Lo scioglimento dei ghiacciai montani e l'innalzamento del livello del mare

Creato il 10 gennaio 2011 da Thunderstorm


Lo scioglimento dei ghiacciai di montagna e delle calotte di ghiaccio contribuirà a far innalzare il livello del mare di 12 cm entro il 2100: è questo il risultato a cui è giunto uno studio effettuato dalla University of British Columbia. I maggiori contribuenti sono risultati essere i ghiacciai artici canadesi, quelli dell'Alaska e la calotta superficiale antartica; i ghiacciai delle Alpi europee, della Nuova Zelanda, del Caucaso e degli Stati Uniti occidentali, sebbene non contribuiranno molto all'innalzamento marino, è previsto che perdano oltre il 50 percento del volume del ghiaccio attuale.Lo studio ha modellato lo scioglimento di circa 120 mila piccoli ghiacciai e calotte di ghiaccio, riuscendo per la prima volta a dettagliare i risultati a livello regionale. Lo scioglimento dei piccoli ghiacciai montani è responsabile di una parte significativa dell'aumento del livello del mare, anche se rappresentano meno dell'1% di tutta l'acqua allo stato solido presente sulla Terra. Valentina Radic, coautrice della ricerca, ha affermato che, a differenza degli studi che prendono in considerazione i grandi ghiacciai, sui piccoli ghiacciai è stato fatto finora molto poco, sebbene questi ultimi siano i responsabili di circa il 40 percento dell'aumento del livello del mare osservato oggi.Lo studio non ha preso in considerazione ne lo scioglimento delle calotte antartiche e della Groenlandia, ne l'espansione termica dell'acqua; si è basato principalmente sulle proiezioni della temperatura e delle precipitazioni a partire dai 10 modelli climatici individuati dall'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change).Sebbene siano confrontabili con quelli ottenuti dall'IPCC, i nuovi risultati sono più dettagliati e disponibili a scala regionale;  mentre il range dell''IPCC è compreso tra i 7 ed i 17 cm di innalzamento entro il 2100, il nuovo studio lo colloca tra i 7 ed i 18 cm. Questo consentirà, tra l'altro, una migliore valutazione delle variazioni del ghiaccio a livello locale, anche in termini dei potenziali impatti sulle forniture idriche.fonte: University of British Columbia

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