Lo scaricabarile della politica italiana

Creato il 15 gennaio 2014 da Albix

Nessun uomo intelligente affiderebbe la costruzione della propria casa a due architetti che avessero idee totalmente diverse su come costruire le case : l’edificio non sarebbe mai completato e se anche lo fosse sarebbe brutto.

Quando in S.Africa cominciai a lavorare in uno studio di progettazione mi accorsi che lì usavano criteri di progettazione diversi dai nostri. Dovetti mettere da parte i libri che avevo portato dall’Italia ed acquistarne di nuovi.

Mi accorsi pure  che in quel paese non si mettevano mai due persone a far lo stesso lavoro condividendo le stesse responsabilità per evitare che a lavoro compiuto l’uno accusasse l’altro per i propri errori. Nei cantieri non si tollerava che uno invadesse il campo riservato ad un altro. Anche se ciò non era garanzia che il lavoro fosse fatto a regola d’arte perché altri problemi intervenivano a complicare le cose – ogni paese ha i suoi problemi-  tuttavia si evitavano le continue liti, gli “scarica-barile” il “chi è stato lo s. che..” e l’innocente poteva scagionarsi da false accuse semplicemente dicendo “ ma quello non era compito mio. Interrogate chi aveva la responsabilità per quel lavoro.” Purtroppo in Italia questi semplici principi non riescono ad affermarsi, qui vale il principio : “siamo tutti sulla stessa barca, controllati e controllori, governo e opposizione” ed anche l’altro “la torta appartiene a tutti, piccola o grande tutti abbiamo diritto ad una fetta”. Quando poi si arriva al “chi paga?” scoppia la bagarre.

In quanto al proprietario della casa mal costruita da molti architetti, egli non saprebbe più a chi rivolgersi per rimediare ai danni, non potendo accusare nessuno ed avendo perso la fiducia in tutti. Un sistema politico  si chiama democratico non quando tutti governano insieme pur avendo idee differenti, ma quando chi ha idee differenti da quelle di coloro che governano è libero di manifestarle.

Cioè:  un sistema democratico deve permettere a chi governa di realizzare il proprio programma, consentendo a chi non approva di opporsi con i mezzi ed i metodi che la Costituzione definisce. Fare “ammucchiate” non è democrazia e non lo è opporsi sempre ad ogni provvedimento del governo semplicemente allo scopo di metterlo in difficoltà e farlo cadere.

La superiorità della democrazia sulla dittatura sta nel fatto che essa permette il dibattito, il libero confronto delle idee .

“Questi sono i problemi che la nostra società deve affrontare e risolvere, chi ha soluzioni da proporre si faccia avanti e le illustri al popolo. Il popolo sovrano faccia la sua scelta, ovviamente uomini ed idee devono essere in accordo fra loro, cioè non si può dare il potere a Tizio perché realizzi il programma di Caio se i due hanno idee diverse. Governi Tizio se il popolo ha scelto il suo programma politico e Caio faccia l’opposizione nel modo consentito dalle leggi ; se le sue idee sono migliori verrà il momento in cui il popolo sceglierà lui per governare.

E non venga mai a nessuno in mente di costringere Sempronio, il quale ha idee proprie ed è miglior oratore sia di Caio che di Tizio, di rinunciare alle proprie idee e farsi paladino di quelle degli altri due, cosa che gli italiani generalmente fanno con tutti gli scrittori con effetti che talvolta possono essere veramente drammatici.

Purtroppo stare all’opposizione non piace ai politici, non offre le soddisfazioni che prova chi sta nelle stanze del potere. Allora essi cercano con ogni mezzo di entrare nel palazzo anche a costo di rinunciare agli obiettivi che si erano originariamente proposti. “una volta dentro- essi ragionano –sarà più facile ottenere per il popolo quello che ci eravamo proposti”.

Il realtà succede che troppa gente nel Palazzo, tutti che vogliono comandare, portano solo confusione. Poi per quanto sia grande il Palazzo e tenga le porte aperte, troppa gente non vi può entrare, fuori c’è la piazza che preme e incalza. A poco a poco il popolo perde fiducia in tutti. Oggi vediamo il presidente Ciampi esortare il popolo alla fiducia, qualche anno  fa abbiamo udito il presidente socialista Pertini lanciarsi in affermazioni ancor più entusiaste, “La casa è bellissima”. Certo avendo per tanti anni lui e gli altri della sinistra sostenuto la politica dei compromessi , Pertini, eletto presidente, non poteva smentire se stesso ed i propri compagni, così come oggi l’attuale presidente che fu già per un lungo periodo alla guida della Banca d’Italia, non può lasciarsi scoraggiare dagli scandali finanziari di questi giorni. “Siamo tutti nella stessa barca, dobbiamo aiutarci a vicenda”.

Entrambi potrebbero dire: “quando noi eravamo giovani la gente mangiava pane e polenta, i bambini camminavano scalzi e nelle scuole, quando c’erano, si insegnava a credere, obbedire e combattere. Ne abbiamo fatti di progressi da allora!”

Questo è vero, ma i giovani possono ribattere che l’aver studiato non giova se dopo si è condannati alla disoccupazione perché comandano gli ignoranti ed il benessere del quale hanno goduto i padri è stato ottenuto divorando le risorse del paese, quelle che appartenevano anche alle future generazioni.

“Ci avete lasciato uno stato in dissesto, con debiti enormi. Avete fondato il futuro del nostro paese sopra risorse che non c’erano, su un’industria che oggi sta smantellando.

Avete devastato il territorio in pochi decenni più che non sia stato fatto durante molti secoli e quali esempi di democrazia e di onestà ci lasciate!”

Ma a questo discorso le massime autorità dello Stato non rispondono mai, preferiscono invece invitare all’ottimismo il popolo ogni qualvolta accadono eventi che farebbero inclinare gli animi della gente al pessimismo.

I messaggi di fine d’anno delle massime autorità italiane lo provano sufficientemente.

A cura di Angelo Ruggeri

PREMIO NAZIONALE DI POESIA; NARRATIVA E FOTOGRAFIAALBERO

ANDRONICO- V Edizione 2011


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