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Breve trama: Bilbo Baggins è un Hobbit, ovvero un minuscolo essere amante della calma e della quotidianità,che vive in una caverna bellissima. Un giorno, però, lo stregone Gandalf insieme a tredici nani si presenta a casa sua. Dopo un sostanzioso banchetto, Thorin Scudodiquercia, il capo dei nani, spiega il motivo della loro visita: Bilbo è stato scelto da Gandalf per partecipare alla loro pericolosa avventura, ovvero, quella di recuperare un immenso tesoro posto nel cuore della Montagna Solitaria sorvegliato dal vecchio e feroce drago Smog.
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Lo hobbit è stato definito da W.H. Auden <<la più bella storia per bambini degli ultimi cinquant’anni>>.
In effetti, questa era proprio l’ intenzione dello scrittore. In realtà, poi, questo libro ha entusiasmato non solo i bambini, ma anche ragazzi e adulti in tutto il mondo, di cui la sottoscritta fa certamente parte.
Sicuramente questo libro mi è piaciuto per il tono colloquiale, soprattutto quando il narratore si rivolge al lettore e lo incita a proseguire per scoprire la fine della storia. Ho immaginato di tornare bambina: mi sentivo come se Tolkien stesso mi leggesse una fiaba prima di andare a letto.
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Un’altra caratteristica che mi è piaciuta molto è la presenza di creature soprannaturali: Hobbit, Nani, Elfi, Orchi e tantissime altre! Un fantasy per eccellenza!
Tutte le specie esistenti nella Terra di Mezzo, sono descritte nei minimi particolari: così come gli Hobbit sono abitudinari e di buon cuore, i Nani sono avidi e un po’ burberi.
Centrale è il tema dell’eroismo: Bilbo è una persona comune che ha messo in gioco la propria vita anche se la causa per cui ha combattuto non lo interessava in prima persona. Poteva restare nella sua comoda caverna, i
E’ forse questo il messaggio che Tolkien vuole trasmettere a noi lettori: finchè non agiamo, non possiamo sapere quanto valiamo. L’avventura è necessaria, ci aiuta a dare significato alla nostra vita e a scoprire il nostro io. Vogliamo veramente passare la vita seduti sulla nostra poltrona nella caverna oppure vogliamo partire all’ avventura per quanto rischiosa?
Bilbo è stato fortunato perché è tornato sano e salvo, ma all’inizio lui non sapeva se ce l’avrebbe fatta.
Vi lascio con quest’ultimo messaggio, una frase di Jim Morrison che si addice perfettamente al mio discorso, che spero sia per voi fonte di riflessione:
Vivere senza tentare, significa rimanere con il dubbio che ce l’avresti fatta.
Quindi, seguite le orme di zio Bilbo: anche con una paura matta, bisogna tentare e affrontare un’avventura che, se siete fortunati, vi cambierà la vita.
E voi, Lettori Estinti, cosa pensate di questo fantasy? Secondo voi, qual è il tema principale?