Nel martedì nero per la finanze e l’economia italiana ed europea quando abbiamo dato uno sguardo, con un brivido, alla nemesi dell’Italia: il baratro del crollo economico finanziario che ci attende, gli utili idioti del presidente del consiglio non hanno risparmiato nemmeno questa volta la loro dignità. Ma solo perché non ce l’hanno. Ieri sera a Ballarò, Maurizio Lupi e Anna Maria Bernini, da qualche mese beneficiata con la mancia di un ministero (politiche europee) dall’ispiratore del partito della gnocca, si sono dati da fare. Riescono ancora a gustarsi la crociera in una nave che sta per affondare, e grazie a quel godimento indossano i panni del ruolo istituzionale con cui si illudono di avere regalato uno spessore alle loro vite: dei nulla erano prima, e dei nulla torneranno ad essere poi.
Bernini e Lupi due nulla, come tutti i deputati, i senatori ed i ministri che sostengono questo governo. Una miseria che umanamente è persino comprensibile ma come complicità nella distruzione di un Paese è imperdonabile. Non dimentichiamo le loro facce quando la disoccupazione, i licenziamenti, e la macelleria sociale travolgeranno le nostre vite, non dimentichiamo i loro nomi dato che li hanno spesi fino all’ultimo.
Ligi al compitino assegnato, hanno contraddetto la realtà di un governo inesistente, incapace di dare risposte politiche alla crisi e alle richieste della Ue, come ha ben spiegato ieri sera, l’economista Giacomo Vaciaga; deputato e ministra scuotevano le testine in segno di diniego e sgranavano gli occhioni, per influenzare a loro vantaggio gli spettatori televisivi. Questa è la formazione politica che gli è stata insegnata dagli esperti di immagine e comunicazione della ditta mediaset-pdl; del resto quale altra utilità avrebbe il loro capino se non di ciondolare in un no davanti a qualunque obieizone e rigorosamente in un si davanti a Berlusconi? Come quei cagnini di pezza polverosi che il cattivo gusto fa mettere dietro i sedili posteriori delle auto.
Seduto accanto a loro, Luigi Abete, presidente della Bnl, visibilmente esasperato e con tanto di colletto di camicia fuori posto, si scagliava contro il governo, dichiarando che la cura dei licenziamenti come risposta alla crisi era una panzana. Imperterriti gli utili idioti del presidente, refrattari al dubbio e alla coscienza, hanno continuato a snocciolare la solita collana di palle mentre in Europa si attraversa una crisi epocale. Persino divertente la parte in cui Bernini ha delirato su un corridoio metropolitano da Monaco a Palermo, non esclusa Malta, che si costituirà quando si farà il ponte sullo stretto (!), e chissà se questo corridoio metropolitano della Bernini come il tunnel da Ginevra al Gran Sasso della Gelmini faranno parte delle “grandi opere edilizie” del governo Berlusconi. Realtà confusa all’illusione e palle colossali.
Un’intera nazione trascinata nel fango da un sogno e risvegliata in un incubo. Ed è curioso che la discesa in campo di Berlusconi, nel ’94 avvenne contemporaneamente alle riprese del film, L’uomo delle stelle, di Tornatore, la storia di un ladro di sogni, un volgare venditore ambulante di illusioni che truffava degli allocchi solleticando il loro narcisismo, cullandoli con la promessa di entrare a far parte del mondo del cinema, stordendoli con il miraggio di celebrità e ricchezza, tirando a campare infilando denaro nelle tasche e facendosi qualche scopata: l’unico programma che Berlusconi abbia davvero realizzato.