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Lo scandalo di Calciopoli, intercettazioni, dimissioni e radiazioni

Creato il 16 aprile 2015 da Sportnutrizione

CALCIOPOLI:LEGALE, MOGGI CAPRO ESPIATORIO SISTEMA IMPERFETTOIl calcio italiano nel 2006 è entrato in un vortice da cui sembrava impossibile uscire senza “ferite”: lo scandalo di Calciopoli. In questo scandalo erano coinvolte alcune tra le società più importanti, numerosi dirigenti che facevano parte di queste società professionistiche e dei principali organi calcistici (Associazione Italiana Arbitri, Lega Nazionale Professionisti e Federazione Italiana Giuoco Calcio) nonché alcuni arbitri ed assistenti esterni.

Lo scandalo vero e proprio venne alla luce nel maggio del 2006 con la pubblicazione, da parte di giornali pubblici, di alcune intercettazioni telefoniche che vennero fatte per interessi privati mirati a fare “spionaggio industriale”.  Dopo pochi giorni da queste pubblicazioni, la Juventus dovette subire le dimissioni dei suoi dirigenti principali: Luciano Moggi e Antonio Giraudo che erano rispettivamente il direttore generale e l’amministratore delegato. Queste due dimissioni furono poi seguite da quelle dell’intero consiglio d’amministrazione della Juve, del presidente della FIGC Franco Carraro, di Innocenzo Mazzini che era il vice di quest ultimo, del presidente dell’AIA Tullio Lanese e infine, dopo essere stato deferito dalla Procura Federale, si dimise anche il presidente della Lega Calcio Adriano Galliani.

Le intercettazioni furono scoperte alla fine della stagione calcistica 2005-2006, anche se in realtà erano tutte relative a quella del 2004-2005, e così dopo le varie indagini fatte dal Procuratore Federale Stefano Palazzi presso la Commissione d’Appello Federale e la Corte Federale, che si conclusero rispettivamente il 15 e il 16 luglio 2006, iniziarono a stilare una classifica definitiva della serie A 2005-2006 tenendo conto delle penalizzazioni inflitte a Juventus, Milan e Lazio. Dopo aver consultato anche una commissione di tre saggi, chiamati appositamente per questo caso, fu proclamato il vincitore: l’Inter. Il 26 luglio 2006, infatti, la FIGC emise un comunicato stampa in cui, dopo tutte le sanzioni inflitte a Milan e Juventus, si riconosceva all’Inter il titolo di Campione d’Italia 2005-2006.

Le indagini sullo scandalo di Calciopoli, però, non finirono una volta proclamata la squadra vincitrice. Infatti, con un secondo filone di indagini, vennero coinvolte nello scandalo altre due società minori: Arezzo e Reggina. Nel mese di agosto 2006 furono chiusi anche i processi per queste altre due società.

Il processo penale di primo grado sullo scandalo di Calciopoli venne fatto a Napoli, tra il 2008 ed il 2011. Durante questo processo emersero altre intercettazioni, che non erano state prese in considerazione nel 2006. Queste ultime coinvolgevano però anche uno dei massimi dirigenti dell’Inter di quell’epoca, squadra che fu proclamata vincitrice, e infatti la Juventus nel maggio 2010 si prese la briga di presentare al CONI e al FIGC un esposto chiedendo di revisionare la loro decisione di assegnare la vittoria e il titolo di Campione d’Italia ai neroazzurri. La Juve, però, non ebbe successo. Il caso era ormai caduto in prescrizione e le nuove intercettazioni non furono prese in considerazione, perché non ritenute rilevanti nello scandalo. Nel novembre 2011 furono inflitte pesanti condanne a Luciano Moggi e all’ex designatore Paolo Bergamo (Antonio Giraudo era già stato condannato nel 2009).

Il 15 giugno 2011, dopo oltre 4 anni, la Commissione Nazionale della FIGC accolse tutte le proposte che erano state fatte in merito alla radiazione nei confronti di Antonio Giraudo, Luciano Moggi e Innocenzo Mazzini.

A breve la sentenza finale…


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