Ieri hanno sgombrato Scup. Noi ne avevamo abbondantemente parlato qui e ancora qui, qui e qui. Dopo qualche ora, increduli di aver visto poliziotti che finalmente ripristinavano la legalità abituati come sono alla più totale impunità, gli occupanti si sono spostati da un'altra parte del quartiere e hanno rubato un altro spazio. Trovateci voi in tutto il resto d'Europa delle realtà abusive e illegali che vengono sgomberate e che per dispetto e per sfregio occupano un altro spazio dietro l'angolo. Un'autentica sfida alle forze dell'ordine fatta - da vigliacchi e da codardi - con la consapevolezza di non rischiare nulla. Provate a chiedere a ciascuno di questi cuor di leone se avrebbe il coraggio di occupare spazi, farci osterie abusive e palestre al nero non a norma a Londra, a Parigi, a Francoforte, a Tokio o a New York City...
Ma oltre a parlare dell'episodio dello sgombero, di cui stamattina fanno cenno tutti i giornali meglio di noi, vogliamo qui invece fare un ragionamento partendo da questa foto qua sopra. Foto risalente a ieri.
Sticaxxi del Festival di Danza (forse colpevole di essere regolare e non abusivo) che ha regolarmente pagato la pubblicità sulle pubbliche affissioni. Sticazzi. Noi dovemo attaccà i nostri slogan perché semo fighi, semo i meglio, famo quello che ce pare. Questa foto vi dice davvero tutto su esperienze come Scup. Vi dice tutto su quale riguardo abbia questa gente per la cultura, per la legalità, per il bene comune, per il rispetto. Questa foto dà un piccolo contributo a imparare a riconoscere la gentaglia, anche se da quarant'anni viene raccontata in maniera differente!
Non esiste nessuna città d'Europa, da Berlino a Parigi, da Londra a Madrid, dove è presente un fenomeno centri sociali nelle proporzioni in cui esiste a Roma. Altrove si tratta tutt'al più di robe folkloristiche. Da noi i centri sociali si sono trasformati da tempo in covi per perdigiorno, astiosi, incapaci di affermarsi in qualsiasi settore, parassiti quasi sempre grazie ai soldi di famiglia. Si sono trasformati poi, grazie non tanto alle capacità dei movimenti ma al lassismo delle amministrazioni ed alla capacità - quella sì - di spostare quel tanto che basta di voti per essere influenti per raggiungere qualche poltrona, in luoghi al di là legge. In ambiti di violenza, sopraffazione, bullismo. Spesso si sono tramutati in hub di business illegali e scorciatoie per gestire attività commerciali in barba a chi per aprire un bar è costretto a trafile burocratiche pazzesche. Ma, cosa più grave di tutte, soprattutto in contesti dove regna e viene diffusa la stupidità, la disinformazione, l'idiozia pura e semplice. Andate a parlare con questi personaggi, fingetevi interessati alle loro attività. Se trovate una persona minimamente intelligente, fatecela presente. Se trovate una persona capace di un ragionamento evoluto e complesso ditecelo, la intervisteremo. Certo ci saranno le eccezioni, ma sono decenni che questi luoghi non danno un contributo culturale, sociale, civico alla vita della città. Club esclusivi dove entrano solo gli amici e gli amici degli amici. Piattaforme di costruzione del consenso politico capaci di mobilitare quel tanto che basta di folla per mettere in difficoltà amministratori e forze dell'ordine.
Con un contorno squallido di amministratori (alcuni presidenti di municipio, ma magari anche alcuni vicesindaci) che ogni volta che qualcuno osa torcere un capello a questa gentaglia - ove torcere un capello significa semplicemente ripristinare la legalità - urlano alla censura di "fondamentali esperienze sociali". Si è ben visto, nel tessuto umano di una città ormai invivibile, quale è stato il contributo sociale di questi posti: alimentare il cancro dell'ignoranza, della sopraffazione, della coattaggine.
Insomma: se sei un cittadino normale, paghi le tasse, ti spacchi la schiena per pagare l'affitto o un mutuo e fai un abuso edilizio è giusto che le forze dell'ordine ti portino fino ad un processo penale. Se invece sei un centro sociale, occupi immobili non tuoi sottraendoli ai legittimi proprietari, vendi cibo e alcolici in nero e senza controlli, fai concorrenza agli esercizi commerciali dei dintorni e fai un abuso edilizio nessuno ti può dire niente. Non è una invenzione, è successo davvero l'altro giorno al centro sociale Corto Circuito ma poi la cosa è stata oscurata mediaticamente dai fatti di ieri di Scup.
Il fenomeno è talmente redditizio e funzionale che Roma è l'unico luogo nel pianeta ove oltre a centri sociali di sinistra (sinistra???) ci sono anche dei centro sociali di destra! Cioè il meccanismo è così rodato e semplice da attuare, la legalità è così facile da bypassare che tutti attuano la medesima modalità: occupo, faccio quel cavolo che mi pare, se qualcuno osa dirmi qualcosa imbruttisco e, semmai il giorno dopo rioccupo tanto io valgo di più delle forze dell'ordine, valgo di più della legge, valgo di più delle norme e soprattutto tutti coloro che si comportano per bene sono dei cretini e l'unico furbo sono io.
Insomma a Roma (e ormai solo a Roma perché anche nel resto d'Italia queste ridicolaggini sono iper marginali) se vuoi svolgere delle attività di qualsiasi tipo ma decidi che non ti va di pagare le tasse, di retribuire i dipendenti, di mettere a norma i locali, di pagare l'affitto allora autodichiarati "centro sociale", metti due scritte fuori, urla "fascisti" ai poliziotti e hai risolto: un risparmio di migliaia e migliaia di euro al mese senza colpo ferire.
In questo humus nasce di tutto e raramente nasce qualcosa di buono. Noi su questo blog abbiamo solo la colpa di non omologarci alla vulgata e a causa di questo abbiamo dovuto subire la macchina del fango orchestrata da questi signori. In una recente inchiesta sono arrivati a sostenere che questo blog sia in realtà, sotto sotto, l'ufficio stampa delle società che costruiscono la Metro C. Rendiamoci conto a che punto sono arrivati pur di mettere in cattiva luce l'unica realtà che propone una narrazione diversa sul loro conto.
Non sapendo come attaccarci e trovandosi sempre più a disagio a causa del cambio di mentalità che questo blog sta innescando in tanti cervelli, si sono inventati una fandonia qualsiasi per cercare di infangarci e ci hanno costruito sopra una finta inchiesta. Non è una novità: questo modo di operare è proprio di un'altra organizzazione oltre ai movimenti romani: la Camorra campana. Questo è ciò che succede sospendendo la legalità e facendo credere a delle persone sostanzialmente stupide (ma prepotenti) di poter fare tutto quel che vogliono senza conseguenze. Qui germina una mentalità familistica e paramafiosa che l'Italia dovrebbe scrollarsi di dosso, invece che alimentare: quella mentalità che porta il disegnatore punto di riferimento di tutto questo mondo a dividere continuamente il mondo non in persone per bene o meno, non in persone oneste e disoneste, bensì in chi è amico mio e chi non lo è. Come fanno i politici con le raccomandazioni. Come fa chi ha massacrato questa nazione all'insegna degli amici e degli amici degli amici. In ogni settore.
Visto tutto ciò, i romani dovrebbero smetterla di chiedere a gran voce lo smantellamento dei campi rom quando poi sono indulgenti e tolleranti verso questi covi di idiozia. Un rom ti può rubare il portafogli in metro, una città piegata e soggiogata dalla stupidità di questi personaggi è una città dove nessuna impresa intraprende, è una città che caccia via gli investimenti internazionali, dove nessun talento straniero viene a formarsi, è una città che fa passare la voglia a chi ne avrebbe capacità di svilupparsi, di crescere, di andare avanti. Un rom può capitare che ti sottragga 50 euro, questa gente ti sottrae il futuro e la possibilità che i tuoi figli vivano un futuro dignitoso senza avere l'obbligo di scappar via in città dove tutto questo pantano fin qui descritto non esiste e non ha alcuna voce in capitolo.
In tutte le capitali occidentali la ridicola e stolta mentalità "da centro sociale" è stata da tempo messa ai margini, resa inoffensiva. Qui fa parte del dibattito, influenza le decisioni, impedisce un normale sviluppo civico ed economico, costituisce ostacolo per progetti, elegge rappresentanti che pur di favorire chi li ha nominati vanno contro le istituzioni stesse. Le altre città occidentali non saranno un granché, per carità, ma Roma è mille volte peggio e lo è perché qualsiasi operazione economica, assolutamente normale altrove, qui viene bollata "speculazione" in ossequio alla mentalità ridicola di questi personaggi, alle istituzioni che ancora li allisciano, ai giornali che non li raccontano come dovrebbero.
Come fai a prendertela con i campi rom e con gli stranieri quando hai dei concittadini così? Che contribuiscono a farti vivere in un posto povero, senza opportunità, senza sviluppo, senza prospettiva? Dove c'è chi opera affinché il benessere non arrivi perché più la gente sta male e più è ricattabile, più è strumentalizzabile, più affollerà le occupazioni a scopo abitativo rendendo sempre più potenti i ras che tutto questo sovraintendono?
Oggi non c'è in Italia nulla di più fascista dell'atteggiamento dei 'movimenti' romani. Non c'è Salvini o Borghezio che tenga.
La cosa grave poi, e chiudiamo, è la reazione della città e della stampa. La città intesa nel senso dell'amministrazione. Tra amministratori apertamente a favore degli abusivi e degli illegali solo per la paura di perdere i voti che queste realtà riescono ancora a spostare e Comune che invece di rallegrarsi del ripristino della legalità quasi si scusa. Nella loro totale imbecillità e impreparazione i movimentari hanno urlato per tutta la giornata di ieri contro il sindaco Marino, come se il sindaco potesse entrarci qualcosa in uno sgombero disposto dalla Magistratura (che è lo Stato non il Comune) e eseguito dalla Questura. Ma il Comune non ha risposto cose tipo "noi non c'entriamo niente e siamo tra l'altro pure felici che si inizi a riportare la legalità in città", no, hanno bofonchiato che ora vigileranno affinché la proprietà non cambi la destinazione d'uso dello stabile.
E che dire della stampa? Leggete i giornali ed è tutto di un buonismo sconcertante. Pare che la Polizia abbia violato il sacrosanto diritto ad occupare immobili altrui. Se siamo combinati così, tra le altre cose è anche colpa della stampa di questa città che appare ogni giorno di più essere lontanissima da ogni minimo standard occidentale. Salvo poche, pochissime, eccezioni.
Auguriamoci che lo sgombero di Scup venga completato e che la Polizia, la Questura e il Prefetto non si facciano prendere per i fondelli da quattro prepotenti e che li caccino via anche dagli stabili di proprietà delle FS che hanno occupato. Ma auguriamoci soprattutto che questo sgombero sia solo l'inizio di una stagione di ripristino della legalità. Lo dobbiamo alle attività commerciali e alle persone che ancora stanno provando a vivere in questa assurda città rispettando le norme, pagando le tasse, sacrificandosi per ottemperare all'affitto o al mutuo. Checché ne pensino i movimenti queste persone sono semplicemente oneste, non stupide...
Stiamo parlando di un sistema inaccettabile, pericoloso perché fuori dal tempo. Un sistema che grazie alla crisi si è rafforzato subdolamente e incattivito. Un serio Governo e un serio Ministero degli Interni dovrebbero considerare questa come una emergenza. Lo faranno invece quando sarà troppo tardi.
Postilla: qualcuno potrà obiettare che gli spazi delle Ferrovie dello Stato occupati ieri dagli attivisti erano "abbandonati" e che dunque non può essere un grande problema occuparli per farci delle attività. Già. Ma cosa significa spazi "abbandonati". E perché sono abbandonati? Vediamo. La mentalità dei centri sociali e la capacità che queste persone, ribadiamolo, stupide hanno di condizionare i decisori impediscono qualsiasi sviluppo. Lo stop a qualsiasi sviluppo generano abbandono e loro su questo abbandono calano i loro interessi. FS avrebbe volentieri sviluppato quei magazzini su Via della Stazione Tiburtina, magari ci avrebbe fatto un centro artigianale, uno spazio per ristoranti un po' come accade nel centro di Berlino sotto le arcate della ferrovia. Ma in Italia non si può, in Italia tutto è vietato, in Italia qualsiasi attività che porti benessere, posti di lavoro, investimenti è "cemento" e "speculazione" anche grazie alla mentalità assurda che questa gentucola diffonde. La conseguenza è l'abbandono.
Prendete l'esempio di San Lorenzo, la gentucola di Communia lotta per far sì che un grande lotto su Via dello Scalo San Lorenzo (tra l'altro di proprietà della Cassa Depositi e Prestiti, non propriamente uno speculatore privato) non venga sviluppato. C'è un bel progetto immobiliare, dei grandi architetti a firmare i palazzi, tantissimi posti di lavoro si possono creare. Loro fanno carte false per mettere i bastoni tra le ruote: in questo modo gli spazi che si devono trasformare rimarranno abbandonati, così sarà più giustificabile occuparli e per occuparli si utilizzerà quella "stessa" manodopera fallita e disoccupata che avrebbe trovato un lavoro in caso di trasformazione urbanistica e che invece è disoccupata perché tutto viene tenuto bloccato. Avete capito che danno allucinante questi personaggi vi fanno pur di continuare a vivere nella fanghiglia dalla quale hanno paura di uscire?