In un anno di lavoro a diretto contatto con la piccola editoria ho incontrato tante persone, e ho anche scoperto quell’affascinante mondo che è l’approccio dello scrittore a Facebook. Molti miei contatti sul social blu sono scrittori, ed è davvero interessante osservare i loro comportamenti. Penso di aver imparato davvero tanto da questo universo, e nelle prossime righe cercherò di declinare una divertente casistica dello scrittore tra le pagine della piattaforma di Zuckerberg, ovviamente prendendo spunto soprattutto dalla mia esperienza, e senza alcuna pretesa didascalica.
- Il grafomane: lo scrittore che condivide a man bassa. Questo soggetto non ha molta capacità di discernimento tra il contesto social e quello del foglio bianco destinato a diventare libro. Vive la pagina Facebook come un universo dove scaricare tutte le sue emozioni, togliendo spazio alle sue effettive narrative.
- Il pontificatore: questi esemplari sono per fortuna abbastanza rari nel carnet di contatti Facebook che si dilettano con l’arte della scrittura creativa. Solitamente si tratta di persone affette dalla terribile malattia del pessimismo, vero e proprio veleno nel mondo dell’arte, che si considerano investite della missione di cambiare radicalmente lo stato delle cose.
- Il guru: focalizzato su unico genere, difficilmente mantiene un comportamento equilibrato se qualcuno osa criticarne le caratteristiche.
- L’autoreferenziale: l’aggettivo dice tutto. E’ il peggiore, ma fa danni circoscritti perché si tende ad abbandonarne la pagina in pochi giorni.
Ho visto pochissimi profili Facebook di scrittori caratterizzati da efficacia e qualità, e nel mio intervento in Running4Business porterò queste rare ma a mio avviso importanti case history per aiutare chi parteciperà a capire che editoria e social media possono vivere in sinergia, e rappresentare due ambiti creativamente molto fertili.
E voi? Vi riconoscete in qualcuna di queste categorie?