Mi sono spesso interrogata su questo concetto, forse perchè non sono cristiana mi ha sempre incuriosita, affascinata.
Nessuno mi ha mai insegnato il perdono, nella mia famiglia, fra i miei amici sin dalla più tenera età nessuno si è mai perdonato niente: sì, succedono le cose, poi si passa avanti ma credo di non aver mai conosciuto qualcuno che abbia perdonato davvero.
Come naturale conseguenza, io non so perdonare.
Non è una frase da dura, non sto cercando di apparire ai vostri occhi spietata e cinica, penso che il perdono non sia parte di me, come non lo sia di molti altri.
Già il perdono cristiano mi appare un concetto abbastanza fumoso: se il perdono è uno dei principi fondanti di questa religione perchè, all'inerno della medesima religione, esiste una cosa chiamata "inferno". va all'inferno chi non è perdonato. Ma il perdono non dovrebbe arrivare sempre, a maggior ragione da Dio? Scusate se mi pongo domande del genere ma non sono assolutamente pratica in materia.
Tralasciando il perdono divino e tornando a quello terreno, in parole povere, io non credo che esista.
Forse sarò io particolarmente rancorosa, ma credo sul serio che le persone non si perdonino.
Le ferite si rimarginano, è vero, ma quasi sempre restano le cicatrici, piccole testimonianze tangibili di ciò che ci è stato fatto. Le ferite e le conseguenti cicatrici possono anche esser solo figurate: i sentimenti si lacerano anche più facilmente delle carni a volte.
Tutte le cose brutte che mi sono state fatte io le ricordo, le porto in me perchè hanno contribuito anche loro a far di me ciò che sono. Io non posso dimenticare il male perchè in uno stranissimo modo quel male si è accumulato e adesso fa parte di me. Potrei mandarlo via, forse, ma sarebbe come estirparmi un occhio o tagliare via un dito. E il perdono, come potrei perdonare? Come potrei perdonare chi mi ha resa ansiosa, infelice, vigliacca, testarda, terrorizzata, arrabbiata, disillusa, indifesa?
Non perdonare non significa portare rancore, è diverso. Io non perdono, ma non provo rancore. A volte mi arrabbio, ma alla fine io sono quella che giustifica sempre tutti, quella che pensa che si fa il meglio che si può, sempre, anche quando si feriscono gli altri.
Dovrò smetterla di aspettarmi che la gente cambi.