Lo Hobbit – La desolazione di Smaug, una colonna sonora desolante

Creato il 12 dicembre 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Nessuna nuova, buona nuova? Così si dice e così potrebbe valere anche per la colonna sonora firmata da Howard Shore del secondo capitolo de Lo Hobbit – La desolazione di Smaug. La prima parte della nuova trilogia firmata da Peter Jackson ispirata al romanzo di J.R.R. Tolkien scritto prima de Il signore degli anelli ci riportava nella Terra di Mezzo e per qualche minuto tutto sembrava magico e fantastico come un tempo. Via via che il film procedeva, entrava però una sensazione di già visto. Pure troppo.

La prima pellicola dedicata a Lo Hobbit ricalcava in tutto e per tutto le atmosfere già portate sul grande schermo dallo stesso Jackson con la splendida trilogia dell’anello, ma non riusciva a rappresentare qualcosa di fresco o di minimamente nuovo. La stessa cosa valeva per le musiche, che richiamavano esplicitamente i temi sonori della serie precedente e anche con questa seconda parte le cose non vanno in maniera molto differente. Howard Shore ricicla se stesso. Buona notizia per chi aveva amato i precedenti lavori e non vedeva l’ora di aggiungere un altro tassello alla sua collezione, visto che la soundtrack del secondo Lo Hobbit è realizzata anche in questo caso in maniera assolutamente impeccabile, brutta notizia invece per chi si attendeva un minimo di cambiamento.

Il cantante Ed Sheeran in studio di registrazione

Da notare comunque in questa colonna sonora de Lo Hobbit – La desolazione di Smaug i toni più oscuri e dark rispetto al precedente episodio. Musiche desolanti e a tratti anche parecchio inquietanti firmate con la solita classe, ma questa volta senza il guizzo del campione, da un Howard Shore che ormai gioca troppo sul sicuro. Il 67enne compositore canadese se lo può permettere, a questo punto della carriera. È pur sempre l’autore di alcuni dei più notevoli score cinematografici di sempre, come quello tesissimo de Il silenzio degli innocenti, e ha inoltre musicato quasi tutta la filmografia di David Cronenberg. Proprio per questo era però lecito attendersi da lui qualcosa di più fantasioso per questo nuovo Lo Hobbit, mentre in pratica Shore si è limitato ad aggiungere qualche variazione ai mitici, ma ormai abusati, temi musicali già noti.

Un ascolto diviso tra atmosfere epiche e momenti più new age consigliato dunque solo ai patiti delle musiche de Il signore degli anelli, ma che se non altro propone almeno una canzone originale, come d’altra parte anche gli altri film “tolkeniani”. Questa volta il brano che si ascolta sui titoli di coda è “I See Fire”, interpretata dal giovane cantautore inglese Ed Sheeran. Grazie al suo album d’esordio “+”, contenente le hit “The A Team” e “Lego House”, ha conquistato radio e classifiche di mezzo mondo, e pure la figlia del regista Peter Jackson, che ha suggerito al padre il nome del cantante per il nuovo capitolo de Lo Hobbit. Ed Sheeran non si è certo tirato indietro e, dopo una visione in anteprima esclusiva della pellicola, ha tirato fuori il brano “I See Fire”. Il pezzo, acustico e molto delicato ma che possiede anche un notevole crescendo finale, rappresenta il momento più interessante di una colonna sonora per il resto impeccabile, quanto priva di un briciolo di originalità. Questa volta nessuna nuova, cattiva nuova.

di Marco Goi per Oggialcinema.net


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