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Lo scrittore libanese Jabbour Douaihy al XII Festival della letteratura mediterranea di Lucera

Creato il 11 settembre 2014 da Chiarac @claire_com_

logo luceraCome ogni anno, anche questo settembre torna il Festival della Letteratura Mediterranea di Lucera (FG), che ormai da 12 anni propone una rassegna di autori e titoli da quei paesi – Italia inclusa – che sul Mare Nostrum si affacciano e dialogano tra di loro. Il tema di questa XII edizione è “l’identità”: identità multiple, sfaccettate, riflesse, dialoganti, inesistenti, contaminate, monolitiche. Pensatela come volete, di certo l’argomento è interessante e porta però anche a domandarsi: esiste davvero una cosa chiamata “identità”? E di che si tratta? E chi può dire cosa sia e di quale materia sia composta? O siamo forse noi tutti, il frutto di più identità, esperienze, vite vissute, che come strati leggeri si sommano gli uni sugli altri e compongono un unicuum molteplice che altri semplicemente non è che l’uomo stesso?

Gli autori presenti saranno invitati ad interrogarsi su questo concetto di difficile definizione: a rappresentare la letteratura araba quest’anno sarà lo scrittore libanese Jabbour Douaihy, che interverrà con Elisabetta Bartuli, arabista, esperta di letteratura araba contemporanea e traduttrice degli unici due romanzi tradotti in Italia di Douaihy: “Pioggia di giugno” e “San Giorgio guardava altrove”, entrambi editi da Feltrinelli. Ed è proprio questo secondo romanzo, pubblicato in Italia due anni fa, che è intessuto attorno al tema dell’identità: un’identità cristiano-maronita che si somma su un’identità musulmana nel giovane e incosciente Nizam all’alba della guerra civile libanese che sconvolse il Libano per 15 dolorissimi anni, dal 1975 al 1991.

Jabbour Douaihy è nato a Zgharta nel nord del Libano nel 1949 e vive a Tripoli. Professore di letteratura francese all’Università libanese di Tripoli, uomo brillante e sofisticato, dallo stile narrativo delicato e tenero, è uno dei protagonisti della vita culturale libanese contemporanea. Scrive di letteratura per la rivista letteraria libanese L’Orient littéraire ed è autore di diversi romanzi. “Pioggia di giugno” è risultato tra i finalisti al premio per la narrativa araba del 2008, mentre “San Giorgio guardava altrove” è entrato nella cinquina finalista nell’edizione del 2012 e ha vinto il Prix de la jeune littérature arabe (2013) e il Premio Hanna-Wakim (2011). Il suo ultimo romanzo è “Il quartiere americano”, ancora mai tradotto.

L’incontro è previsto per domenica 21 settembre alle 11 presso il Cortile Palazzo Cavalli.


Jabbour Douaihy: “Il Libano è un paese da costruire. Quasi tutte le mattine”



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