso tesoro sotto la montagna solitaria attira eserciti di ogni razza, lo scontro finale è inevitabile. Titolo: Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armat... Leggere il seguito
Il 28 giugno 2015 da Sbruuls
CINEMA, CULTURA -
ShorTs International Film Festival: presentata la 16a edizione
XVI edizione per ShorTs International Film Festival a Trieste, la città sul mare, dal 2 al 10 luglio 2015. Un maxi schermo all’aperto in Piazza Verdi a... Leggere il seguito
Il 27 giugno 2015 da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Anime nere di Francesco Munzi in dvd
Anno: 2014Durata: 103'Genere: DrammaticoNazionalita: Italia, FranciaRegia: Francesco MunziUn tuffo in una dimensione ancestrale, arcaica, e, in un certo senso,... Leggere il seguito
Il 25 giugno 2015 da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Orlando Bloom al Giffoni Film Festival
Olrlando Bloom Si arricchisce sempre più il programma degli incontri per i giurati della 45esima edizione del Giffoni Experience, esortati dal tema di... Leggere il seguito
Il 25 giugno 2015 da Af68
CINEMA, CULTURA -
Una serata di “Cinema D’Artista” nel cortile di Palazzo Strozzi
In occasione della mostra Anche le sculture muoiono (Strozzina, Palazzo Strozzi, fino al 26 luglio), giovedì 16 luglio alle ore 21. Leggere il seguito
Il 24 giugno 2015 da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
BLS-Film Fund & Commission dell’Alto Adige: ufficializzati 10 progetti al second...
Ricevono un finanziamento per la Produzione: Burg Schreckenstein (titolo provvisorio), regia di Ralf Huettner In my Room (titolo provvisorio), regia di Ulrich... Leggere il seguito
Il 24 giugno 2015 da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA