di Iannozzi Giuseppe
Macabro e teatrale.
Chissà in quale surgelatore lo tenevano, da un paio d’anni in qua, in attesa d’inscenare un degno decennale dell’11 settembre.
Qui tra le mie tombe
ho scavato a lungo
pala in mano
nel tentativo vano
di riesumare non un cadavere
ma un fantasma almeno,
un’ombra putrida
che mi suggerisse l’idealità
che è la regola nell’Aldilà;
ma scava giorno e notte
manco un Cerbero ha mai risposto
alla disperata mia chiamata.
Indefesso
- da tutti detto “fesso” -
ho continuato a far il mio lavoro
senza mai un attimo che fosse uno
di riposo;
sicuro d’esser nel giusto
recitando a memoria epitaffi e preghiere
ho bestemmiato contro il Diavolo rosso
che alla mia vista s’è tosto presentato
presentandomi l’iniqua richiesta
di non andar oltre col mio proposito.
Avessi avuto più fegato e cuore
la lingua gliel’avrei strappata dalla bocca
con le mie mani; ma già vecchio di lunghi anni
ho limitato la mia azione a urlate bestemmie
perché mi lasciasse in pace.
Giù in paese
assicura il Sindaco che son fesso e scemo,
zimbello di preti vedove e comari;
ma il mio dovere è di riportare qui
davanti a giusto tribunale fascisti rossi e neri,
tutti quei poveri cristi
che dallo Stato son stati ammazzati.
Mussolini ha forse avuto il suo processo?
E Hitler coi suoi baffetti da sparviero?
E che dire del povero Stalin,
e dell’ancor più indifeso Osama Bin Laden?
Uomini forse dappoco, criminali e assassini,
e però io mai li avrei uccisi;
al limite li avrei messi sotto chiave,
in casa mia anche se nessun altro fosse stato disposto
ad accogliere questi figli di Dio, disgraziati quanto si vuole
ma pur sempre figli suoi.
Dicono che non avevano più un’anima,
in corpo nemmeno un corpuscolo buono per l’Inferno;
il Diavolo scontento con lingua di serpente ha confermato,
io però mica gl’ho creduto.
Potessi gli farei la respirazione bocca a bocca,
scambierei la vita mia con la loro.
Questi signori non meritavano la fine
che di punto in bianco gl’han fatto fare,
giustiziati per dei banali crimini contro l’umanità.
Maledetti fascisti, assassini al soldo dello Stato.
Ve la farò pagare, lo eleggerò martire
davanti all’altare del Signore
perché adesso che il pericolo non è più
c’ho pure io dentro la forza iraconda
di far passar Bin per beato e santo.
Potessi darei ben lieto via il mio culo per il suo,
scambierei la mia faccia di cattolico occidentale
con la sua barba nera di islamico sunnita.
Dio lo volesse!!!