Questa recensione di Trans-Iran. Cosa succede a chi si innamora della Persia? (A. Sacchetti, Infinito edizioni, 2012) è apparsa su ResetDOC.
Ma cosa potrebbe accadere se provassimo a toglierci le lenti orientaliste e cominciassimo a guardare, studiare e conoscere gli “Orienti” senza condizionamenti esterni? Potremmo innamorarcene. È quanto racconta in Trans-Iran. Cosa succede a chi si innamora della Persia? (Infinito edizioni, 2012), Antonello Sacchetti, giornalista, fondatore e direttore responsabile della rivista on line “Il cassetto-L’informazione che rimane” (www.ilcassetto.it), che dal 2012 gestisce il blog “Diruz” (www.diruz.it) interamente dedicato all’Iran.
Trans-Iran è un progetto ambizioso: l’obiettivo di questo libro, che è al contempo racconto di viaggio e diario personale, è quello di raccontare l’Iran oltre i soliti pregiudizi, che su questo Paese si sono andati rafforzando in particolare dal 1979, anno della rivoluzione islamica. Pregiudizi molto perniciosi in quanto hanno spesso inficiato l’ analisi delle dinamiche interne al paese e delle sue evoluzioni e processi contemporanei. Attraverso la lente orientalista che viene proposta costantemente dai media e nella sfera politica, l’Iran infatti è stato ed è, di volta in volta, il nemico numero uno dell’Occidente, uno “Stato canaglia”, una terra di fondamentalisti islamici, un paese con pochi diritti e un territorio chiuso al resto del mondo.
Sacchetti ci presenta invece un “altro” Iran: un Paese ancora largamente inesplorato, molteplice, patria di una letteratura ricchissima, ma sconosciuta all’estero, dove i suoi abitanti intrattengono un rapporto strettissimo con la propria lingua e dove la narrazione e l’abilità del racconto sono il metro per comprendere perchè la poesia rivesta da sempre un’importanza fondamentale, nel patrimonio letterario e culturale iraniano. La lettura continua su ResetDOC!